La festa della donna

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elbepi
view post Posted on 9/3/2011, 00:57




L'8 Marzo! Aveva aspettato tanto quel giorno e finalmente i suoi desideri erano divenuti realtà. Avrebbe incontrato la sua amata, dopo quasi un anno di attesa in cui non si erano potuti nemmeno vedere. Quanto gli mancava il suo profumo e la sua morbida pelle, quanto gli mancavano le sue carezze e i suoi sorrisi. Tutto intorno a lui sembrava trasudare della sua essenza, ogni ricordo lo conduceva a lei, in un turbinio di passione che lo portava allo sconvolgimento dei sensi. L'amava, la desiderava e finalmente sarebbe stata sua. Quella mattina Adam si era insolitamente alzato presto. Era suo solito infatti poltrire fin quasi a mezzogiorno, pronto per il pasto, qualche camminata, un po' di televisione e poi di nuovo a letto, in un circolo vizioso che finalmente stava per spezzarsi. Lei rompeva la routine quotidiana, lei lo faceva sentire unico e speciale tra i tanti. Anche lei era unica e speciale. In altre città ce ne erano tre o quattro come lei, ma lì, in quel paese, era la sola. E lo aveva scelto, proprio lui, che nulla aveva ricevuto dalla vita se non questo. Raggiante, dopo una breve quanto insolita colazione, si lavò con cura e scelse l'abito “buono”, quello per le grandi occasioni. Con altrettanta perizia, si sistemò i capelli e si annodò la cravatta. Sicuramente sarebbe stato notato, non poteva essere altrimenti. Velocemente discese le scale di quell'enorme condominio, che ospitava altri duecento individui come lui. Accidenti! Gli altri sembravano essersi dileguati già da tempo, tanto è vero che l'edificio era deserto e silenzioso. Maledì la dovizia che aveva avuto nel vestirsi, cercando di recuperare terreno sugli avversarvi. Correndo all'impazzata, uscì e si diresse verso il fioraio più vicino. Dopo averne visto uno, rallentò, lasciando libero accesso all'ossigeno, che finalmente poteva rientrare nei suoi affannati polmoni. Rifiatò per alcuni istanti ed impaurito varcò la soglia del negozio. La visione che lo colpì fu raccapricciante. Una simil-donna, ovvero un essere che tentava di imitare la magnificenza della sua amata, stava sconsolata dietro al bancone. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e le si leggeva stanchezza nei suoi piccoli occhi. Adam non aveva mai conosciuto la fatica, né mai avrebbe dovuto farlo finché esistevano quei surrogati. Nonostante ciò, non provava nessuna pietà per lei.
“Dammi un mazzo delle più belle rose che hai” disse rabbioso.
L'essere sembrò non dargli ascolto, meccanicamente prese cinque rose da un enorme cesto comune e le porse all'uomo. Quest'ultimo diede una scrollata ai fiori in segno di disgusto e si avviò fuori, senza pagare. Doveva fare in fretta, altrimenti non avrebbe mai ricevuto le attenzione della donna. Quasi senza guardare le vie, si addentrò a passo spedito verso il centro della città, dove sorgeva una costruzione all'apparenza piccola. La porta era aperta e Adam sgattaiolò dentro. La donna lo stava aspettando nell'adrone sotterraneo, dove ogni anno si