Una conversazione con..., Simone Lari5

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Terry78
icon12  view post Posted on 8/7/2013, 10:14




1) Ciao Simone e ri-benvenuto nel mio piccolo spazio. Ormai sei un habitué di questo blog e quindi non c’è bisogno che ti presenti perché già i lettori ti conoscono molto bene. Prima di parlare del tuo nuovo libro, perché è per questo motivo che sei qui, fai un piccolo bilancio delle tue precedenti opere. Le vendite sono andate bene? Quale tuo libro ha venduto di più? Secondo te perché? E le recensioni come sono andate? La critica ha accolto bene i tuoi romanzi? E tu, personalmente, a quale libro tieni in particolar modo? Perché?

Ciao Terry, partiamo con il 7x1 :D Allora, nell’ordine:
Le vendite sono andate piuttosto bene per la Nemesi dei Mondi, il mio primo romanzo, anche perché un anno fa, quando è stata pubblicata la prima edizione, il mercato aveva un’offerta molto minore. Diciamo la verità, la prima stesura non era proprio un gioiello prezioso, conteneva diversi refusi e inesattezze e, grazie anche ad alcune critiche ricevute, ha realizzato la seconda edizione, riveduta e corretta, che è decisamente più godibile. L’Ombra della Morte, essendo un sequel, è per forza condizionata dalle vendite del primo volume, e ha venduto un po’ di meno. Nameless, nonostante abbia avuto diversi estimatori entusiasti, è stato quello che ha venduto meno di tutti. Poi arriviamo a Kage che, nel giro di un mese poco più, si è mangiato tutti i record di vendita dei miei romanzi precedenti, in maniera prepotente direi! :D
Il Ritorno del Cavaliere Arcano è uscito da pochi giorni, e subito è stato preso d’assalto dai lettori affezionati alla saga, ma essendo il terzo volume di una trilogia, prevedo vendite moderate, almeno in un primo momento.
Per quanto riguarda le recensioni, è difficile piacere a tutti. Ho avuto diversi apprezzamenti e alcune critiche. Al riguardo di queste ultime, una parte, quelle motivate e garbate, sono state utili per migliorarmi e per spronarmi a fare del mio meglio, un’altra, invece, più fine a se stessa e spesso rasente all’attacco personale, la trovo sterile e puerile.
Tengo a tutti i miei romanzi, ma forse un po’ di più al primo, la Nemesi, per i motivi che potete leggere in fondo al romanzo, nella parte dei ringraziamenti e delle note dell’autore, e all’ultimo, Kage, perché finalmente ha ricompensato a dovere i miei sforzi in termini di apprezzamento dei lettori e di vendite.

2) Secondo te qual è il segreto del successo delle tue opere? Cosa pensi piaccia maggiormente ai lettori della tua scrittura?

Successo? Magari! :D Diciamo che comincio adesso ad avere un buon seguito di lettori.
Comunque, essendo generi molto diversi tra loro, credo che per quanto riguarda l’epic fantasy (Ombra, Nemesi e Cavaliere Arcano), il gradimento sia legato all’impronta che ho dato alla storia e ai personaggi. Per Nameless, chi ha capito il genere, perché molti non l’hanno capito, ha apprezzato l’ironia onnipresente e magari alcuni sottointesi. Infine per quanto riguarda Kage, posso dire che si tratta del mio romanzo migliore dal punto di vista dello stile, della cura dei contenuti e che la storia è molto particolare, non ricorda nulla di già letto, e penso sia un grosso punto a suo favore. Legare il thriller al paranormale, usando come collante un’ambientazione “normale” con sparuti elementi da urban fantasy e inserendo nel contesto una sotto trama romance che procede molto lentamente, senza far capire quali saranno i possibili esiti finali, credo possa incuriosire molti lettori.


3) Quando hai iniziato a scrivere pensavi che le tue opere erano destinate ad un pubblico così vasto o scrivevi e scrivi solo come passatempo, perché ti piace?

