Una conversazione con..., Alessandra Paoloni2

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Terry78
icon12  view post Posted on 28/5/2013, 13:24




1) Ciao Alessandra e ribenvenuta nel mio piccolo spazio virtuale. Sono davvero felice di riaverti mia ospite. Io inizierei a parlare subito de “La discendente di Tiepole”. So che è un libro che hai tenuto un po’ nel cassetto e che, diciamo, la tua Musa ispiratrice (spero di non sbagliarmi) è stata la Meyer, in particolare dopo aver letto i libri della saga di Twilight. Questi libri hanno ispirato davvero molti scrittori... Ma raccontaci meglio com’è andata. Cosa ha fatto scattare in te la voglia di raccontare questa storia? E perché non l’hai data subito alle stampe ed hai atteso un pochino di tempo prima che vedesse la luce?

Ciao Teresa io ringrazio te per avermi nuovamente ospitata qui nel tuo blog. Un caloroso saluto anche ai tuoi lettori. Che la Meyer abbia ispirato la discendente è una mezza verità: ricordo di aver letto Twilight nel 2008, l'anno del mio esordio letterario, e l'anno in cui i romanzi di genere urban fantasy prendevano piede scatenando un boom che persiste ancora oggi. Devo essere sincera: della saga della Meyer ho apprezzato solo il primo libro. Gli altri li ho letti ma mi hanno delusa per svariati motivi. Delle trasposizioni cinematografiche non voglio nemmeno parlare. Quindi non tanto la Meyer ha ispirato il libro della discendente quanto l'idea di scrivere un romanzo di genere urban fantasy ma che contenesse elementi originali, in modo da discostarlo dalla immensa produzione del filone urban fantasy. Non l'ho dato subito alle stampe perché ero impegnata in altri progetti letterari. Poi lo scorso anno ho incontrato la Butterfly Edizioni e qualcosa mi ha suggerito di ricorreggere la discendente e di mandarla a loro. Scelta azzeccatissima.
2) Tiepole è un paesino fittizio nelle vicinanze della splendida città di Roma. Come mai hai preferito inventare di sana pianta un paese e non di descrivere realmente un paese vero? E come hai fatto ad “inventare” un nome così originale e perfetto?

Tiepole in realtà esiste davvero. Mi sono ispirata a un paese nel quale ho trascorso un breve periodo della mia vita, una manciata di giorni per l'esattezza. Abitando poi io stessa in un piccolo paese di provincia non potevo che ambientare la storia in un habitat simile. Il nome Tiepole deriva, secondo la storia immaginaria del paesello, da Tiepolo Costantini il suo fondatore. Dove ho trovato il nome Tiepolo? Nell'elenco telefonico. Lo lessi di sfuggita ma suonava molto bene e ho pensato subito di abottarlo per il mio libro.
3) So che non vuoi svelare a quale paese realmente si ispira Tiepole, però puoi almeno raccontarci come lo hai descritto nel libro?

