Talete 2

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Giovanni Pili
view post Posted on 12/12/2010, 21:19




Puntata sucessiva.

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Ci si può chiedere a ragione, cosa ci facesse una buca così profonda lungo la strada. Talete non se ne curò. Decine di anni prima in Egitto, alla corte del faraone, qualcuno gli spiegò che non era importante il perché, ma il come. Questo faceva la differenza tra un sacerdote del dio Orus e un costruttore di piramidi, benché lavorassero entrambi per lo stesso fine: la ricerca dell’immortalità.
Mentre sprofondava nella meditazione i pensieri si fecero immagini e le immagini presero a girare attorno a lui. Gli venne in mente lo Zenit e i massi che gli ronzavano attorno. Uno spettacolo mozza fiato che gli fu rivelato dai suoi maestri egizi, durante il suo primo viaggio nella terra delle piramidi.
Lo Zenit era una colonna formata da dischi di rame alternati a dischi di zinco, del diametro non inferiore a quello di cinque uomini sdraiati in fila, alti quanto un uomo. I dischi si alternavano separati da cataste di papiri impregnati di acqua e sale. Un cavo metallico era collegato alla base ed un altro in cima, entrambi erano avvolti attorno a quattro colonne di ferro che sorreggevano un altare posto sopra l’ultimo disco dello Zenit. Ai massi che gli schiavi trasportavano veniva applicato un grosso chiodo, così che arrivati in prossimità del cantiere le forze magiche dello Zenit facevano levitare il masso, che privo di peso poteva essere catturato in volo dagli operai muniti di grosse reti, come fossero pescatori di uccelli. Spesso morivano nel tentativo.
Ricordò il maestro Aminotev, colui che gli svelò i misteri dello Zenit e quindi della costruzione delle piramidi. Fu proprio in occasione della visita alla piramide di Cheope. Il giovane Talete rimase folgorato alla vista di quella gigantesca duna artificiale.
– Come avete fatto maestro a scoprire i segreti dello Zenit?
Aminotev sorrise sornione, picchiando leggermente sulla fronte dell’allievo il suo bastone.
– Quante volte devo ripeterti, che è il come e non il perché la strada che il saggio deve seguire.
– Assolutamente… ed io il come ho chiesto: come avete fatto?
Aminotev scrollò le spalle fissando con rassegnazione la piramide, poi gli rispose: – questo è tutto ciò che ci è dato sapere. Sappi comunque che i Caldei possiedono forse… così dicono… l’altro pezzo del mosaico. Un disco fatto di una materia sconosciuta, all’interno del carro di Orus, caduto dal cielo nell’alba dei tempi.
– Il carro di Orus?
– Grandi maestri caldei pensano che si trattasse del carro di un generale ribelle di Orus, che il dio del sole punì facendolo precipitare sulla terra.


Edited by Giovanni Pili - 12/12/2010, 23:02
 
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