Una conversazione con..., Paola Cavallari

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Terry78
icon12  view post Posted on 5/5/2013, 10:28




1) Ciao Paola e benvenuta. Ti va di presentarti ai lettori?

Buongiorno e grazie dell’’accoglienza! Certamente, lo farò volentieri.

2) Raccontaci quando e com’è nata la tua passione per la scrittura?



La mia passione per la scrittura e per la letteratura ha radici lontane, e risale alla mia adolescenza. Ho sempre desiderato scrivere, anche se, non ho mai ascoltato con attenzione quella vocina che mi bisbigliava continuamente all’orecchio. Poi un bel giorno, era il 2006, decisi di scrivere una favola per la mia nipotina. Pensai di inviarla a un Concorso importante, e vinsi. Da allora non ho più smesso di scrivere. Quel Premio mi ha spronato a continuare, a prendere coraggio per affrontare questa meravigliosa avventura; ed eccomi qui.

3) A differenza di altri scrittori, tu ti sei cimentata a raccontare favole. Hai “scelto” sin da subito di narrare le tue storie per i più piccini, oppure è stata una scelta maturata nel tempo? E come mai hai fatto questa scelta?

La mia scelta di raccontare favole non è stata proprio del tutto casuale. Sono sempre stata affascinata da questo mondo fantastico (le fiabe, molto attingono dal fantasy). Ogni tanto devio il mio percorso esplorando, attraverso il racconto, anche il mondo degli adulti. In noi convivono tante personalità, sfaccettature di mondi diversi. Le favole, o fiabe che dirsi voglia rimangono comunque il mio genere preferito. Mi fanno stare bene.

4) Qual è secondo te la favola che tutti i bambini dovrebbero assolutamente conoscere? Perché?

Direi “Pippi calzelunghe” di Astrid Lindgren.. Pippi è una bambina sfortunata, ma coraggiosa e piena di fantasia. Non si spaventa davanti a nulla, perché sa cogliere la vera gioia dell’esistenza, che sta nelle piccole cose, disarmando in questo modo quelli che si credono più furbi di lei e vorrebbero ingannarla. Tanto forte da sollevare un cavallo! Una lezione per i piccoli, ma anche per i grandi .

5) Nel 2010 per la Giraldi editore esce il tuo primo libro “Il Tesoro nascosto – Favole”. Che ricordo conservi di questa tua prima pubblicazione e di questa esperienza letteraria?

De “Il Tesoro nascosto” (a parte l’editore, che non mi sento proprio di raccomandare!), conservo un bel ricordo. Ne ho fatto ‘girare’ una copia su Anobii, il portale dei lettori e custodisco gelosamente tutti i pensieri e i disegni che mi hanno dedicato i bambini. Che tenerezza!

6) Adesso per la Kimerik edizioni è stata pubblicata “La Giostra magica”. Dove hai tratto l’ispirazione per scrivere questa storia?

Prima di scrivere “La giostra magica”, avevo in testa dei messaggi che volevo trasmettere attraverso delle favole; però non volevo che il libro si riducesse a una semplice raccolta, punto e basta. Però, non sapevo come fare. Poi un giorno sbucai per caso nella piazza di una grande città e vidi una giostra sfavillante di luci, e dei cavallini dai pennacchi rossi e blu; al centro la colonna girevole era ricoperta di specchi. Ecco l’ispirazione! mi sono detta. Avevo appena trovato i Narratori, sui quali poi, ho costruito tutto il libro.


7) Le tue favole, i tuoi racconti hanno una morale? Se sì quale? Oppure ti limiti a raccontare una bella storia e basta?

Nelle mie favole, come del resto in tutte le favole, c’è sempre una morale, un messaggio da cogliere. La favola è un genere letterario ben preciso.

8) Qual è l’aspetto che consideri più complesso nel narrare storie per bambini? Cosa si deve evitare e cosa è meglio non omettere per rendere al meglio la narrazione adatta ai più piccini?

Scrivere per i bambini non è per niente facile. Oserei dire che forse, è più semplice scrivere per gli adulti. I bambini/ragazzi sono un pubblico molto attento, critico, che non si fa’ abbindolare. Il linguaggio deve essere semplice, lineare, ma anche divertente, e ricco di colpi di scena. Chi scrive per i bambini (e mi ci metto in mezzo) dovrebbe evitare le descrizioni troppo accurate, i linguaggi ampollosi, e i periodi molto lunghi. Tutti elementi che spesso, rischiano solo di annoiare e appesantire la narrazione. E poi, in un libro per bambini, non dovrebbero mai mancare le immagini.

9) Le favole fanno bene agli adulti? Perché, secondo te?

Le favole, fanno bene a tutti. Ci sono addirittura dei trattati a sostegno di questa tesi, in quanto liberano la creatività che è dentro noi stessi.

10) Infine, quale consiglio di scrittura senti di dare ai lettori? Spiega brevemente come scrivi le tue storie: c’è un momento della giornata in cui ti senti maggiormente ispirata? Deve esserci una particolare atmosfera attorno o scrivi benissimo ovunque?

Ognuno di noi deve scoprire la propria voce interiore, e per farlo bisogna solo scrivere, tutti i giorni, anche solo poche righe, bastano. E’ un esercizio continuo. Un po’ come fa’ la ballerina nei suoi esercizi quotidiani alla sbarra. La tecnica poi, si affina con il tempo, ma soprattutto non si scrive se prima non si è letto, tanto, tantissimo. Per scrivere le mie storie mi faccio guidare dalle emozioni e non c’è un momento particolare di maggior ispirazione. Quella, arriva quando vuole lei! Per il mio carattere riesco a scrivere solo quando intorno a me, non vola nemmeno una mosca. Vale a dire, silenzio assoluto. Scrivo nei ritagli di tempo, praticamente la sera (durante il giorno faccio la nonna). Ci sono persone che riescono a scrivere nel caos più totale, nei bar affollati, sui treni… io non ci riesco proprio! Per l’ispirazione poi, consiglio senz’altro la musica, aiuta tantissimo; evidentemente interagisce e sollecita piacevolmente delle aree sensibili del nostro cervello (non chiedetemi di più, non sono un medico, parlo solo per esperienza).

11) Progetti per il futuro. Qualche anticipazione.


Ho alcuni lavoretti già pronti nel cassetto; una fiaba in particolare, che mi sta molto a cuore, ma per ora aspetto, non ho fretta di pubblicare.


12)Vuoi aggiungere qualcosa, prima di concludere...

Vorrei solo ringraziarvi per avermi dato la possibilità di farmi conoscere. Per concludere, vorrei solo aggiungere un ultimo consiglio: lasciate che sia il cuore a guidarvi. Non sbaglia mai!

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/05/u...-cavallari.html

arton37589
 
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