Una conversazione con..., Chiara Sole Pezzato

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Terry78
icon12  view post Posted on 30/4/2013, 14:43




1) Ciao Chiara e benvenuta nel mio piccolo angolo. Sono davvero felice di averti tra i miei autori. Sei giovanissima e, al tempo stesso, hai iniziato fin da piccola a scrivere. Un talento innato, dato che lasciavi stupite le tue maestre del fatto che sapevi già scrivere e comporre raccontini già all’asilo. Parlaci un po’, dunque, di te. Cosa provavi (e provi) quando scrivi? Che genere prediligi scrivere? Perché?

Ciao Teresa, grazie a te che mi dai la possibilità per parlare un po’ del mio libro! Fin da piccola mi è sempre piaciuto giocare molto con la fantasia, inventando le prime piccole storie, perdendomi in qui mondi magici che poco a poco sono diventati i miei più grandi amici. Chiudere gli occhi e distaccarmi totalmente dal mondo reale, viaggiare con la mente e vivere avventure che poi riportavo su carta e penna, sentirsi liberi. È una sensazione stupenda quella che provo quando scrivo, indescrivibile. Quando scrivo il mondo intorno a me scompare, tutti i miei pensieri, i miei sentimenti , rabbia, gioia, tristezza, prendono vita nei personaggi, la storia che sto narrando diventa la cosa più importante.
Il genere che prediligo scrivere è il fantasy, genere che amo fin da bambina.


2) Dunque, come ho detto scrivevi sin da bambina. Ma cosa ti piaceva più raccontare? Perché? Ti sei mai cimentata nella scrittura anche di poesie o solo di brevi racconti?

I miei primi racconti erano molto buffi poiché riguardavano qualsiasi cosa. Per intenderci, uno dei primi era la storia di un biscotto e della sua famiglia, ed ero molto piccola quando l’ho scritto, un altro che mi ricordo riguardava un gatto grosso e rosso che aveva per migliore amico un topo … piccole storie nate dalla fantasia di una bambina, e se dovessi aprire i vecchi scatoloni che contengono i quaderni di quando ero piccola scommetto di trovare storie di qualsiasi tipo! Qualsiasi oggetto che mi venisse sotto mano poteva diventare il protagonista di qualche storia.
Nel periodo delle scuole medie ricordo di aver tentato di scrivere qualche poesia d’amore, ma non ero molto brava, e dopo qualche vano tentativo lasciai perdere tornando a scrivere racconti.

3) Un buon scrittore in genere è anche un buon lettore. Quali libri o quali autori ti porti nel cuore e credi possano in qualche modo aver influenzato la tua scrittura? Vorresti consigliarne qualcuno ai lettori del blog?

I libri che porto nel cuore sono veramente tanti! Ho letto e riletto moltissime volte “ Le Cronache di Narnia” di C.S. Lewis, “ Le Cronache del Mondo Emerso” di Licia Troisi, “ Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” ( ancora in attesa degli ultimi libri) di George R.R. Martin, “ Le Nebbie di Avalon” di Marion Z. B. … se dovessi elencarti tutti i libri fantasy con le rispettive motivazioni sul perché li porto nel cuore servirebbe un intera intervista solo per quello!
Oltre al genere fantasy ho amato moltissimo “ I Pilastri della Terra” e “ Mondo senza fine” di Ken Follett, “ It”, “ L’ombra dello scorpione” e “ 22/11/’63” di Stephen King.
Mi piace variare, senza leggere esclusivamente un genere, poiché da tutti si può imparare qualcosa, in special modo se si vuole scrivere, e credo che la mia scrittura sia stata influenzata da ciascuno degli autori che ho nominato. Ho ancora molto da imparare, e ancora molto da leggere!
Ai lettori del blog consiglierei tutti i libri elencati, poiché da tutti ho imparato qualcosa, ma quelli che mi stanno più a cuore di tutti sono “ Le Cronache di Narnia” di Lewis e “ Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco” .

4) In genere, come prediligi narrare le tue storie: in prima o in terza persona? Come mai? Secondo te, che difficoltà presentano l’uso dell’uno o dell’altra? E invece in cosa è più semplice l’uso dell’uno o dell’altra?

