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2Era certamente un'idea innovativa. Non capita tutti i giorni di essere rapinati da una simpatica vecchietta in sedia a rotelle, di solito accade il contrario. Il fatto è che non puoi rapinare una banca in pieno centro se non riesci ad eludere il metal detector. Se è vero, come è vero che le sedie a rotelle non sono fatte di legno. Era certamente una bella idea. La porta girevole si chiuse attorno a Angie, e così rimase, con tanto di allarme a palla. Un prestante ragazzone in divisa provvide a liberare la povera vecchietta da quella trappola. La aiutò a superare la soglia, lei gli sorrise aggiustandosi la messa in piega, le rughe ai lati della bocca disegnarono una specie di triangolo nel suo volto. Dalla classica copertina che tutte le dolci vecchiette indossano sulle gambe quando camminano su due ruote, spuntò fuori un fucile a pompa. Raccolsero il tipo due metri più indietro. Il ficus su cui si abbatté non riportò seri danni.
In ogni luogo pubblico, sempre che non si tratti di una caserma, si trova sempre almeno una donna che urla in situazioni di questo tipo. Non che gli uomini restino impassibili, ma le urla femminili sono come una firma: non puoi fare un coro natalizio senza voci bianche. Ed è incredibile come, nonostante si fosse in pieno giorno, e le vetrate dessero ad una strada trafficata, nessuno da fuori si accorgesse di niente. Forse la scelta dei vetri rinforzati può essere figa contro le bande che vengono da fuori. Ma non contro quelle che fino ad un momento prima, facevano la fila come tutti gli altri. Le urla coi vetri di quel tipo non si sentono. In questi momenti tutto si svolge nel giro ti pochi secondi. In mezzo al panico due uomini corrono verso Angie per prendere da sotto le sue cosce le rispettive pistole. Paul fece così il suo solito monologo: “Buon giorno gentili signori, e signore” -a questo punto c'è sempre qualcuno che porge il portafogli- “No, sentite. Tutto quello che dovete fare è spiaccicarvi sul pavimento. Se volevo i vostri soldi facevo il banchiere, non le rapine”.
Paul non era il rapinatore che ti aspetti. Lui entrava nel cuore della gente, o almeno ci provava. Angie guardava verso il bancone, senza mai abbandonare quel suo dolce sorriso. E il fucile puntato. Ora mentre tutto questo accadeva, William scavalcava il bancone. Questo è importante. Chiunque potrebbe usufruire della comoda porticella a destra, ma lui era William. Lui scavalcava, risparmiando attimi preziosi. A questo punto mentre Paul chiudeva le tapparelle alle vetrate per creare una certa intimità, il suo collega si faceva aprire tutti i depositi. Angie si avvicinava e da dietro gli porgeva i suoi sacchi neri. Era lunedì, il giorno dell'umido. A questo punto la prassi vuole che Paul proseguisse col suo monologo. E così fece.
<< Vedete, io vi capisco. Voi siete venuti qui dopo due coglioni di traffico così. Poi la fila... una snervante fila. E all'improvviso scatta l'imprevisto. >>
Tutti spalmati a terra con le mani sulla testa, ascoltavano e si scambiavano sguardi ambigui. Non sempre Paul trovava un pubblico particolarmente attento alle sue tematiche. Ma quando qualcuno lo fissava affascinato, allora si gonfiava di soddisfazione: “combatti il potere!”
<< Ma è proprio questa la figata: l'imprevisto. Senza il quale la routine diventa tossica. Voi passate più di otto ore a farvi un culo così. Poi le restanti otto le passate a guardare in tv cosa il cartello dei ricchioni ha deciso che è trendy quest'anno.
<< E poi sapete cosa succede?
<< Vi ci fiondate. Vi fiondate tutti quanti a indebitarvi e a fare mutui per poter tenere la catena del consumo. >>
Questo era il momento di Angie. Non era accettabile che un uomo di cultura come Paul pronunciasse tre parole volgari di fronte alla gente. Di queste una di aperto pregiudizio verso gli omosessuali ed il mondo della moda.
<< Hai finito? >> Il gelo cadde nella banca. Paul si girò verso Angie.
<< E' quello che penso. La gente deve sapere. >>
<< Hai rotto il cazzo Paul. Sto cercando di fare una rapina. Ci vuole concentrazione. Non puoi frantumarmi le palle ogni volta con le tue cazzate. >> Disse William da dietro il banco. Gli impiegati, con le mani sulla testa si guardavano tra loro sperduti, come bambini che sentono i genitori litigare.
<< Grazie... ripetilo. Ripeti il mio nome ancora. Magari qualcuno non ha fatto in tempo a segnarselo. >> Commentò Paul.
Questa era l'ennesima rapina degli Hummer. All'uscita li aspettava Richard, il trasportatore.
Edited by Giovanni Pili - 13/7/2010, 07:09