REVERSE: LO SPECCHIO DEI DUE MONDI, Prologo

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kk10
view post Posted on 8/6/2013, 18:10




Ciao a tutti! :woot:
Sono di nuovo qui per proporvi un ipotetico prologo di un altro romanzo che da qualche tempo mi frulla per la testa. La trama è appena abbozzata, ma potrei svilupparla più approfonditamente se trovassi l'ispirazione giusta :)
Mi scuso in anticipo per eventuali errori nel testo, questo prologo è una prima bozza :rolleyes:
Vi lascio alla lettura... e grazie in anticipo se la commenterete :clap:

"REVERSE: LO SPECCHIO DEI DUE MONDI"

PROLOGO
Diversi



""Diversi"? Come sarebbe a dire "diversi"?"
"Hai capito bene, sono Diversi. Ineguali, dissimili, divergenti, non corrispondenti. Abbiamo bisogno di te."
Intorno a loro calò un silenzio carico di apprensione.
"Ma sei proprio sicuro di quello che dici? Sarebbe terribile, Will. Peggio di quanto ci si possa immaginare."
"E' così Joe, ti dico. Vieni subito a vedere!"

I due dottori percorsero l'asettico corridoio metallico, fino a che non giunsero ad una grande vetrata.
Al di là di questa, attutiti dallo spessore del vetro, si levavano i pianti di moltissimi neonati, che si dimenavano nelle incubatrici in cui erano stati riposti.
Un'ulteriore ampia vetrata divideva perpendicolarmente in due la Stanza dei Neonati. Da entrambe le parti, estese ed ordinate file di incubatrici erano state posizionate in maniera impeccabile.
Joe, ancora intimorito da quanto il suo collega gli aveva riferito, osservava i bambini.
Guardò nel reparto a sinistra, osservando attentamente la prima fila. Lesse i nomi dei primi quattro: Nick, Moira, Ginger, Evan.
Spostò lo sguardo nella parte a destra, di nuovo verso la prima fila. Le targhette applicate sulle prime quattro incubatrici riportavano altrettanti nomi: Evan, Ginger, Moira, Nick.
Le due sale erano disposte l'una come lo specchio dell'altra.
I bambini che erano stati collocati al loro interno erano tutti coppie di gemelli, ma separati l'uno dall'altro.
"Non vedo niente di particolare qui, Will. Le coppie si corrispondono, i gemelli sono reciprocamente identici l'uno con l'altro. Dove sarebbero quelli "diversi"?" puntualizzò Joe.
"Sono nella Camera Blindata. Appena ce ne siamo accorti, io e il resto del team non abbiamo voluto rischiare che qualcuno li vedesse."
Will, il suo collega caporeparto, alzò i tacchi e proseguì oltre la Stanza dei Neonati, facendogli cenno di seguirlo. Il dottor Joe Caller lo seguì.