Inizialmente scrivevo per passione, spinto anche dal desiderio di dedicare il mio primo romanzo a un amico prematuramente scomparso, in seguito è diventato qualcosa di più, e francamente spero possa diventare il mio lavoro.
A volte mi capita di pensare se avrei mai terminato di scrivere la Nemesi se il mio amico non fosse venuto a mancare. Riflettendoci penso di si, perché la stesura era già oltre la metà quando è successo il triste evento. Però la voglia di dedicarlo a lui mi ha spinto ad accelerare i tempi e a portarlo a termine nel migliore dei modi che le mie competenze di allora mi permettevano di fare.
Comunque scrivere rimane sempre un grande piacere, anche se adesso lo faccio con un impegno, una costanza e una dedizione diversa dal semplice passatempo.

4) Hai scelto la via dell’autopubblicazione per pubblicare le tue opere. Come mai? Speri che un editore ti noti o è perché preferisci gestire tutto tu: dalla pubblicazione alla realizzazione delle copertine, dalla promozione ai booktrailer? E secondo te quali sono i vantaggi del self-publishing, quali invece gli svantaggi?


Essere self significa essere padroni di se stessi, poter pubblicare subito e senza compromessi, gestire tutto in prima persona, e accollarsi oneri e onori.
Tra pubblicare con un piccolo editore, cedere i diritti e tutto il resto, e fare da solo, preferisco la seconda via.
Questo non significa che in fondo non desideri di essere notato da un editore serio e degno di tale nome, perché il fine ultimo di chi scrive è raggiungere il numero maggiore di lettori, e questo lo puoi fare arrivando nelle librerie, e solo un grosso editore può assicurartelo.

5) Ho notato che spesso promuovi libri di autori esordienti o emergenti, non solo i tuoi quindi. Lo fai per solidarietà coi tuoi colleghi, oppure perché hai letto il libro e ti è particolarmente piaciuto?

Per entrambi i motivi direi. Da giugno scorso, ho letto solamente ebook di colleghi selfpublishers, quasi una trentina in totale, tutti recensiti su Amazon e sulle pagine facebook di cui sono admin. Non regalo buoni giudizi, tutt’altro (ne sa qualcosa una buona amica e collega a cui ho dato 3 stelle) cerco di essere il più obiettivo possibile.
Se voglio pubblicizzare un autore che conosco e apprezzo, sia come persona che come scrittore, lo faccio sempre volentieri, ma non mi piace quando usano il mio gruppo o il mio profilo pubblicizzando a dritto senza chiedere nulla, ecco, quei post li rimuovo al volo perché li ritengo scortesi.

6) Parliamo ora del tuo nuovo libro: “Il ritorno del Cavaliere”. Se non erro è l’ultimo della trilogia che è iniziata con “La nemesi dei mondi”, è continuata con “L’ombra della morte” ed ora si conclude con questo bel romanzo. Quando e come è nata l’esigenza di scriverlo? Perché si intitola così? E quanto tempo hai impiegato per scriverlo? Avevi in mente già tutta la storia o ti sei servito di scalette, schemi, schede-personaggi per scriverla? Parla a grandi linee del romanzo: cosa ci troveranno di diverso i lettori (quali innovazioni hai apportato) cosa invece troveranno di simile? Dove si potrà acquistare?

Il Ritorno del Cavaliere Arcano è l’ultimo romanzo della trilogia. Una volta terminata la stesura della Nemesi, ho sentito l’esigenza di proseguire la storia e, nonostante il finale possa sembrare definitivo, sapevo subito come proseguire. La scelta di un sequel ambientato venti anni dopo, con protagonisti diversi, è stata coraggiosa, forse spiazzante per il lettore, ma alla fine del romanzo e in questo terzo volume soprattutto, tutte le questioni in sospeso saranno affrontate.
Sul titolo sono stato incerto fino all’ultimo, perché è piuttosto “spoiler intensive”. Sono partito da questo presupposto: tutti i titoli della saga portano i nomi dei “cattivi” e, visto che in qualche modo, stavolta il ruolo del cattivo lo interpreta il protagonista, ho pensato si meritasse anche il titolo! Inoltre… beh no, stavo per dire troppo… :P
Avevo finito di scriverlo prima di pubblicare Nameless e Kage, però non volevo mettere subito tutti i romanzi online. Poi ho deciso di rimetterci mano e, con l’aiuto della mia editor, di modificare diverse parti, tagliarne altre e aggiungere dei piccoli approfondimenti. Così ci è voluto un po’ di tempo in più.
Avevo in mente più o meno tutta la storia, sui dettagli e le sotto trame ci ho lavorato e le ho affinate in corso d’opera.
Lo stile è il medesimo dei romanzi precedenti, forse sotto certi aspetti più curato. Come novità i lettori troveranno l’uso dei flashback, tratti dai volumi precedenti. Piccoli spezzoni e frammenti, che talvolta riaffiorano nei sogni, o negli incubi dei protagonisti, che servono per richiamare l’attenzione del lettore su alcuni passaggi fondamentali dei precedenti volumi.
Potete acquistarlo in versione ebook su Amazon e su Kobobooks, mentre per il formato libro, a partire dalla metà del mese lo troverete su tutti gli store online, e in libreria su ordinazione.