Non voglio ancora svelarlo perché preferisco che almeno i miei compaesani ci arrivino da soli. In effetti alcune delle persone a me vicine lo hanno già scoperto, ma non escludo che tra non molto lo rivelerò a tutti. In fondo non c'è nulla di male, volevo solo mantenere un mistero in più su un libro che ne conserva già tanti. Naturalmente mi sono concessa delle licenze poetiche nel romanzo; la base geografica, cioè il paese al quale mi sono ispirata, resta quella realmente esistente ma ci ho aggiunto del mio. La storia invece assomiglia molto a quella del mio paese perché come Tiepole si staccò da Acriterra divenendo un comune autonomo, così Marcellina si staccò da San Polo dei Cavalieri, un altro piccolo paese che si trova non troppo distante da me. Insomma nel romanzo ci sono molti spunti che riportano alla mia terra, il tutto rivisitato dalla mia immaginazione.
4) Passiamo al titolo... perché il libro non è incentrato solo su Tiepole, ma soprattutto alla sua discendente. E questa discendente è Emma Onofri. Una ragazza all’apparenza normale che però ha avuto lasciato in eredità qualcosa di veramente particolare da sua nonna. Hai deciso di raccontare questa storia con gli occhi di Emma. Come mai hai scelto la prima persona per raccontare questa storia: per semplicità o per esigenza della storia? Cioè... come hai fatto questa tua scelta?
Esatto. Il fulcro della storia è legato al mistero della discendente, colei che porterà a termine il compito di Marta Vasselli da tutti considerata una strega potente e malvagia (ma sarà davvero così?). Ti confesso che questo era il primo libro che scrivevo in prima persona e non è stato facile calarsi completamente nei panni di Emma e narrare tutte le vicende come lei le vedeva. E' stato un esperimento, a mio avviso riuscito perché al contrario di quanto pensassi nella prima persona mi sono riconosciuta moltissimo. La discendente di Tiepole è stato un libro sperimentale: sono passata dalla terza persona alla prima, affrontando un genere mai scritto e sforzandomi di trovare degli elementi originali.
5) Leggendo il tuo blog, so che hai affermato che questa tua opera differisce di gran lunga dai libri che hai già scritto e pubblicato. In cosa, principalmente differisce e perché hai voluto scrivere qualcosa stilisticamente di diverso?
Come ti dicevo intanto è diverso dalle altre opere per l'utilizzo della prima persona. Si, avevo già scritto i monologhi in prima persona ma le due opere sono completamente differenti. Un conto è scrivere un monologo in prima persona, un conto è scrivere 350 pagine. Prima della discenente ci sono stati apppunto i Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento (ora disponibili in versione ebook su amazon) e i libri della Stirpe di Agortos (ora fuori commercio). Queste due opere differiscono dalla discendente non solo per il tema e il genere ma anche per la forma: non ho mai negato che la discendente sia un libro scritto con un linguaggio più diretto e semplice (attenzione però, ho detto semplice non elementare). Nelle altre mie opere le parole sono volutamente ricercate, mentre per la discendente ho adottato un linguaggio quasi colloquiale anche se affronto lo stesso tematiche importanti come il rapporto genitori- figli, o quello del destino che a me è tanto caro. Non a caso amo definirmi una scrittrice poliedrica. Mi piace spaziare, provare e osare.
6) Riaddentriamoci nella storia (senza svelare troppo però!!!). Emma apprende da una lettera che le ha lasciato sua nonna di essere una strega. Ecco... parliamo di questa figura fantasy molto usata e di grande successo... Nell’immaginario collettivo le streghe sono brutte e con il cappello a punta. Volano su scope volanti e sono molto cattive. Tu come hai rivisitato questa figura senza cadere nei soliti cliché? Quali, dunque, le differenze e quali, invece, gli elementi che le accomunano alle streghe tradizionali?
Emma è principalmente una ragazza che si ritrova a compiere delle scelte più grandi di lei senza volerlo. Tant'è che rifiuta tutta quella verità. Ho sempre ammesso che Emma Onofri non è un'eroina; tutt'altro. Mi sono chiesta diverse volte mentre scrivevo la discendente: io al suo posto cosa avrei fatto? Nemmeno io sono un'eroina dotata di poteri speciali, sono una semplice ragazza come lei per tanto ho cercato di renderla quanto più umana possibile anche nelle azioni che vedono il soprannaturale farla da padrona. Il mito della strega viene qua rivisitato in questo modo: Marta Vasselli (che ricordo essere la nonna di Emma) o chiunque si accosti all'antica magia di Tiepole è un semplice essere umano che affronta tematiche come l'immortalità, la morte e la resurrezione. Le conseguenze poi possono essere diverse per ciascuno dei personaggi; pensiamo ad esempio ai maledetti del libro, ragazzi costretti a mutare in creature che la tradizione popolare ci ha abituato a conoscere. La trasformazione avviene come una malattia degenerativa che muta l'aspetto e la psiche. Il soprannaturale insomma viene mescolato alla realtà, e i mostri presenti nella storia sono quanto più di reale si possa immaginare.
7) Maledizioni, superstizione, stregoneria: si ritrova un po’ di tutto in questo libro dalle atmosfere un po’ dark. Ma c’è anche spazio per il sentimento. Ne vogliamo parlare? Quale storia d’amore hai sviluppato principalmente? Parlaci dei protagonisti e del perché si amano...

