| Cap. 1 Ron ammirò il paesaggio marziano cercando di immaginare alberi, animali, case , bambini... Poi distolse lo sguardo e s'incamminò. Doveva andare ad un appuntamento con i suoi amici e non voleva tardare. Camminando per il corridoio rivestito in fibre di carbonio, si ricordò di dover ancora dare da mangiare a Ciccio, il suo cane. Così corse al suo appartamento e quando arrivò davanti alla porta verde e la aprì, si trovò di fronte il fedele animale, lingua penzoloni e occhi lucidi, che lo fissava. -Ei, ciao!-disse dolcemente alla bestia. Quest'ultimo rispose con un guaito. -Si, si...adesso arriva la pappa, stai buono e non piangere. Ron andò in cucina seguito da Ciccio e aprì una scatoletta di tonno. -Non ti fa bene ma oggi ti lascio far festa, vecchio mio. Tieni.- mise il cibo nella ciotola a forma d'osso e guardò Ciccio gustarsi la sua cena, rinfrancato. Poi uscì nuovamente e raggiunse gli amici. Lì trovò seduti ad un tavolo del bar-ristorante “LA SEPPIA”, un posticino molto tranquillo, poco affollato e arredato in stile marinaresco. Qua e là erano stati attaccati ai muri pesci spada imbalsamati che colpivano gli amanti della pesca e disgustavano quelli degli animali. Lor aveva davanti a sé una bottiglia di birra e fumava una sigaretta americana. -Ei Lor! Come va? -Benissimo, e te, fumatore accanito?- non c'era una volta che lo incontrasse sprovvisto di una sigaretta accesa in bocca. -Come al solito. -Ti diverti nelle tue ricognizioni? -Una massa...- ribatté ironicamente:- ...se vuoi fare a cambio di lavoro non mi lamento.- -Scherzi? Non so cosa darei per fare il tuo lavoro invece di curarmi del trasporto dell'ossigeno.- -Be' di cosa ti lamenti?- intervenne Moqi:- Sei il nostro eroe. Co porti l'aria per vivere quassù; senza di te che faremmo?- Un sorriso si dipinse sul volto di Ron mentre si accomodava nella sedia accanto a Moqi. Quest'ultimo era un suo grande amico e pensava sempre positivo; lavorava in quel bar-ristorante come scaricatore del pesce che arrivava congelato a bordo delle navi spaziali cargo e a volte lo chiamavano per viaggiare sulle navi sino alla Terra e caricare il pesce sulle navi. Ron tirò fuori un oggetto da una tasca della sgualcita giacca marrone che indossava e lo porse a Moqi. Questo lo prese, incuriosito. -Cos'è? Ciò che teneva in mano era un piccolo cartoccio marrone chiaro. Moqi lo aprì lentamente e ne sfilò un oggetto circolare e lucente, un anello. Moqi trattenne il fiato. -Grazie Ron! Come lo sapevi? -Be' ho chiamato tua madre l'altro giorno per sapere come stava e mi ha raccontato delle tue intenzioni a sposare Flora, quindi ho pensato di...speriamo che dica di si, se no ho sprecato un mucchio di soldi.- -Grazie mille- ripeteva Moqi eccitato- grazie davvero, sei un amico!- disse ancora dando delle pacche sulle spalle a Ron. Quest'ultimo tossì:- Ei piano! Non c'è di che...non...-
I tre amici passarono una bella serata, mangiarono pesce e parlarono di cose buffe o strane che accadevano loro quando erano a lavoro. Lor raccontò che ogni tanto, quando andava ad esplorare l'altro emisfero di Marte, lui e la sua squadra venivano accompagnati da qualche militare. Moqi creò un po' di ilarità raccontando i vizi del datore di lavoro e le bravate dei maldestri compagni scaricatori. Quando Ron tornò nel suo appartamento, salutati gli amici, cadde sul divano color porpora e si addormentò di botto. Ciccio passò la notte dormendo con il russare del padrone di sottofondo.
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