Una conversazione con..., Sonia Barelli

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Terry78
icon12  view post Posted on 4/7/2013, 12:04




1) Ciao Sonia e benvenuta nel mio piccolo angolo virtuale. Tu hai iniziato a scrivere fin da bambina e ti sei appassionata al fantasy grazie a Terry Brooks all’età di quattordici anni. Com’è nata dunque questa tua grande passione per la scrittura e principalmente cosa scrivevi quando eri piccola? E per la lettura di Brooks? Quale libro in particolare ti ha affascinata?

Innanzitutto un saluto e un grazie a te, Teresa, che mi ospiti nel tuo piccolo angolo, come dici, e un ciao a tutti quelli che ti seguono. Ebbene sì, io scrivo sin da quando mi ricordi. Già alle elementari mi cimentavo in brevi storie a fumetti. Ero la classica alunna che legge i temi davanti alla classe, per intenderci. Quando passai alle medie cominciai a scrivere poesie e brevi racconti. Ricordo che tutti i mesi iniziavo una nuova storia, poi la abbandonavo inevitabilmente, per ricominciarne una nuova. Insomma, ero un tantinello inconcludente. Solamente più avanti iniziai a scrivere con assiduità. Senza dubbio la mia grande passione per la scrittura scaturisce dalla mia grande passione per la lettura, che mi è stata tramandata dai miei genitori. "L'incontro casuale con un libro può cambiare il destino di un'anima", ho letto un giorno, ed è proprio ciò che successe a me, quando per il Natale dei miei quattordici anni mia madre mi regalò "La canzone di Shannara", di Terry Brooks. Fu amore a prima vista e da lì in avanti non abbandonai mai più il genere fantasy.

2) Quando hai iniziato a scrivere sognavi subito di fare leggere le tue storie a qualcuno o le tenevi nascoste dentro un cassetto con la speranza, un giorno, di rileggerle e di rivivere le stesse emozioni che avevi provato scrivendole, quindi scrivevi solo per diletto?

Io ho sempre scritto solamente per diletto. Non mi sarei mai nemmeno sognata che un giorno le mie storie sarebbero andate alla stampa. Cominciai a scrivere fantasy per il semplice fatto che in ogni libro che leggevo, seppur magari per me bellissimo, succedeva sempre qualcosa che avrei fatto andare diversamente. Allora perché non essere io a decidere cosa doveva o meno accadere in una storia? Perché non diventare io la regista incondizionata delle mie fantasie? Essere un autore significa anche essere il Dio indiscusso del proprio mondo.

3) Oltre alla lettura e alla scrittura, hai altri hobby? Ce ne vuoi parlare...

Ho sempre molti hobby, anche se riuscire a seguirli senza trascurare la scrittura e i miei due bambini, è praticamente impossibile; essere madre è il lavoro più impegnativo del mondo! Adoro creare oggetti in pasta di mais, soprattutto a tema fantasy: porta dentini, cornici, bomboniere, cake topper e quant'altro decorati con folletti , fate e draghi. E devo ammettere che sono diventata piuttosto brava. Mi diletto a fare dolci, spesso e volentieri: il mio passato da pasticcera non l'ho dimenticato.

4) Adesso parliamo un po’ del tuo libro, “Il secondo Guardiano”. Quando e come è nata l’idea di scriverlo? E come mai hai scelto il genere fantasy per raccontare la tua storia? Perché hai deciso di intitolarlo così? E quanto tempo hai impiegato a scriverlo? E’ un libro autoconclusivo o sono previsti altri libri? Se è sì quanti? Dove si può acquistare?

"Il secondo Guardiano" è nato quando avevo all'incirca diciassette anni, epoca in cui scrissi ben quattordici capitoli della storia. Lo abbandonai poi nel fatidico cassetto e solamente quattro anni orsono lo ritrovai e lo rilessi prima a me stessa, poi ai miei bambini, che all'epoca frequentavano ancora la scuola materna. Fu su loro insistenza che decisi di portane a termine la stesura, più per gioco che per convinzione. Mi buttai con passione sempre più crescente nella scrittura e per otto mesi mi ci dedicai anima e corpo. In questo periodo nacque anche "Il drago e l'unicorno", il seguito appunto de "Il secondo Guardiano", e la prima metà del terzo libro della saga. Il lavoro di rilettura e editing personale, ovviamente, mi impegnò per un altro intero anno. Il primo libro si intitolava semplicemente " I Guardiani". Decidemmo di modificarlo più avanti, assieme all'editore, e la scelta del nome fu un lungo travaglio. La decisione del cambiamento fu obbligata, dato che pochi mesi prima dell'uscita del mio lavoro d'esordio fu dato al pubblico un libro dal nome praticamente identico. Il titolo si deve al fatto che i protagonisti di questa storia, I Guardiani, sono due. Lascio al pubblico, e ai diversi punti di vista dei personaggi, stabilire chi dei due sia il "secondo". Il seguito, cioè "Il drago e l'unicorno", è uscito a marzo sul mercato, edito da Plesio Editore, una piccola, neonata ma ottima CE senza contributo, che pubblica unicamente fantasy e fantascienza, e che due anni fa decise di affacciarsi al mondo della letteratura proprio con il mio libro d'esordio. Entrambi i romanzi sono reperibili ordinandoli in qualsiasi libreria oppure sul sito ufficiale di Plesio.