Arrivarono di fronte ad un massiccio portone rinforzato. Will Lott inserì la password nel dispositivo d'accesso, la porta si aprì, e poterono entrare nella Camera Blindata.
L'aria lì dentro era fredda, la stanza completamente spoglia.
Joe vide un manipolo di persone incamiciate di bianco discutere forsennatamente tra di loro. Poco distante dal gruppo, in un angolo della sala, c'erano due culle.
"Non possiamo permetterci di sbagliare, dobbiamo fare qualcosa."
"Si, sono d'accordo. Bisogna agire in fretta!"
"E cosa facciamo allora? Ce ne liberiamo?"
"Qui rischiamo grosso!"
Le voci dei dottori si aggiungevano l'una sull'altra, in un caotico groviglio di parole. Joe constatò la preoccupazione che aleggiava tra di loro, e se ne sentiva partecipe.
Appena li videro entrare, si voltarono verso di loro.
"Will, Joe! Finalmente siete qui! La situazione è critica." Fu il medico più anziano del gruppo ad iniziare il discorso.
"Lo so, Dottor Jimeny." gli rispose Will Lott. "Ho informato il Dottor Caller dell'accaduto: ritengo sia saggio lasciargli l'ultima parola sulla scelta da farsi. In fondo, non c'è specialista più esperto di lui sulla questione."
Rod Jimeny annuì con la sua testa canuta verso Will, e la schiera di dottori alle sue spalle gli diedero ragione.
Joe chinò il capo in segno di ringraziamento. Sentiva il suo titolo di Identificatore d'Appartenenza pesargli sulle spalle, adesso più che mai.
Procedette subito verso l'angolo dell'androne.
Nella stanza era calato il silenzio più totale.
Arrivato di fronte alle due culle, li vide.
Due bellissimi neonati dagli occhì verdi come lo smeraldo lo fissavano, incuriositi.
Un brivido gli percorse la schiena.
I due bambini era identici tra di loro, ma non il braccialetto che portavano legato al fragile polso.
Uno era azzurro e uno era rosa.
"Un maschio e una femmina?" gridò terrorizzato verso i presenti. "Allora è proprio vero. Sono di sesso diverso, non corrispondono."
L'anziano dottor Jimeny abbassò lo sguardo, affranto e desolato. Joe Caller si sentiva la testa girare.
"E' stato già comunicato al Segretario del Collegio?"
Aveva paura della risposta che gli sarebbe stata data. Ma le parole che udì lo rincuorarono.
"Non ancora."
Joe tornò ad osservare i due gemelli, che iniziavano a chiudere gli occhi per il sonno.
"E' bene che questa cosa non esca dalla nostra Clinica, signori." affermò, con tono fermo. "Se per nostra sfortuna, il Collegio dei Presidenti venisse a sapere di ciò che è successo oggi, probabilmente entro un'ora saremmo tutti morti."
Non ci fu risposta dagli altri dottori.
L'assenza di rumore nella Camera Blindata lo aiutò a riflettere sull'accaduto. Gli balenò in mente la domanda più banale che ci fosse, alla quale però non gli era stata data risposta.
"Dov'è la madre dei due bambini?"
Si levò dalla schiera di camici bianchi la voce di una donna.
La dottoressa Susan McGloover gli riferì quanto sapesse: "La genitrici dei due neonati si chiama Rose Garden. E' una Lavoratrice di 27 anni. Terrestre. Si trova ancora nella sala operatoria in cui ha partorito, presidiata da alcune guardie."
Non ebbe il tempo di formularle la successiva domanda, che la donna lo precedette: "Il padre, tale James Garden, marito di Rose, è anch'egli un Lavoratore, di 28 anni. Terrestre. E' in camera con la donna, e chiede incessantemente spiegazioni sull'accaduto."
"Capisco."
Joe strinse le dita della mani sudate contro i suoi palmi. Doveva prendere una decisione subito, prima che fosse troppo tardi.
"Allora, miei colleghi dottori, ascoltatemi attentamente. Un avvenimento del genere merita purtroppo delle misure di precauzione piuttosto speciali. Vi invito a non fare parola con nessuno, e dico nessuno, di quanto accaduto. Qualora la notizia dovesse trapelare, tutti noi presenti in questa sala dobbiamo prepararci al peggio. E adesso, occupiamoci dei due gemelli."
Infilò una mano in tasca e tirò fuori una chiave d'argento, con la quale si diresse verso un lato della sala. Si fermò davanti ad una parete nera, nella quale si distingueva una serratura.
La dottoressa McGloover e Will Lott avevano preso in braccio i due bambini e si erano posizionati accanto a lui.
Con una presa salda e decisa, infilò la chiave nella fessura, e la girò.
I pannelli che componevano la parete di alzarono verso il soffitto, rivelando due enormi portali ad arco, dai quali spirava una corrente di vento gelido.
Guardò in alto, e lesse per l'ennesima volta i cartelli che definivano la destinazione a cui portava ciascuna delle due porte.
"TERRA" su quella di sinistra.
"ARRET" su quella di destra.
Si alzò un irrequieto brusio nella stanza.
Dalle sue spalle, impaurito e sconvolto, l'anziano dottor Jimeny esclamò: "Li vuoi spedire lo stesso nei Due Mondi? Hai davvero individuato la loro appartenenza? Joe, è una pazzia! Li scopriranno prima o poi, sarà la fine!"
"Non ci sono alternative, Rod. Questi bambini indifesi non hanno colpe, non si meritano la morte. Chiamalo Fato, Destino, come preferisci: esso ha voluto così, per nostra grande sfortuna. Ma non sarò io ad decidere di interrompere la trama del suo grande disegno. Appelliamoci alla nostra buona stella, sperando di aver fatto la scelta giusta."
Joe sapeva benissimo che, a quel punto, comunque andasse, il corso della storia sarebbe inevitabilmente cambiato.
"Susan, tu porta la bambina al portale per Arret, è lì che avrà più possibilità di sopravvivenza."
La donna annuì risoluta.
Si voltò quindi verso l'uomo che aveva accanto: "Sarà invece il bambino ad andare sulla Terra: come maschio, crescerà più forte e più preparato ad affrontare le difficoltà di quel mondo. Will, avvicinati al portale di sinistra."
I due neonati, in braccio ai suoi due colleghi, respiravano quietamente, vittime di un sonno profondo.
Passò la mano delicatamente sulle loro guance, e li sussurrò: "Buona fortuna piccoli."
Susan McGlover e Will Lott si posizionarono l'uno di fronte al portale assegnatogli.
Un istante dopo, secondo l'inquietante rituale che, come Dottori, più e più volte avevano effettuato, allungarono le braccia, facendo scomparire i due esserini nel buio al di là della soglia delle porte.
Un bagliore accecante illuminò la Camera Blindata.
Pochi secondi dopo, Susan e Will ritrassero le proprie mani dalle porte.
Non avevano più niente in mano.
Il volere di Joe Caller, l'Identificatore di Appartenenza, era stato fatto.
I Due Mondi si erano presi i bambini, come sempre facevano, ignari di quanto quei due gemelli fossero in realtà incredibilmente speciali.
 
