Una conversazione con..., Patricia Bafumi

« Older   Newer »
  Share  
Terry78
icon12  view post Posted on 23/6/2013, 19:19




1) Ciao Patty e benvenuta nel mio piccolo “salotto virtuale”. Oggi, grazie a te, alla tua presenza, parleremo di fantasy, perché tu appunto hai scritto un libro fantasy, “L’impero delle nuvole”. Ma prima di parlare del tuo libro, vediamo un po’ di conoscerti (soprattutto per i lettori del blog). Leggo dalla biografia le tue origini siculo-francesi ma vivi e lavori a Domodossola. Ecco... raccontaci un po’ di te, di queste tue origini e della tua professione di insegnante di francese...
R.1) Ciao, grazie dell'invito, mi piace l'idea del salotto virtuale… Per quanto riguarda le mie origini, mia madre è francese e mio padre siciliano, sono nata in Francia, ma poi il resto della vita l'ho passata in Sicilia, almeno fino a circa dieci anni fa. Poi per amore e per lavoro mi sono trasferita in Piemonte tra boschi e montagne (elfi però non ne ho ancora visti).
Inizialmente non volevo fare l'insegnante, non ne avevo la vocazione, vedevo che i miei professori si lamentavano sempre ed erano un esempio che contrastava con la mia personale ricerca della felicità. Poi però quando ho iniziato, ho capito quanto fosse bello e gratificante; è un lavoro creativo, mai ripetitivo; ogni anno è diverso; è bello il rapporto con i ragazzi, vedere i miglioramenti che ottengono. Tra parentesi, sono una prof precaria.

2) Hai tantissime passioni: gli scacchi, la fotografia e la lettura. Credi che questi tuoi hobby possano incidere sulla tua scrittura? Ne trai, quindi, ispirazione o sono solo delle passioni e basta?
R.2) Per il momento le mie passioni non incidono, tranne ovviamente la lettura: anche senza volerlo, mi ispira sicuramente. Piuttosto traggo spunto dal mio lavoro, per esempio la protagonista di un mio prossimo libro è una ragazzina con problemi d'apprendimento.
In futuro mi piacerebbe scrivere qualche racconto sugli scacchi, un gioco molto affascinante.

3) Quando hai iniziato a scrivere? Cosa ti ha spinto a farlo? E soprattutto quando hai iniziato sognavi di fare leggere le tue storie a qualcuno o le tenevi nascoste dentro un cassetto con la speranza, un giorno, di rileggerle e di rivivere le stesse emozioni che avevi provato scrivendole?
R.3) Ricordo che in terza elementare scrivevo una storia di rane e stagni su un foglio che poi lasciavo sotto il banco. È sparito a fine settimana buttato via dai bidelli. Comunque è il primo ricordo che ho di un tentativo di scrittura slegato dai temi scolastici dove pure me la cavavo bene.
Dai tredici anni in poi ho cercato di mettere su carta la mia immaginazione, ma storia dopo storia, non concludevo mai nulla. Ho una pila di quaderni con tanti incipit e nemmeno un finale. È capitato che qualcuno leggesse i testi non ancora conclusi (anche senza il mio permesso), ma non ne ho ricevuto nessuna gratificazione. In ogni caso, è sempre stato mio desiderio "divulgare" le mie storie, insomma ho sempre sognato di essere una vera scrittrice.
Quando rileggo i miei testi, provo una strana emozione, quasi non mi riconosco, ma sono contenta di me, di quello che ho prodotto (viva la modestia, ma è la verità).

4) Adesso parliamo un po’ del tuo libro, “L’impero delle nuvole”. Quando e come è nata l’idea di scriverlo? E come mai hai scelto il genere fantasy per raccontare la tua storia? Perché hai deciso di intitolarlo così? E quanto tempo hai impiegato a scriverlo? E’ un libro autoconclusivo o sono previsti altri libri? Se è sì quanti? Dove si può acquistare?
R.4) L'ho scritto in 10 mesi. In principio, "L'impero delle Nuvole" si chiamava "La Spada del Sole", poi mi sono accorta che parlavo più di nuvole che di sole! È stato il primo racconto "serio" che ho iniziato a scrivere a tredici anni. Ho ancora l'originale, un quaderno redatto a matita nei pomeriggi estivi, ovviamente interrotto a nemmeno metà. La mia testa era ed è ancora piena di storie che pullulano di adolescenti che girano con spade, archi e frecce in mondi fantastici. Erano storie molto vive, che io aggiornavo e interpretavo appena ero da sola; veri e propri film mentali; in quanto film poi erano difficili da riportare visivamente su carta. Magari smettevo di scrivere per questo.
Il genere fantasy è sempre stato nel mio cuore, forse il primo libro che ho letto e che mi ha fatto capire che era il genere per me è stato "Labirynth". Ricordi il film con David Bowie? In seguito ho incontrato Tolkien, ma la mie vere passioni sono state la saga di Shannara, quella dei Draghi d'Autunno, Inverno e Primavera, "Le nebbie di Avalon"…
"L'impero delle Nuvole" è concepito come autoconclusivo, ma scrivendolo mi sono accorta di lasciare in giro, agganci, spunti, situazioni non spiegate, materiale che potrei utilizzare un giorno per qualche sequel o prequel!
Si acquista solo on-line, è un e-book. È stata una scelta più economica che altro, ma ho scoperto che tante persone anche se incuriosite dal mio libro, non hanno dimestichezza nello scaricare da internet e mi chiedono se possono acquistarlo in libreria.

