Una conversazione con..., Monique Scisci

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Terry78
icon12  view post Posted on 8/6/2013, 10:43




1) Ciao Monique e benvenuta nel mio piccolo spazio. Prima di parlare del tuo libro d’esordio, “L’ampolla scarlatta”, parliamo un po’ di te. Leggendo la tua biografia ho scoperto che hai frequentato il liceo artistico della tua città e per ora ti dividi tra studio universitario e lavoro. Come e quando nasce questa tua grande passione per la letteratura in generale e per la scrittura in particolare?

Ciao Teresa, prima di tutto grazie per avermi accolta nel tuo blog, è sempre un piacere parlare di scrittura e in particolare del mio romanzo.
Allora sono da sempre un’accanita lettrice, il primo libro in assoluto è stato Il Giardino Segreto di Frances Hodgson Burnett, che credo di averlo riletto almeno tre volte. È un romanzo che consiglio a tutti i ragazzi, perché molto bello e appassionante, è una storia in grado di arrivare al cuore grazie a due principi fondamentali, l’amicizia e la speranza.
Invece, il mio primo romanzo fantasy è stato La Spada di Shannara di Terry Brooks, che mi ha introdotto in un nuovo mondo.
Leggo un po’ di tutto indipendentemente dal genere, credo sia fondamentale, soprattutto, per chi come me ama scrivere. La lettura permette di oltrepassare i confini della propria immaginazione oltre ad affinare le competenze stilistiche, come una palestra.
Nonostante il tempo scarseggi, cerco di leggere almeno una ventina di pagine al giorno.
Invece l’amore per la scrittura nasce durante il mio percorso universitario, anche se già all’età di nove anni avevo scritto uno pseudo saggio di biologia con tanto di immagini incollate su fogli di protocollo, meglio però non approfondire l’argomento. Un giorno mi son chiesta come sarebbe stato scrivere qualcosa di mio, sviscerare dalla mente tutte le storie che spesso immaginavo ad occhi aperti e che, forse per pigrizia, non avevo mai trasposto su carta, così spinta dalla curiosità ho deciso di lanciarmi in quest’avventura durata ben tre anni. La pubblicazione con Ciesse è stata una splendida sorpresa.

2) Vivi in un paesino immerso nel verde. Credi che questa splendida atmosfera, volendo anche pacifica, che regala la natura, possa in qualche modo influenzare la tua scrittura? Se è sì... per cosa ad esempio?

In realtà non so quanto la scrittura, almeno per quanto mi riguarda, sia influenzata dal luogo in cui vivo, anche se la quiete aiuta a concentrarsi. Più che altro, ho tratto ispirazione dai miei viaggi. Per esempio, la prima parte de L’Ampolla Scarlatta è ambientata in Valle d’Aosta, più precisamente a Morgex, un piccolo e suggestivo comune situato nel centro della Valdigne, che ho avuto occasione di conoscere grazie a una coppia di amici. Di questo paesino mi ha colpita il panorama mozzafiato, d’inverno è davvero suggestivo, e mi ha offerto preziosi spunti per costruire il background di Aurora, la mia protagonista.
Quasi tutte le ambientazioni scelte per il romanzo fanno riferimento a luoghi che ho visto, anche se in alcuni punti google maps è stato davvero molto utile, nonché necessario.

3) Le tue grandi passioni sono: viaggiare, la musica, l’arte, la scrittura e la lettura. Ma c’è un hobby che non faresti mai, perché magari non ti senti incline a farlo? Quale, ad esempio?


Sì, tutti quelli che richiedono manualità, organizzazione, ordine e rigore. Vivo in un mondo tutto mio, sono maldestra, sbadata e mi spazientisco in fretta.

4) Sei anche impegnata per la salvaguardia degli animali e per il rispetto dell’ambiente. Raccontaci brevemente cosa fai, ad esempio, per queste due attività... non so sei iscritta a qualche associazione, qualcuno ti ha inculcato l’amore e il rispetto per la natura... parlacene...

Mio marito ed io seguiamo diverse associazioni animaliste e organizzazioni che si occupano della tutela e la salvaguardia dell’ambiente. Quando possiamo partecipiamo attivamente, altrimenti diamo il nostro contributo in altri modi. Riteniamo fondamentale non chiudere gli occhi davanti ai soprusi che l’uomo mette in atto nei confronti del pianeta ogni giorno.
Sono sempre stata una persona particolarmente sensibile, i miei genitori mi hanno insegnato il rispetto per la vita in tutte le sue forme, anche se alcune scelte importanti le ho prese solo di recente.

5) Nel luglio 2012 esce per la Ciesse edizioni, il tuo romanzo d’esordio, un urban-fantasy, che si intitola “L’ampolla scarlatta”. Come sei arrivata alla pubblicazione di questo libro?