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Terry78
view post Posted on 9/6/2013, 18:12




Sembra un racconto di fantascienza. Ho sbagliato il genere? Comunque, complimenti: scrivi bene. Soprattutto considerando che è solo una bozza. C'è infatti solo qualche piccolo errore, ma qualcosa di insignificante. Almeno, per quello che ho notato. Forse te l'avevo già consigliato, ma lo ripeto: per i dialoghi usa i caporali, cioè questi qui («») stanno più eleganti nel testo. Le virgolette, come le hai usate tu, si usano solo quando il personaggio pensa (non ad alta voce).
E poi consiglio benché sommaria dai una descrizione fisica dei personaggi che parlano (per caratterizzarli un pochino) e approfondisci un po' di più la descrizione del luogo. Sì... l'hai data e si capisce che è un ospedale, ma di dove? Dato che citi la Terra e Arret, il lettore si domanda a buon diritto dove si trova allora questo ospedale. Certo... può anche farlo scoprire dopo, però se lo anticipi secondo me è meglio. Così il lettore comprende che è un luogo inventato da te, dove si trovano delle particolari leggi. Comunque, i miei sono solo consigli: libero di non seguirli, dato che il testo è tuo. In ogni caso, ti rinnovo i miei complimenti: non solo scrivi bene, ma hai anche delle belle idee. Sono, infatti, curiosa di sapere come andrà a finire la storia!!! ;) E credimi... suscitare l'interesse nel lettore non è affatto una cosa semplice. Complimenti ancora!!!!
 
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kk10
view post Posted on 10/6/2013, 00:27




CITAZIONE (Terry78 @ 9/6/2013, 19:12) 
Sembra un racconto di fantascienza. Ho sbagliato il genere? Comunque, complimenti: scrivi bene. Soprattutto considerando che è solo una bozza. C'è infatti solo qualche piccolo errore, ma qualcosa di insignificante. Almeno, per quello che ho notato. Forse te l'avevo già consigliato, ma lo ripeto: per i dialoghi usa i caporali, cioè questi qui («») stanno più eleganti nel testo. Le virgolette, come le hai usate tu, si usano solo quando il personaggio pensa (non ad alta voce).
E poi consiglio benché sommaria dai una descrizione fisica dei personaggi che parlano (per caratterizzarli un pochino) e approfondisci un po' di più la descrizione del luogo. Sì... l'hai data e si capisce che è un ospedale, ma di dove? Dato che citi la Terra e Arret, il lettore si domanda a buon diritto dove si trova allora questo ospedale. Certo... può anche farlo scoprire dopo, però se lo anticipi secondo me è meglio. Così il lettore comprende che è un luogo inventato da te, dove si trovano delle particolari leggi. Comunque, i miei sono solo consigli: libero di non seguirli, dato che il testo è tuo. In ogni caso, ti rinnovo i miei complimenti: non solo scrivi bene, ma hai anche delle belle idee. Sono, infatti, curiosa di sapere come andrà a finire la storia!!! ;) E credimi... suscitare l'interesse nel lettore non è affatto una cosa semplice. Complimenti ancora!!!!

Ciao, grazie mille per il tuo commento e i complimenti, troppo gentile!
Si, il romanzo (per quanto abbozzato) è un racconto di fantascienza, ambientato nel futuro.
Per quanto riguarda l'uso dei caporali ti do pienamente ragione! Ho usato le semplice virgolette soltanto per il fatto che sono più rapide da usare tramite la tastiera del pc ahaha :D Appena riprenderò in mano questa bozza con calma, provvederò a cambiarle.
Riguardo le descrizioni, ho preferito non dire niente sui personaggi perchè ho voluto scrivere un prologo breve e conciso, in cui risaltasse principalmente l'idea di fretta e ansia che provano le persone presenti sulla scena... dato che la vicenda vera e propria si svolgerà anni dopo questi avvenimenti, non ho voluto soffermarmi troppo :)
Ti do ragione invece sul luogo in cui si trova l'ospedale, che farò bene ad aggiungere nel testo! La clinica infatti si trova "a metà strada" tra i due mondi, in una sorta di limbo che fa tra collegamento tra la Terra e Arret.
Ti ringrazio ancora per esserti soffermata a leggere questo brano, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto! Spero continuerai la lettura :)
 
