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5Travestirsi sempre nei luoghi pubblici, specialmente se frequentati. Mancavano tre ore all’incontro con Mark Dulles. In un fast food di Hislington –zona vittoriana- gli Hummer consumavano un pasto ristoratore. Richard faceva il fricchettone, con parrucca alla Bob Marley e occhialoni neri. Paul in tenuta da Pastore non aveva bisogno di coprirsi la faccia. Angie sembrava la versione rediviva e geriatrica di Meriline Monroe. Infine Willy mostrava una folta barba color fieno, che si abbinava con i capelli cotonati per l’occasione.
<< Dovremmo trasferirci in Florida. Anche li i colombiani si prendono la metà. >> Disse Paul.
<< Dovremmo andare in Italia. >> Disse Richard.
<< Che cazzo ci facciamo in Italia? Tu non sai un’acca di italiano. >> Disse Willy.
Angie non disse niente. Non si parla a tavola.
<< In Italia si prendono il 5%. >> Momento di silenzio. << Basta che ti fai un amico in Italia che dichiara per te il malloppo. Lo Stato si piglia il 5%.
Lo Stato capito? Ed è tutto regolare. >>
<< Questa è una cazzata allucinante. Tu all’università ti sei giocato il cervello in borsa. Ed erano bond argentini. >> Disse Willy
Paul rise scuotendo la testa. << E’ una favola. >>
<< Una fiaba. >> Ribatté Willy.
<< Caso mai è una favola. Sei una capra. >> Disse Richard.
Willy deglutì pesantemente l’ultimo boccone al quanto stizzito. << Favola, fiaba. E’ uguale. >>
<< Non è uguale. Se si chiamano in modo diverso c’è un motivo.
<< La favola racconta i pro e i contro di una società. Ha una morale ed è spesso pessimista.
<< La fiaba invece è come un fantasy. Ci trovi principi, maghi. Non ha una morale ed ha sempre un lieto fine.
<<la favola è senza tempo. La fiaba invece è spesso e volentieri medievale. Mi spieghi che cazzo centra Mago Merlino con il riciclaggio di soldi sporchi? >>
<< Secondo me ha ragione Willy. >> Disse Paul puntando il dito.
<< No per favore. Risparmiaci le tue cazzate filosofiche. So già dove andrai a finire. Non è possibile iniziare un discorso con te senza due coglioni di sermone sulla filosofia. >> Disse Richard. Paul rispose con un metafisico dito medio.
<< Le favole hanno come protagonisti gli animali. Nelle fiabe invece ci sono gli uomini. Quindi non c’è storia. Ha ragione Willy. >>
Willy rimase in religioso silenzio. Improvvisamente aveva voglia di uscire fuori a fumare. E lo fece. In barba alla letteratura occidentale.
<< Nella favola c’è un senso. E’ breve ed ha un messaggio. Una morale. Nelle fiabe no. E sono in versi, mentre la favola è in prosa. Ti sembra che io abbia parlato in versi? >>
<< Si. Ragliavi, come l’asino che sei. Vaffanculo tu e quella cazzo di università. << Ma lo senti? >> Disse a Angie. << Lo hanno rincoglionito laggiù.
<< Apposta io me ne restavo al bordello la mattina. >>
<< Siete due cazzoni. E io di più perché se sapevo che avremmo finito a discutere su queste coglionate avrei abortito. >>
All’improvviso dall’ingresso tornò a grandi passi Willy con fare teatrale e deciso. Tanto da attirare l’attenzione di tutta la sala. Poi intervenne nel dibattito restando in piedi di fronte al tavolo.
<< E poi mi spieghi dove cazzo è la morale? >>
<< Stavi origliando eh? >> Disse Richard. << La morale è che conviene trovarci un referente in Italia.
<< Ecco adesso che sapete la morale. Mettetevi un dito in culo. Perché comunque la pensiate si è fatto già tardi. Dobbiamo andare da Mark.
<< Favole, fiabe … chiamatele come vi pare. Basta che mi lasciate in pace. >>
Silenzio in sala. Il dibattito si era rivelato molto interessante e il pubblico aveva apprezzato. Di li a poco in molti si sarebbero fiondati negli internet caffè a scoprire la differenza tra fiaba e favola … ma anche no. Nel senso che magari qualcuno avrebbe preferito farsi una scopata.