5) Per scriverlo hai seguito scalette, schede personaggi, degli schemi ben precisi oppure l’hai scritto di getto, secondo l’ispirazione del momento?

Per scrivere "Il secondo Guardiano" non ho seguito una rigida scaletta, anzi. Diciamo che sin dall'inizio sapevo dove andare a parare, ma lungo il percorso le innumerevoli avventure e anche gran parte degli incontri dei protagonisti sono nati d'impulso. Spesso i personaggi facevano addirittura di testa loro, finendo in situazioni che nemmeno io avevo previsto. I più importanti accadimenti erano però predefiniti sin dall'inizio. Le strade per arrivarci, assolutamente no.

6) Se dovessi “inquadrare” il tuo libro in uno dei tanti sottogeneri del fantasy, a quale sottogenere secondo te apparterrebbe (urban fantasy, fantasy fiabesco, etc.) il tuo romanzo?

Senza alcun dubbio la saga di Dreinor, di cui "Il secondo Guardiano" è il primo libro, è un fantasy classico, genere che prediligo anche nella lettura. Vi si trova il tema della quest, cioè della ricerca, della compagnia che parte per recuperare un oggetto magico e soprattutto della lotta agguerrita del bene contro il male. Un genere aimè in via di estinzione, ma ineguagliabile.

7) C’è un aneddoto curioso che ci vuoi raccontare legato alla stesura del tuo libro? Non so... magari una musica che ascoltavi spesso per farti ispirare, oppure un autore che ami in particolar modo dal quale hai tratto ispirazione... Racconta...

In realtà l'ispirazione per i miei libri nasce da un posto meraviglioso che ho la fortuna di frequentare durante l'estate da tutta una vita: un bosco di sempreverdi, che circonda la mia baita sulle Alpi a quota duemila, ricco di silenzi e magia. È lì che prendono vita e muovono i primi passi nella mia mente i vari personaggi di cui scrivo, e le loro storie fantastiche. Scritte rigorosamente a penna. Solo in un secondo tempo ritrascrivo tutto su pc, magari ascoltandomi i Nightwish, o i Bon Jovi, che adoro da sempre. Il mio scrittore referente, comunque, è sempre Brooks. È anche dai suoi splendidi libri che nasce il mio modo di scrivere, non posso negarlo. Infondo " I libri si fanno con i libri".

8) Hai voluto dare una morale, un significato nascosto alla tua storia oppure è un romanzo di semplice evasione?
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Il secondo Guardiano" è un fantasy di stile classico, che unisce il tema della ricerca - e quindi il divertimento di una storia d'avventura- a temi più profondi, come quelli del razzismo o dell'amicizia, che portano inevitabilmente a far riflettere. Ne "Il secondo Guardiano" si colgono diversi valori, quelli in cui credo da sempre, grazie anche al fantasy classico, che me li ha trasmessi inesorabilmente. È un libro che ho portato a termine per i miei figli, ai quali volevo tramandarli. In realtà non è un libro per bambini. Mentre lo scrivevo mi sono resa conto che lo scrivevo solamente per me stessa. Ha preso una strada più matura, diciamo. È un romanzo adatto a un pubblico giovane - ma non solo- dagli undici anni in su.

9) Un sogno nel cassetto? Qualcosa che ancora non hai realizzato ma che speri si realizzi presto?

Mi piacerebbe riuscire a continuare a scrivere. Una cosa ardua, quando si hanno due figli dell'età dei miei. E si deve lavorare per sopravvivere: in Italia non si campa solamente scrivendo fantasy.


10) Progetti per il futuro. Qualche anticipazione...

Nel 2015 dovrebbe uscire il terzo e ultimo libro della trilogia di Dreinor. Attualmente il romanzo è a metà. Concluderlo è il mio progetto prossimo. Poi avrei tante idee in testa. Staremo a vedere.


11) Vuoi aggiungere qualcos’altro prima di concludere...

Ringrazio te, Teresa, e tutti quelli che stanno leggendo questa nostra intervista. Se vorrete entrare nelle Terre di Dreinor fatelo con fiducia; mi sono divertita molto a scrivere questa storia, e sono convinta che questo sia importante, per raggiungere il lettore: scrivere con passione!
Un saluto
Sonia

Grazie a te, Sonia per essere stata con noi!!!


Il_secondo_Guardiano2

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/07/u...ia-barelli.html
 
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