Gli Hummer, 2^ parte

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Giovanni Pili
view post Posted on 10/7/2010, 02:11




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Richard Hummer pazientava all’interno della Focus nell’altro lato della strada. Era già alla sua seconda sigaretta quando la vecchia entrò. Con un braccio proteso fuori dal finestrino per lasciare uscire il fumo, osservò la gente dalle vetrate stendersi a terra. La cosa si notava cosi tanto che istintivamente si guardò attorno alla ricerca di qualche passante allarmato. “Nichilisti di merda,” pensò. Sul finire della sigaretta vide le tapparelle abbassarsi. Lo spettacolo era finito. In un certo senso la parte più difficile era stata caricare Angie sulla carrozzella, l’idea era stata di Willy e non era niente male per uno che considera il night club la linea di confine tra fisica e metafisica.

“Una moglie ti costa un sacco di pound. La devi vestire, nutrire, le devi pagare la casa e le bollette. Poi prima che ti stanchi di scoparla, lei si è già stancata di te. Secondo lei non ti ha lasciato per l’idraulico. No, sei tu che la trascuri. Una puttana no. La puttana la paghi a ore, la usi e te ne vai. Il contratto è già stipulato fin dall’inizio. E non la sentirai mai dire ‘te l’avevo detto’ se per caso è l’anniversario di una cazzata che hai fatto dieci anni fa”.
(William Parker, ex marito di Jenny Hummer, sorellastra di Richard Hummer: trasportatore.)

Il fondamento scientifico della supremazia della puttana sulla moglie, secondo Willy si poteva trovare in un interessantissimo studio sulle rondini che lesse durante il periodo della causa per il divorzio. Le rondini femmine cercano una rondine maschio capace di farti un nido accogliente, guardare le uova quando lei è dall’estetista e litigare con perfetti sconosciuti solo perché lei non sa fare una cazzo di retromarcia. Tutto quello che deve saper fare il maschio è sgobbare per lei. Ma cosa hanno notato gli scienziati? Ebbene, quando il maschio si distrae, -non so, durante le partite di baseball per esempio- la rondine femmina cerca maschi prestanti che non capiscono un cazzo ma che comunque sono fighi e garantiscono una progenie più trendy; cosi il cornuto si ritrova a mantenere dei pulcini con gli occhi azzurri. Solo che in famiglia non si trova un cazzo di parente con gli occhi chiari, manco a pagarlo. Era questo che Richard trovava fenomenale in Willy: era la transustanziazione della stronzata. Come Gesù Cristo con l’ostia. La stronzata lo permeava fino ad identificarsi in lui.

Ma come si fa a parlare di rondini e di ostie consacrate in un nightclub?
Era il giorno prima della rapina. Per Willy non era la prima volta, ma per Richard lo era eccome. Per la verità non sapeva nemmeno lui cosa ci facesse in tutta quella storia. Non sapeva nemmeno perché si trovasse li, in quel night club di Soho ad ascoltare il suo ex cognato parlare di rondini. Con due signorine che si strusciavano in un palo poco più distante.

<< Ma come fai a parlare di rondini dalle puttane? >>
<< E tu perché scomodi Nostro Signore? >>
<< Credo che una domanda, dopo una prima domanda non sia sufficiente a spiegare la merda che hai in testa. >> Detto questo Richard finì il suo bicchiere e ordinò alla tipa del banco un secondo giro per lui e per la biondina alla sua sinistra.