5) Se dovessi “inquadrare” il tuo libro in uno dei tanti sottogeneri del fantasy, a quale sottogenere secondo te apparterrebbe (urban fantasy, fantasy fiabesco, etc.) il tuo romanzo?
R.5) Me ne vergogno, ma non conosco i termini precisi dei sottogeneri, quindi temo di sbagliare: direi che si tratta di fantasy quasi fiabesco, soprattutto onirico. Non ha contatti con la nostra realtà. Sebbene il ragazzino protagonista sia un guerriero, non ci sono grandi scene di battaglia; e nemmeno d'amore perché i due giovani non arrivano a baciarsi.

6) C’è un aneddoto curioso che ci vuoi raccontare legato alla stesura del tuo libro? Non so... magari una musica che ascoltavi spesso per farti ispirare, oppure un autore che ami in particolar modo dal quale hai tratto ispirazione... Racconta...
R.6) La musica m'ispirava, ma non quando scrivevo: quando vedevo certi video musicali, vecchi e nuovi! Alcuni sembrano fatti apposta per il libro, sono scenograficamente adatti.
Scrivere un intero libro, mi ha insegnato molte cose; innanzitutto è stato un esercizio di volontà, mi costringevo ogni sera, ormai a letto, a scrivere almeno una riga. Poi ne scrivevo di più, ma così bandivo la pigrizia e il testo andava avanti.
A volte capitavano delle incongruenze, per esempio, dopo aver descritto un mondo senza luce, dicevo che i personaggi avevano visto un ombra o un oggetto colorato. Appena me ne accorgevo, correvo ai ripari; oppure lasciavo i protagonisti in una situazione critica e non sapevo come tirarli d'impaccio: meno male che era un fantasy…
Ho riletto pochissimo il mio testo, quasi con fastidio, e pensando che l'ho scritto sempre di notte, poco prima di addormentarmi, sono stupita che abbiano deciso di pubblicarlo senza quasi correggere nulla.

7) La storia è principalmente ambientata in un mondo da te creato, ricoperto da nuvole nere. Hander, il protagonista di questa storia, è il possessore de La Spada del Sole, l’unica in grado di riportare la luce del Sole in quella Terra desolata. Per creare questo mondo a parte cosa hai fatto? Hai disegnato una mappa del luogo oppure avevi già in mente come costruirlo? Cioè... tecnicamente com’è nata questa storia: hai costruito delle scalette, delle schede-personaggi oppure l’hai raccontata man mano che ti veniva a mente, quindi “a braccio”?
R.7) Come ho già detto, la storia ce l'avevo già da anni, dovevo solo fissarla. Era una specie di canovaccio, con molti dettagli, ma anche parti da aggiungere o sistemare. Nel corso della produzione, è accaduto un fatto strano, la storia si è riscritta da sola, ha assunto una personalità sua. Adesso è molto diversa da come era stata concepita, sono cambiati molti aspetti, ci sono episodi nuovi, risvolti psicologici, situazioni mai pensate prima. Il libro è venuto su, un po' come un figlio, di testa sua. E poi l'ho mandato per il mondo… La metafora del figlio, credo sia di Oriana Fallaci, ma ben si presta a ciò che ho vissuto.

8) Hai voluto dare una morale, un significato nascosto alla tua storia oppure è un romanzo di semplice evasione?
R.8) Una specie di morale c'è, ma non era l'aspetto che m'interessava di più. Le nuvole rimandano all'inquinamento e al fatto che sono gli esseri umani i responsabili di ciò che è accaduto al mondo del mio romanzo, a causa dell'avidità; e infine che le parole sono più potenti delle spade.

9) Un sogno nel cassetto? Qualcosa che ancora non hai realizzato ma che speri si realizzi presto?
R.9) Di sogni ne ho, eccome! Non un cassetto, ma un armadio strapieno. Restando in tema letterario, direi che mi piacerebbe avere un riscontro, insomma se quello scrivo può piacere a qualcuno… mi piacerebbe potermi definire scrittrice.

10) Progetti per il futuro. Qualche anticipazione...
R.10) Sono ripartita alla grande, ho troppa carne al fuoco forse! Sto scrivendo due libri in contemporanea, sempre fantasy, ma meno cupi come ambientazione rispetto a "L'Impero". Poi ci sono altri due testi più "realistici" che hanno come protagoniste ragazze un po' sfigate, ma che sapranno superare i propri problemi.

11) Vuoi aggiungere qualcos’altro prima di concludere...
R.11) Grazie per la tua ospitalità e per l'opportunità, spero di non essermi dilungata troppo e di non averti annoiata… Alla prossima.

limpero-delle-nuvole-9788898061945

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/06/u...ica-bafumi.html
 
Top
0 replies since 23/6/2013, 19:19   29 views
  Share