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Terry78
view post Posted on 16/6/2013, 20:20




CITAZIONE (kk10 @ 10/6/2013, 01:27) 
CITAZIONE (Terry78 @ 9/6/2013, 19:12) 
Sembra un racconto di fantascienza. Ho sbagliato il genere? Comunque, complimenti: scrivi bene. Soprattutto considerando che è solo una bozza. C'è infatti solo qualche piccolo errore, ma qualcosa di insignificante. Almeno, per quello che ho notato. Forse te l'avevo già consigliato, ma lo ripeto: per i dialoghi usa i caporali, cioè questi qui («») stanno più eleganti nel testo. Le virgolette, come le hai usate tu, si usano solo quando il personaggio pensa (non ad alta voce).
E poi consiglio benché sommaria dai una descrizione fisica dei personaggi che parlano (per caratterizzarli un pochino) e approfondisci un po' di più la descrizione del luogo. Sì... l'hai data e si capisce che è un ospedale, ma di dove? Dato che citi la Terra e Arret, il lettore si domanda a buon diritto dove si trova allora questo ospedale. Certo... può anche farlo scoprire dopo, però se lo anticipi secondo me è meglio. Così il lettore comprende che è un luogo inventato da te, dove si trovano delle particolari leggi. Comunque, i miei sono solo consigli: libero di non seguirli, dato che il testo è tuo. In ogni caso, ti rinnovo i miei complimenti: non solo scrivi bene, ma hai anche delle belle idee. Sono, infatti, curiosa di sapere come andrà a finire la storia!!! ;) E credimi... suscitare l'interesse nel lettore non è affatto una cosa semplice. Complimenti ancora!!!!

Ciao, grazie mille per il tuo commento e i complimenti, troppo gentile!
Si, il romanzo (per quanto abbozzato) è un racconto di fantascienza, ambientato nel futuro.
Per quanto riguarda l'uso dei caporali ti do pienamente ragione! Ho usato le semplice virgolette soltanto per il fatto che sono più rapide da usare tramite la tastiera del pc ahaha :D Appena riprenderò in mano questa bozza con calma, provvederò a cambiarle.
Riguardo le descrizioni, ho preferito non dire niente sui personaggi perchè ho voluto scrivere un prologo breve e conciso, in cui risaltasse principalmente l'idea di fretta e ansia che provano le persone presenti sulla scena... dato che la vicenda vera e propria si svolgerà anni dopo questi avvenimenti, non ho voluto soffermarmi troppo :)
Ti do ragione invece sul luogo in cui si trova l'ospedale, che farò bene ad aggiungere nel testo! La clinica infatti si trova "a metà strada" tra i due mondi, in una sorta di limbo che fa tra collegamento tra la Terra e Arret.
Ti ringrazio ancora per esserti soffermata a leggere questo brano, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto! Spero continuerai la lettura :)

Ah! Bene... allora... ci avevo azzeccato che era un racconto di fantascienza. Quindi, volendo oltre al luogo dove si trova questo ospedale potresti anche dire in che anno... No?
Ma sicuro!!!! I miei sono solo consigli, non mi considero nessuno... non ti preoccupare! Anch'io cerco di migliorarmi ogni giorno, esercitandomi con costanza nella scrittura. Tu anzi diciamo " ti esponi" con entusiasmo e accetti i consigli o/e le critiche dagli utenti. E questo è davvero ammirevole. Io non so se avrei l'umiltà di accettarli, anche se sarebbe più saggio seguire le tue orme. E che purtroppo (ti assicuro che non ne so il motivo) se ne sono andati quasi tutti da questo Forum. Tutto è iniziato dagli Amministratori, forse avranno avuto qualche problema grave che li ha tenuti lontani da qui, e poi li hanno seguiti i moderatori di sezione. Peccato! Perché era un bel Forum, poi gli Amministratori (Roberto e Samanta) ci si dedicavano anima e corpo per la riuscita di questo Forum. E in effetti sono riusciti a raccogliere molti utenti. Penso che non lo chiuderanno, perché Sam ha fatto capolino qui, tanto tempo fa. Mah! Speriamo... A me dispiacerebbe che chiudesse questo Forum perché mi trovo davvero molto bene. Poi ho postato 83 interviste agli scrittori, ho riempito ben 4 pagine di una sezione. E tutta da sola! Non mi ha aiutato (né mi aiuta) nessuno! Mi dispiacerebbe che il mio "lavoro" andasse come si suol dire gettato alle ortiche. Comunque, non ti preoccupare: quando posso passo volentieri nel Forum e così possiamo scambiare due chiacchiere.

:ciao:
 
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3 replies since 8/6/2013, 18:10   38 views
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