Oltre quel Muro

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Kalokagathia
view post Posted on 13/3/2015, 22:22




Ho scavalcato oceani di menzogne
seppellito quintali di escrementi chiamati dogmi
e proprio al di la di quel muro c'è dio.
Echi mortali fuggono
nella penombra di un lampione spento
e come in un sogno
rincorro l'oscura figura
la seguo per un tratto
poi girata la cantonata
il vuoto...

Sull'orlo del precipizio
e sotto a me il nulla.
Quel nulla che riempie di certezze
quella vacuità che nella sua assenza
ingombra l'animo di stimoli.
E proprio al di la di quel muro c'è dio.

Un ombra si muove fra i cespugli
la seguo
la rincorro un tratto
fino a che non giungo sulla soglia
d'una porta solinga.
E al di la di quel muro c'è dio.

Busso picchiando il mio pugno
va cozzando in modo rozzo contro il freddo legno
che sembra sanguinare
ma il legno non sanguina, è la mia mano che lacrima.
“C'è nessuno? Aprite!”
Ma il silenzio rimbomba nella via
e i miei gridi si assopiscono e vengono assorbiti
da quel muro
E oltre quel muro c'è dio.

Finalmente l'uscio si schiude
la porta rilascia un tepore invitante
un profumo d'arancia e mandarino
ne sono estasiato
E al di la di quel muro c'è dio.

“Vieni caro, lasciati aiutare”
ed una selva di mani mi avvinghiano
mi portano all'interno di quelle mura
E al di la di quel muro c'è dio.

Le mie spoglie mortali
imbottite di tranquillanti giacciono ora
qui, oltre quelle mura
li c'era dio
l'ho trovato.
E da li sto scrivendo
dal manicomio comunale
dove c'è dio
dove un coacervo di pensieri si sfoga
ed ognuno è vittima della propria mente.
Qui nessuno inveisce, nessuno tiranneggia, nessuno muore.
Qui ognuno è in pace con la propria follia,
Ma oltre queste mura c'è dio... alberga in ogni mente triste.
 
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