lagrandefame |
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| Tantissimi hanno avuto la band di paese, di quartiere, di condominio, della scuola. Io avevo quella di paese, attiva tra gli ultimi 90 e i primi anni zero, nel piccolo Molise. Eravamo impregnati di grunge, Radiohead e Smashing Pumkins. In realtà suonavamo un po' di tutto, più o meno quello che si richiedeva per fare una serata decente in un locale. Suonvamo anche gli anni settanta ed eravamo molto confusi e sconclusionati perché capitava che si suonasse i Led Zeppelin e poi subito dopo gli Smashing; a volte un rock blues e poi in successione i Muse; altre volte i Pearl Jam (che ora non amo più) e poi si passava agli Alice In Chains. E peggio ancora: da Jimi Hendrix a un tentativo sciagurato di rifare qualcosa dei Sonic Youth. Un casino, non sapevamo in pratica che cazzo suonare: mischiavamo tutto (avevamo tutti gusti diversi) non riuscendo a trovare uno stile. Fare pezzi nostri? Troppo pigri e troppo diversi. Poi qualcuno se ne uscì con i Rage Against The Machine. Ci divertiva suonarli, ci usciva un suono potente. Alcuni di noi seguivano i Rage sin dalla prima metà dei 90 ma non se n'era mai parlato durante le prove.
Era il 1992 e il rock vide nascere Rage Against the Machine, primo album dell'omonima band. Los Angeles non era e non è Seattle: dal cupo grunge si veniva trasportati all'elettrizzante e stimolante emotività evocata dal rappare acido e gracchiante di Zac de la Rocha e da una sezione ritmica estremamente compatta e potente. I testi non li capivamo molto ma la sensazioine era che in quella musica ci fosse qualcosa di forte, dirompente, irriverente. Tom Morello ha creato uno stile chitarristico unico, senz'altro ripetitivo ma unico e affascinante. E soprattutto molto efficace, assolutamente funzionale al suono compatto della band.
Io non ero d'accordo all'idea di trasformare il nostro gruppo dai gusti confusi in una cover band dei Rage. Lo diventammo e tutto sommato mi sono divertito davvero tanto. Abbiamo trascorso un paio di anni a suonare (per fortuna anche in giro qualche volta) il rock dei Rage. Ci piaceva un sacco il primo album omonimo del 1992 e uno dei nostri pezzi preferiti era Bullet In The head.
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