7) Qual è, secondo te, la maggiore difficoltà di scrivere una saga di tre volumi, in cosa invece viene più semplice?

Dare una coerenza di fondo a una saga è tanto più difficile quanto più aumenta il numero di volumi di cui si compone. Una trilogia si gestisce comunque bene. Non saprei dire quali sono le parti più difficili o quelle più semplici, forse ricordarsi tutti i nomi alla lettera, quello alcune volte è difficile anche per me. Per questo ho aggiunto ai files degli ebook la lista dei personaggi.

8) Se dovessi “inquadrare” il tuo libro in uno dei tanti sottogeneri del fantasy, a quale sottogenere secondo te apparterrebbe (urban fantasy, fantasy fiabesco, etc.) il tuo romanzo? Perché?
Sicuramente Epic fantasy, o high fantasy che dir si voglia. Perché contiene gli elementi tipici, l’ambientazione e le caratteristiche di questo genere, questo è fuori discussione.

9) C’è un aneddoto curioso che ci vuoi raccontare legato alla stesura del tuo libro? Non so... magari una musica che ascoltavi spesso per farti ispirare, oppure un autore che ami in particolar modo dal quale hai tratto ispirazione... Racconta...
Nessuna delle due che hai detto, però una cosa particolare c’è… su un punto del romanzo (che non vi dirò per non fare spoiler), la mia editor aveva espresso delle perplessità. Le ho detto che ci avrei pensato su, poi ho visto l’episodio di Martin “Le Nozze Rosse”, il 9° della terza stagione, e ho pensato: “No! Così no!” e ho cambiato subito una sottotrama a circa un terzo del romanzo (vediamo chi capirà a cosa mi riferisco…).

10) Hai voluto dare una morale, un significato nascosto alla tua storia oppure è un romanzo di semplice evasione?
C’è sempre una morale, e come sempre sta al lettore coglierla. Se la Nemesi puntava molto sul valore dell’amicizia, sulla forza dell’amore, e sulla capacità di sacrificarsi per un bene più grande, questo romanzo ci dimostrerà quanto questi valori possano rimanere forti anche a venti anni di distanza, anche quando la morte ci separa, anche quando ogni speranza sempre ormai perduta.

11) Un sogno nel cassetto? Qualcosa che ancora non hai realizzato ma che speri si realizzi presto?
Ho un sogno, che non tengo nel cassetto, ma nel mio cuore, che in parte si è già realizzato e che spero si realizzi presto del tutto.

12) Progetti per il futuro. Qualche anticipazione...
Per il 2013 prevedo le seguenti pubblicazioni:
Nameless 2 – La Maschera di ferro, verso settembre/ottobre. Ho già terminato di scriverlo e lo sto rileggendo in questi giorni, ma non vorrei mettere troppi titoli online a distanza eccessivamente ravvicinata.
E il progetto più importante: Kage Queen – Ombre dal Passato, che uscirà penso a novembre/dicembre di quest’anno.

13) Vuoi aggiungere qualcos’altro prima di concludere...

Come di consueto vorrei ringraziarti per lo spazio che mi hai dedicato, sei sempre molto gentile e disponibile.
Inoltre vorrei ringraziare le persone che mi hanno assistito nella realizzazione del romanzo, a cui va il mio affetto e la mia gratitudine, e parte del merito del suo (eventuale) successo.

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/07/u...mone-lari5.html

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