Un raccontino per Halloween

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Roberto Sonaglia
view post Posted on 31/10/2011, 20:40




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Già di per sé non amava molto starsene a casa, Lety. Lei preferiva gli spazi aperti. E dover rimanere chiusa dentro quattro mura (che poi erano molte di più, la casa si sviluppava su due piani e varie stanze), piantata a letto come un manichino con le caviglie rotte, per colpa di uno stupido incidente domestico - era la casa che si prendeva la sua rivincita - la mandava ancor più in bestia.
Pensava ai suoi genitori, che in questo momento giravano indaffaratissimi fra i corridoi del Centro Commerciale, scegliendo tutto quello che la sua memoria le rammentava esposto, e anche quello che non c'era, né ci sarebbe mai stato, nelle sale odorose di acciaio e plastica, del grande shopping center.
Pensava a Dario, che non aveva, naturalmente, potuto rinunciare alla partita, si era procurato i biglietti da settimane, e gli erano pure costati un occhio della testa. Sarebbe venuto dopo, e rimasto con lei per la sera. Fino alle 22.30, ché poi gli amici lo aspettavano al pub.
Una di quelle giornate, insomma, in cui avrebbe preferito essere una suppellettile domestica, tanto la funzione era la stessa, e non avere così l'ingombro dei pensieri a farla sentire una cosa più o meno viva.
Le 4 del pomeriggio, e fuori dalla finestra una giornata incolore, grigiastra. Un silenzio assoluto nella casa, tranne quei rumori al piano di sopra. Rumori!? Lety sollevò il busto, e si mise in ascolto. Dal primo piano venivano effettivamente dei suoni, sordi, continui, a tratti striscianti. Un animale che era entrato in casa da una finestra aperta? No, troppo regolari, sembravano quasi dei passi, seguiti da qualcosa che veniva trascinata sul parquet che ricopriva i pavimenti del piano superiore.
Lety era immobilizzata dal terrore. Echi delle fiabe nere che, da piccola, non la facevano dormire, e per le quali voleva sempre una luce accesa, nella sua cameretta. Echi delle notizie quotidiane dei telegiornali, le rimbombavano in testa come i tamburi del Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss. Lentamente allungò la mano verso il comodino, a destra, tastando in cerca del cellulare, mentre continuava a fissare la porta della stanza, chiusa, di fronte a sé, ai piedi del letto, racchiusa in un rettangolo sbiadito di luce grigia che proveniva dalla finestra.
Prese il telefono e compose il numero dei carabinieri. Ma non successe nulla. Niente carica. Si ricordò di aver lasciato il caricabatterie sul tavolino del salotto. Brava scema! E ora? I rumori continuavano, ma sembravano più lontani, come se la causa si stesse dirigendo verso la scala che portava al pianterreno. Gocce di sudore gelido imperlavano la fronte di Lety, e dal collo, iniziavano a scenderle lungo le linee delle scapole, e della spina dorsale. Anche i palmi delle mani e i piedi erano sudaticci, freddi.
Non c'erano dubbi, i passi, o quel che fossero, seguiti da quello strascicamento sinistramente fluido, stavano scendendo le scale, arrivavano al pianerottolo, riprendevano lungo il corridoio... diretti verso la sua stanza.
Infine si fermarono. Proprio davanti alla sua porta. Lety non poteva chiudere gli occhi, né muoversi, rimanendo con le braccia allungate lungo il corpo, a sfiorare le gambe imprigionate dal gesso che avrebbe dovuto proteggere la loro guarigione, il cellulare inutilmente stretto nella mano.
Infine la porta si aprì, e Lety poté osservare la causa dei rumori.
Quello che seguì non fu un bello spettacolo.


Edited by Roberto Sonaglia - 31/10/2011, 21:45
 
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lagrandefame
view post Posted on 1/11/2011, 12:12




E dai, ora voglio sapere che spettacolo si è trovata davanti Lety!
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 1/11/2011, 13:26




Eh eh eh! E no, non lo dico, Lovecraft insegna. Immagina tu la tua peggior paura. E' quello che si è trovata davanti Lety ;)
 
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‡Lilith
view post Posted on 3/11/2011, 17:57




Uffa però Roberto!:D

CITAZIONE
sembravano quasi dei passi, seguiti da qualcosa che veniva trascinata sul parquet che ricopriva i pavimenti del piano superiore.

Babbo Natale con il sacco dei regali? Eh, ma sarebbe la festa sbagliata e non farebbe paura! Dai, sto scherzando!:D

CITAZIONE
Immagina tu la tua peggior paura

E se nelle nostre paure non c'è nulla del genere?
CITAZIONE
passi, seguiti da qualcosa che veniva trascinata

CITAZIONE
i passi, o quel che fossero, seguiti da quello strascicamento sinistramente fluido

Che ci immaginiamo?:D Altre paure!
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 3/11/2011, 18:40




Cambiate canale, Lil :lol:
 
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‡Lilith
view post Posted on 3/11/2011, 18:46




Mi si è rotto il telecomando!xD xD
 
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6 replies since 31/10/2011, 20:40   43 views
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