Il sogno infranto, Racconto breve

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Human Scum
view post Posted on 19/8/2013, 16:22




Il sole tramontava dietro alle verdi colline del nord, inondando di un opaco color arancione la radura che si estendeva a perdita d'occhio sul colle più alto. Non si ricordava come fosse arrivato li, eppure c’era. Si accorse che inconsciamente stava camminando davanti a sè senza capirne il motivo e soprattutto senza ricordare dove stesse andando.
Era solo, disperso chissà dove in quella distesa di vegetazione che lo circondava. Non si pose alcun quesito su ciò che stava accadendo, ma volle solo continuare a camminare come se un impulso del suo cervello glielo avesse comandato.
Il paesaggio cominciò a mutare e davanti alla radura comparve una foresta piena di alberi alti e maestosi. Il solo pensiero che gli frullava nella testa fu quello di proseguire diritto in mezzo a cotanta vegetazione.
Non appena ebbe fatto un passo al suo interno, qualcosa nelle sue budella lo spinse a correre come un forsennato. Come se fosse tornato ragazzo, la sua mente e il suo corpo furono liberi da ogni tipo di controllo, di preoccupazione, rendendo il suo istinto naturale libero, ribelle e più correva più aumentava velocità. Alberi di ogni sorta cominciavano a manifestarsi intorno a lui fino a che non raggiunse un punto buio della foresta. Si ritrovò in un luogo selvaggio, incolto, abbandonato a se stesso da quelli che sembravano molti anni. Tra i fitti e spogli alberi, simili a dita scheletriche, che si trovavano in quel posto, riecheggiavano gridolini e versi. Nel mezzo di quella radura gli sembrò di cogliere un’ombra che si muoveva in mezzo alla vegetazione. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata quando di colpo si fermò.
Fu istintivo il suo arresto, non sapeva cosa cercare, ma li c’era qualcosa che lo incuriosiva. Guardò attentamente spostando rami e cercando in mezzo ai cespugli.
La sua speranza si stava affievolendo quando vide che una tenue luce si stava formando alla sua destra. Dagli alti arbusti cominciò a materializzarsi una figura luminescente che gli si stava avvicinando sempre più. Riuscì a distinguere solo una sagoma offuscata. Fino a che un magnifico esemplare di tigre bianca non gli si materializzò davanti con tutta la sua fierezza e il suo splendore. L’animale gli si avvicinò con passo lieve e molto calmo. I suoi occhi azzurri erano fissi sull’uomo dalla cresta bianca.
Il felino si strusciò contro la sua gamba e quando si sentì grattare dietro all’orecchio emise versi di apprezzamento. L’uomo si accovacciò rimanendo faccia a faccia con la creatura, osservandone le iridi così belle da impedirgli di distogliere lo sguardo. Non appena tese nuovamente la mano verso di essa per toccarla, la tigre le fece un’occhiolino e con un balzo superò l’uomo cominciando a correre. Egli non ci pensò due volte e la rincorse ovunque stesse andando.
Superò diversi ostacoli per riuscire a starle dietro, finchè di fronte a se scorse di nuovo i raggi del sole che filtravano attraverso gli spessi alberi.
Era nuovamente fuori dalla foresta , ma non c’era più la radura bensì una incantevole spiaggia a forma di mezzaluna, incastonata fra una grotta e un'alta rupe protetta da una barriera semicircolare di scogli. L'odore pungente dei pini, l'arenile vasto e la limpidità dell’acqua rendevano il posto un vero paradiso.
Egli smise di correre e tornò a camminare ammirando il sole che cominciava a nascondersi dietro il vasto blu che si perdeva all’orizzonte. La splendida fiera si era fermata a pochi passi da lui e continuava a fissarlo con la testa inclinata. Ad un tratto un turbine di sabbia l’avvolse nascondendola completamente alla vista. Quando la nuvola di sabbia si diradò, al posto dell’esemplare si trovò davanti una bellissima fanciulla dai capelli argentei e dalla pelle candida come la neve, completamente nuda, che lo guardava con un sorrisetto malizioso. Egli non ci pensò due volte, andò verso la donna le prese e la strinse a se baciandola appassionatamente. L’adagiò a terra nel procinto di compiere l’atto d’amore, quando una sonora risata lo fece sussultare facendo sparire la ragazza così da ritrovarsi faccia a terra sulla sabbia.
 
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Giuseppe Novellino
view post Posted on 23/3/2014, 12:02




Racconto fantasy del genere classico, non nuovo ma accattivante per la narrazione piana e coinvolgente. E' scritto bene e riesce a caratterizzare l'ambiente e i personaggi.
Ho trovato un pronome "sè" senza accento.
 
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1 replies since 19/8/2013, 16:22   22 views
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