riunivano centinaia di uomini per lodarla. Scese qualche piano più in basso e finalmente quella splendida visione gli si parò davanti. Un ammasso informe e gelatinoso svettava massiccio al centro della stanza. La sua mole era paragonabile a quella di cento di quegli uomini che stavano ai suoi piedi, mentre il suo tanfo non aveva eguali al mondo. L'odore era nauseabondo, eppure Adam non se ne curava, accecato dall'amore che provava. Estasiato, poggiò le rose nel cumulo ai piedi di lei, e altrettanto beato estrasse dalla tasca una piccola fiala, contenente liquido seminale, e la posizionò insieme alla altre. “La festa della donna” altrimenti detta “L'inseminazione della regina”. Numerosi tubi si facevano strada nel corpo di quell'imponente mostruosità, uno per ogni funzione vitale, quali il nutrimento, la riproduzione e ovviamente l'espulsione degli escrementi. A badare alla donna, a lavarla e a prendersi cura di lei, stavano centinaia di simil-donne, trattate come schiave dall'ingorda padrona.
Gli uomini, invece, si accontentavano di vederla una volta all'anno, per permettere la riproduzione, mentre i più fortunati venivano divorati vivi dall'amata. Adam vide quattro dei suoi simili subire quella sorte e provò rabbia e invidia. Ancora una volta non era stato scelto, ancora una volta rimaneva un perdente. Mentre stava per tornare mestamente a casa, accade l'impossibile. I surrogati, stanchi dei soprusi e delle umiliazioni, smisero di lavarla e, uno per volta, cominciarono a staccare i tubi che la tenevano in vita. Scoppiò il finimondo. Gli uomini, troppo codardi per reagire, fuggirono all'impazzata dall'androne, mentre le simil-donne lottavano strenuamente per la libertà. L'essere deforme cominciò a dimenarsi e a strepitare, in cerca di aiuto. Lentamente si stava decomponendo, mentre liquami puzzolenti sgorgavano da ogni suo anfratto. Tuttavia, stoica, decise di portare nell'oblio quante più succedanee possibili, ingozzandosi con la loro carne o schiacciandole con il suo corpo. Infine, sfinita, cadde al suolo, sotto le fragorose urla che risuonavano nella stanza. Le simil-donne, anzi le vere donne erano libere. Non avrebbero più dovuto servire quell'abominio, né avrebbero dovuto lavorare alimentare i vizi degli uomini. Molte di loro erano morte per quella giusta causa, ma le sopravvissute sapevano che mai nessuno avrebbe ricordato quel giorno come un'occasione di onorare una donna con futili regali, mai più una di loro sarebbe stata maltrattata. L'8 Marzo sanciva la loro libertà, il diritto delle donne di vivere la loro vita. Sarebbe stato ricordato il loro eroismo contro il tiranno, e il loro monito non sarebbe stato dimenticato. Adam, dal canto suo, non aveva ancora capito la grandiosità di quella conquista, ma non riuscì a trattenersi dal fare quel piccolo e insignificante gesto. Camminando lentamente verso il centro della sala, raccolse una rosa dal viscido terreno e la porse ad una donna lì vicino. Quella, con la mente annebbiata, scordò quello che per cui aveva combattuto e, arrossendo, non riuscì a nascondere un sorriso di compiacimento.
 