“ I Guardiani del Vento” è scritto in terza persona, e per il momento è il modo che preferisco. Mi riesce più semplice, anche perché sono giovane e devo ancora perfezionare la tecnica e ho ancora molto da imparare!
In prima persona ho scritto solo qualche racconto breve, ma mi risulta più difficile, ma come ho già detto, la strada è lunga e ho ancora moltissimo da imparare, forse in futuro imparerò a scrivere racconti anche in prima persona.


5) Parliamo del tuo libro, “I guardiani del vento”, che se non ho capito male è un libro fantasy. E’ autoconclusivo o è previsto qualche altro libro? So che l’idea di scriverlo è nata da un tema svolto in classe, ma come hai pensato poi di continuarlo e farlo diventare un vero e proprio libro di 250 pagine?

“ I Guardiani del Vento” prevede un continuato, un secondo libro conclusivo.
L’idea di trasformare quel tema in un racconto è venuta qualche giorno dopo il compito in classe, quando mi sono accorta di avere troppe cose da scrivere e raccontare, ormai la storia si stava creando nella mia testa e non riuscivo a racchiuderla in qualche foglio protocollo, così una volta a casa mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a scrivere. Inizialmente pensavo di fare un solo racconto, ma mano a mano che scrivevo i protagonisti iniziavano a prendere vita nella mia testa, sentivo il bisogno di scrivere. Ci sono voluti anni per arrivare al manoscritto definitivo, credo di averlo riscritto come minimo una ventina di volte! Ovviamente a tredici anni non scrivevo come scrivo adesso, quando riguardo il primo manoscritto sorrido sempre, e crescendo, un po’ alla volta, il mio modo di scrivere è cambiato, io stessa sono cambiata, e quel tema scolastico si è trasformato nel libro che mi ha cambiato la vita.


6) La trama del libro è abbastanza articolata: avventura, amore e mistero sono gli ingredienti principali di questa storia. Ma tu, personalmente, cosa hai preferito raccontare della tua storia: la parte diciamo “romantica” o quella “avventurosa”? Perché?

Come hai ben detto all’interno del libro c’è un po’ di tutto. Essendo il primo libro mi è piaciuto raccontare ogni singola parte del libro, dall’amore all’avventura. Personalmente non impazzisco per i romanzi d’amore o le storie troppo sdolcinate che ormai si leggono in ogni libro! Ho cercato di concentrarmi principalmente sulla storia dei guardiani, su ciò che accadeva loro, del lungo viaggio che devono affrontate, i duelli, le battaglie. I personaggi sono molto giovani, ragazzi di sedici e diciassette anni che nel corso della storia crescono ed era giusto dare voce ai loro sentimenti, senza però esagerare.

7) Il libro, in breve, racconta le avventure di tre ragazzi, impegnati a combattere Zoran, distruttore delle terre di Celzio, per restituire la pace al popolo dei Tebei; ma esse dovranno affrontare un lungo viaggio per raggiungere i Tebei e soprattutto per affrontare il loro destino. C’è qualche personaggio che prediligi nel tuo romanzo? Se è sì... quale? E perché?

Il personaggio che prediligo è Athes, il protagonista principale della storia. È un ragazzo bello, forte e intelligente, dall’aria malinconica ma pronto a sacrificare la propria vita per le persone che ama. Inizialmente Athes è solo un semplice contadino, un ragazzo qualsiasi, ma in poco tempo la sua vita viene stravolta, scoprendo di essere l’unica speranza rimasta ad un mondo ormai ridotto in cenere. Dovrà abbandonare il suo villaggio, sua madre, non può più essere un semplice ragazzo, diventare un uomo e combattere insieme ai suoi amici per sconfiggere Zoran, affondando un lungo viaggio che lo porterà a superare prove inaspettate, dove scoprirà il dolore e l’amore, la gioia e la tristezza. Leggendo si può vedere come pagina dopo pagina il ragazzo si trasforma in uomo. Non lo prediligo solo perché è il protagonista principale, ma anche perché in lui ho sempre messo qualcosa di me, mi riusciva più semplice trasformare i miei sentimenti nei suoi.



8) Più in generale, quale personaggio è stato per te più difficile o più facile da rendere sul foglio? E perché? Quali difficoltà mostrava?