È trascorso quasi un anno dalla pubblicazione e ancora mi sta regalando moltissime soddisfazioni, fra l’altro il romanzo è stato inserito tra i longsellers della casa editrice e questo mi riempie di orgoglio.
Quando ho concluso la stesura del manoscritto, mio marito mi ha messo sulla scrivania una lista di case editrici a cui inviare il file, era convinto valesse la pena farlo leggere. Non conoscevo il mondo editoriale né le sue insidie, per cui ho cercato di barcamenarmi come meglio potevo spulciando nei vari siti internet dedicati agli autori esordienti. Ho fatto ricerche per capire quali fossero le linee editoriali delle varie CE, quali pubblicassero fantasy, ho scritto lettere di presentazione e svariate sinossi, ma soprattutto volevo evitare gli editori a pagamento. Necessitavo di un parere sincero, di un editore che decidesse di investire sul romanzo, altrimenti avrei riposto il manoscritto nel cassetto e mi sarei dedicata ad altro.
Non sapevo nemmeno se la mia storia fosse papabile per la pubblicazione, inoltre, mi aspettavo di dover attendere parecchio per avere una risposta, invece, dopo soli tre mesi avevo già in mano alcune proposte interessanti, tra cui quella di Ciesse Edizioni. Non ho avuto dubbi sulla serietà della casa editrice anche perché, i presupposti con cui selezionano le loro opere sono davvero rigidi, quindi ho firmato. Dopo la fase di editing, il romanzo è uscito ed è stato davvero emozionante avere fra le mani la mia storia così ben confezionata.

6) C’è un aneddoto magari curioso legato alla stesura del libro? Hai preparato delle scalette o delle schede-personaggi per scriverlo, oppure hai scritto senza alcun schema, in base all’ispirazione del momento?

La stesura è durata ben tre anni, ma non ricordo un episodio degno di nota, ce ne sono invece molti legati all’editing, perché è stato davvero un periodo impegnativo. Inizialmente il romanzo era molto lungo, c’erano dei passaggi descrittivi infiniti che ho dovuto tagliare sotto le minacce dell’editor (Alexia Bianchini), perché rallentavano la storia.
Non ho preparato scalette tantomeno ho scritto le schede dei personaggi, ho semplicemente seguito la mia immaginazione cercando di rimanere coerente. Ogni capitolo è nato davanti alla pagina bianca di word con la musica nelle orecchie. Diverso, invece, il metodo che ho seguito per il sequel de L’Ampolla Scarlatta, infatti, non ho solo preparato una scaletta, bensì ogni personaggio ha una sua scheda cui attingo nei momenti di smarrimento. Non so se questo sarà il metodo che d’ora in poi utilizzerò, credo che ogni storia abbia un suo personale sviluppo.

7) Nel libro, la protagonista indiscussa è Aurora, una ragazza che apparentemente sembra che tutto vada a gonfie vele: una famiglia serena, l’amore. Ma qualcosa va storto per colpa del liquido vermiglio contenuto nell’ampolla scarlatta che le ha dato il medico. E, quindi, la sua vita cambia. Dove hai tratto l’ispirazione per questo romanzo? O quando e come ti è venuta l’idea di scriverlo?

Il romanzo è stato concepito in un momento particolarmente difficile, avevo da poco perso una persona importante e questo credo abbia inciso non poco sulla trama. L’idea è arrivata proprio da Aurora, quando ho iniziato a scrivere avevo in mente lei, così mi sono seduta davanti al pc e con molta curiosità l’ho seguita come fosse dotata di volontà propria; io le avevo dato gli elementi per esistere e lei si è mossa nei meandri della storia sempre più indipendente. Sapevo inoltre di voler scrivere un romanzo introspettivo, volevo emergessero le emozioni, quelle vere reali, volevo che Aurora seguisse un percorso di rinascita interiore e tutti gli elementi che ho inserito, ruotano attorno a lei come satelliti utili ai fini della storia. Il secondo romanzo sarà molto diverso, l’epilogo dell’Ampolla anticipa il cambiamento, anche se sono rimasta fedele all’intenzione di regale al lettore personaggi autentici con il proprio bagaglio emozionale.

8) Un sogno nel cassetto, qualcosa che ancora non si è realizzato, ma che speri presto si realizzi...

Il mio sogno è quello di arrivare a sempre più persone con le mie storie, spero di poter continuare questo percorso con la serenità e la gioia con cui è iniziato.

9) Progetti per il futuro. Qualche anticipazione...

Di recente è uscita un’antologia edita da una nuova casa editrice digitale La Mela Avvelenata, si chiama R.E.M e raccoglie 13 racconti horror tra cui il mio Rewind Day. Sto ultimando la stesura del sequel e ho in cantiere un romanzo molto particolare che so già mi impegnerà parecchio. Sul mio sito www.moniquescisci.it è anche possibile leggere alcuni racconti gratuiti.



10) Vuoi aggiungere qualcos’altro prima di concludere?


Ti ringrazio per le splendide domande, mi hai dato modo di raccontare qualcosa di diverso su di me e sul mio libro e spero di aver incuriosito i tuoi lettori. Un caloroso saluto a tutti.

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/06/u...que-scisci.html

COP_L'ampolla+scarlatta_GDI
 
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