Naturalmente la storia d'amore più sviluppata è quella di Emma e Christian, anche se i sentimenti non sono stati ancora ben approfonditi. Nel primo libro ho dato maggiore spazio ai misteri e alla storia di Tiepole. Nel secondo invece anche i rapporti sentimentali verranno analizzati, e se la storia di Emma e Christian poteva apparire un poco scontata (la ragazza nuova che s'innamora del bello di turno) nelle pagine che sto scrivendo ora assume tutto un altro contorno. Le maledizioni saranno il fulcro del secondo libro. Emma si trasforma, i maledetti anche (le loro maledizioni giungono allo stadio finale). E allora questi semplici ragazzi che vita avranno una volta tramutati in mostri? I loro rapporti come si evolveranno? Questa è una delle tematiche più importanti del seguito della discendente.
8) Ora parliamo di “Oltre l’Oscurità”. Raccontaci un po’ tutto quello che vuoi di questo e-book. Come ad esempio, quando e come è nata l’idea di scriverlo? Perché l’hai intitolato così? In breve, di cosa parla? E infine dove si può acquistare?

Oltre l'oscurità è un racconto scritto e inviato per una nota rivista femminile per la quale anni fa scrivevo. Lo rifiutarono perché troppo lungo e così come per la discencente lo accantonai nel pc. All'inizio aveva come titolo Amore oltre l'oscurità. Poi sono venuta a conoscenza di un concorso della Libro Aperto Edizioni dove cercavano dei racconti d'amore. In Oltre l'oscurità c'è sentimento e altro in realtà, ma ho provato lo stesso a inviarlo rivedendolo e ampliandolo. Il racconto è piaciuto e mi è stata offerta la possibilità di pubblicarlo in versione digitale, offerta che ho colto al volo. Oltre l'oscurità dunque è diventato un lungo racconto (o romanzo breve?) ambientato in una Inghilterra vittoriana, in una tenuta da me chiamata Landlord dove accadono cose che l'uomo non riesce a spiegarsi in maniera razionale. Il titolo sta a significare che tutto può essere sconfitto, che oltre l'oscurità e le tenebre c'è sempre una soluzione ai mali. Si può acquistare sul sito della casa editrice o su amazon, la piattaforma più popolare al momento. Il costo è davvero irrisorio, solo 1,99 euro.
9) E’ d’obbligo chiederlo a questo punto: progetti per il futuro, qualche anticipazione...

Se penso a tutto quello che mi aspetta da scrivere da un lato vorrei mettermi le mani tra i capelli. Il fatto è che non riesco a stare ferma e anche se ho già due o tre progetti da portare avanti, nuove idee non fanno che affollare la mia testa. C'è il seguito della discendente da scrivere ma voglio fare le cose per bene e senza fretta per non deludere le aspettative di nessuno. Poi ci sono altri libri incompleti che aspettano il loro turno nel pc. Per non parlare della stirpe di Agortos alla quale vorrei in qualche modo rendere giustizia. E altri progetti in cantiere tra cui, e qua lo rivelo in anteprima, uno legato proprio a Oltre l'oscurità. Insomma c'è parecchio da fare. A volte vorrei essere meno poliedrica e più pratica; ma non sarei io.
10) Vuoi aggiungere qualcos’altro prima di concludere...

Intanto ti ringrazio ancora per la tua disponibilità. Naturalmente spero di aver incuriosito i lettori del tuo blog, ai quali faccio un appello: leggete gli scrittori emergenti ed esordienti. Il panorama editoriale è vasto e fitto ma date una possibilità a noi che lavoriamo con piccole case editrici e che fatichiamo a emergere. A volte si trovano dei veri talenti schiacciati sotto la mole dei libri delle grandi CE. Grazie.


oltre

arton38421

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/05/u...alessandra.html
 
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