Il personaggio più semplice era Athes, appena iniziavo a scrivere partivo da ciò che lui doveva fare o pensare, e in base alle sue azioni la storia continuava e riuscivo a “ muovere” anche gli altri personaggi. È sempre stato il mio punto di riferimento.


9) C’è qualche personaggio, magari secondario, che ora rileggendo il tuo libro avresti voluto maggiormente approfondire, dandogli più spazio? Se è sì quale e perché?

Sinceramente si, mi sono accorta di aver dato poco spazio a Den, un protagonista importante per la storia, purtroppo non credo di avergli dato lo spazio che si merita. Adesso sto cercando di rimediate nel continuato. Non posso svelarti il perché altrimenti rischierei di dirti troppo!

10) Hai voluto dare una morale alla tua storia o è soltanto un libro d’evasione e basta? A quale pubblico pensi si rivolga? Chi vorresti raggiungere con la tua scrittura?

Non ho voluto dare una morale alla storia. Questo libro ha avuto una parte molto importante nella mia vita e l’avrà per sempre. È stato il mio modo per difendermi da mondo esterno, un rifugio dove potevo essere al sicuro, scrivendo riuscivo ad allontanarmi da tutto ciò che stava accadendo nella mia vita, e spero che possa essere d’aiuto a chi, come me, ha bisogno di staccare dalla realtà.
Per quanto riguarda il pubblico a cui si rivolge, credo che “ I Guardiani del Vento” possa essere letto ad ogni età. Ho avuto giudizi positivi da giovani, bambini, adulti, anche da persone che non apprezzano molto il fantasy.

11) Infine, quale consiglio di scrittura senti di dare ai lettori? Spiega brevemente come scrivi le tue storie: c’è un momento della giornata in cui ti senti maggiormente ispirato? Deve esserci una particolare atmosfera attorno o scrivi benissimo ovunque?

Non c’è un momento particolare o una determinata atmosfera per scrivere. L’ispirazione può arrivare in qualsiasi momento, dalla mattina mentre cammini per strada, alla sera quando stai per addormentarti. Spesso prendo in mano carta e penna determinata a scrivere un capitolo e poi mi ritrovo a fissare il foglio bianco senza riuscire a scrivere una parola.
Gran parte del libro l’ho scritto di sera, rileggendo gli appunti che scrivevo durante il giorno, ma i veri momenti d’ispirazione quando inizi a scrivere senza riuscire a fermarti, i momenti in cui rimani a scrivere fino ad avere i crampi alla mano destra, arrivano all’improvviso, quando meno te l’aspetti.
Sono troppo giovane e inesperta per dare consigli, l’unica cosa che posso dire e non arrendersi mai, continuare a scrivere e seguire i propri sogni senza mai lasciarsi abbattere dalle critiche, anzi, accettarle come preziosi consigli e imparare dai propri errori.

12) Un sogno nel cassetto, qualcosa che non hai ancora realizzato e che vorresti realizzare al più presto?

Di sogni nel cassetto ne ho tantissimi, in special modo quelli riguardanti la scrittura. Mi piacerebbe coltivare al meglio questa passione fino a farla diventare la mia unica professione, un sogno molto ambizioso, lo so, ma se per prima non credo ai miei sogni ho già perso in partenza.
In oltre vorrei sperimentare qualche altro genere oltre al fantasy, mi piacerebbe molto scrivere una storia su Venezia ambientata ai giorni nostri. Ho molti sogni, molte idee e molto tempo per realizzarli!

13) Progetti per il futuro. Qualche anticipazione...

Per il momento sto lavorando al seguito de “ I Guardiani del Vento” e spero di riuscire a finirlo per gennaio del prossimo anno. Ci saranno molti colpi di scena, verranno svelati segreti che segneranno profondamente i protagonisti, la battaglia finale si avvicina e con lei anche l’alba di un nuovo regno.

14) Vuoi aggiungere qualcos’altro, per concludere?
Ti ringrazio infinitamente per avermi dato la possibilità di poter parlare un po’ di me e del mio libro. In fine vorrei dire a tutti i giovani autori che si mettono in gioco come me di non mollare mai, di seguire i propri sogni, di lottare per realizzarli.

copertina_chiara_sole_pezzato

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/04/u...hiara-sole.html
 
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