Richard era un novizio in fatto di rapine. Non nel senso ortodosso del termine. Fino a poche settimane prima era un felice impiegato di banca. Della banca che si preparavano a rapinare. Quindi in un certo senso, stando alla filosofia di Paul, era già stato per un certo periodo un rapinatore. Era la crisi venuta dall’America. Ma in compenso non aveva né moglie, né figli con cui interpretare il dramma della famiglia povera che va per sbarcare il lunario, a svuotare le case pignorate dalla stessa banca per la quale il capo famiglia aveva lavorato fino al giorno prima. Dal momento che quello poteva essere l’ultimo giorno di libertà per gli Hummer era giusto secondo Willy che lo si passasse con prosecco e puttane al night.
Paul era al piano di sopra a farsi due ucraine iscritte alla facoltà di filosofia. Facevano dei pompini cosmici. Era una famiglia di larghe vedute: Richard, Jenny, Paul … stessa madre da padri differenti. (A essere precisi, Paul –il più giovane- era stato trovato vent’anni prima da Angie in un cassonetto della Nettezza urbana di Sua Maestà Britannica) Quello non era un semplice night. Era l’infanzia degli Hummer. Mamma Angie, decana delle puttane di Soho, era una fervente religiosa. Non esisteva l’aborto in casa Hummer e il profilattico era un tabù per il quale espiare dal Pastore la domenica mattina. Le prime turbe filosofiche Paul le ebbe a quattordici anni, quando pizzicò il suo insegnante di filosofia in posizione pecorina assieme a sua madre. Mentre aspettava il suo turno si intratteneva col ragazzo. Ma non in quel senso.
Per i ragazzi della famiglia Hummer non era solo un baccanale prima della rapina. Si trattava di incontrare il produttore, lo sponsor della rapina, e altri termini metafisici con cui Paul definiva sempre quelli che rifornivano armi, auto e una buona percentuale per il riciclo dei proventi. In caso di arresto (come nel caso di Jenny, beccata in un affare precedente) il produttore ti pagava la cauzione in cambio del 100% al mese. Motivo per cui gli Hummer si prodigarono a lasciare Jenny al fresco. Motivo per cui Willy e Jenny divorziarono. “E’ la crudeltà del mercato”. Disse lui a Jenny. “E’ l’evoluzione della specie”. Disse Jenny a Willy, dopo avergli piantato la punta del piede in mezzo alle palle. La famiglia è il fondamento della società.
Si fece strada tra le nubi dei sigari una siluette obesa, poi l’uomo si avvicinò al bancone dietro ai due. Era Mark Dulles. Il produttore. Diede a entrambi simultaneamente una manata alla nuca. Mark era simpatico come un ascesso alla cappella, ma non se ne rendeva conto. Ed è questo che ti fa odiare la gente come Mark Dulles.

<< Cazzo Mark. A momenti mi andava di traverso il prosecco. >> Si lamentò Willy, come se importasse a qualcuno.
<< Come va ragazzi? Tutto bene? >>
<<alla grande, prima che venissi tu avevo pure una erezione. >> Rispose Richard.
Mark rise sonoramente. Ordinò tre prosecchi, a voce alta. Molto alta. Anche le puttane al piano di sopra sapevano che stava ordinando tre prosecchi. Non è da escludere che lo sapessero pure a due isolati dal night.
<< Mi piace il ragazzo. Sfacciato come suo padre! >>
<< Finalmente trovo qualcuno che mi sa dire chi è. >>
<< Vi aspetto domani sera ragazzi. Tutta la famiglia in ufficio. Sento che farete strada. >>
<< Io mi occupo del catrame e Richard delle strisce pedonali. >> Disse Willy.

Mark rise. Risero tutti, anche i magnaccia. Ci piace pensare che ci fosse anche il padre degli Hummer tra loro. Giusto per dare il giusto patos alla scena che altrimenti lascerebbe molto a desiderare.

Edited by Giovanni Pili - 11/7/2010, 04:20
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 11/7/2010, 17:55




Questo secondo capitolo, a parte confermarmi che, davvero, dovresti cercare di tirarci fuori un romanzo (troppi personaggi interessanti, tante situazioni che meritano di evolversi e/o di essere raccontate), si mantiene sul livello del primo. Anzi, forse in qualche modo lo supera. I riferimenti sono chiari, e gestiti molto bene. Si capisce che è un gioco sui generi, ma allo stesso tempo un racconto perfettamente inserito nel genere. Non è cosa da poco. Confermo il giudizio sulla bontà dei dialoghi.
 
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Giovanni Pili
view post Posted on 12/7/2010, 00:08




:D
Speriamo bene.
 
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2 replies since 10/7/2010, 02:11   59 views
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