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Lia.
view post Posted on 9/3/2011, 15:35




CITAZIONE
“La festa della donna” altrimenti detta “L'inseminazione della regina”.

Questa frase dovrebbe risaltare ancora di più, secondo me dovresti metterla a capo. In generale poi fai paragrafi un po' troppo lunghi, prova ad andare a capo (scusa la ripetizione xD) più spesso.
Ci sono un paio di errori di battitura, delle sviste, ma per il resto dal punto di vista della forma va bene.
Come contenuto mi è piaciuto, è una storia originale, che si legge con piacere. Fin dalle prime righe si nota qualcosa di leggermente inquietante, e poi quando arrivi a descrivere la "Regina" si capisce perché. Il finale è la parte che ho apprezzato di più, perché hai evidenziato con poche parole l'importanza del piccolo gesto di Adam e di ciò che ha provocato nella donna.
 
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AlessandroSasso
view post Posted on 9/3/2011, 22:09




Complimenti anche qui, vecchio mio! xD
 
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‡Lilith
view post Posted on 12/3/2011, 13:20




Il racconto si legge bene ed è bello! E' un modo curioso di pensare all'8 marzo! Mi è piaciuto!=)
 
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view post Posted on 14/3/2011, 23:14
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L'importanza del piccolo gesto di Adam e di ciò che ha provocato nella donna?
Io l'ho capita diversamente. Io ho capito che le donne hanno dimenticato ciò che è avvenuto l'8 marzo, e con loro pure gli uomini... Altro che ribellione, a me la festa della donna per la donna pare lo zuccherino per il cavallo.

La storia è carina, ma questo mi è sembrato più il riassunto di un racconto che un racconto vero e proprio. L'hai forse scritto velocemente e con poca attenzione?
Complimenti, è disgustoso al punto giusto.
 
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elbepi
view post Posted on 15/3/2011, 15:15




CITAZIONE
L'importanza del piccolo gesto di Adam e di ciò che ha provocato nella donna?
Io l'ho capita diversamente. Io ho capito che le donne hanno dimenticato ciò che è avvenuto l'8 marzo, e con loro pure gli uomini... Altro che ribellione, a me la festa della donna per la donna pare lo zuccherino per il cavallo.

Si, in realtà il significato del racconto è più simile a quello che hai detto tu, non so se Lia abbia frainteso.

[QUOTE][La storia è carina, ma questo mi è sembrato più il riassunto di un racconto che un racconto vero e proprio. L'hai forse scritto velocemente e con poca attenzione?
./QUOTE]

Anche qui hai ragione, l'ho scritto di fretta (dovevo postarlo in un altro forum entro suddetto giorno) e ultimamente sto scrivendo una serie di mini racconti (che appunto sembrano quasi riassunti) in cui metto giù le idee per possibili futuri romanzi.

CITAZIONE
Complimenti, è disgustoso al punto giusto

Disgustoso come qualità (quindi scarso) o nel senso che ci sono elementi disgustosi?
 
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view post Posted on 15/3/2011, 18:39
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Lì io mi riferivo agli elementi disgustosi.
 
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‡Lilith
view post Posted on 16/3/2011, 16:39




CITAZIONE (Krigerinne @ 14/3/2011, 23:14) 
è disgustoso al punto giusto.

Son d'accordo!
Comunque, la storia somiglia per certi versi a qualcosa di già sentito o letto! Mi riferisco al solito uomo qualunque che aspetta di rompere la routine grazie a questa "amata" ma mi riferisco in particolar modo al "mostro" ( scusa se ti offendo il personaggio!xD) corteggiato da molti uomini, i "fortunati" divorati e gli altri che sono "invidiosi" xD. Alcune cose facilmente prevedibili! Ma non sono offese e, nonostante questi dettagli, il giudizio rimane quello di prima!
 
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elbepi
view post Posted on 16/3/2011, 18:14




Beh, non è effettivamente il massimo dell'originalità, ho cercato solo di creare una metafora su quello che penso degli esseri umani e della festa della donna
 
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MISTER NOBODY
view post Posted on 17/3/2011, 21:22




A me è piaciuto molto :).
Fossi in te rivedrei la parte dell'uccisione della regina che è un po' caotica, descivendo meglio il tutto. Per il resto nulla da dire.

Edited by MISTER NOBODY - 10/6/2011, 21:20
 
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luciana turina
view post Posted on 21/3/2011, 18:23




Ciao, scritto da Dio.
Sarà riduttivo ma mi fa impazzire la devozione malata del protagonista per quella carne, che sempre carne di donna è.
 
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Fa}
view post Posted on 22/3/2011, 17:17




Ciao!
l'ho trovato molto interessante. è scritto in maniera scorrevole, il tema non è nuovissimo ma affrontato da un punto di vista meno banale del solito.....
sì, bello davvero =)
 
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‡Lilith
view post Posted on 23/3/2011, 13:15




CITAZIONE (elbepi @ 16/3/2011, 18:14) 
Beh, non è effettivamente il massimo dell'originalità, ho cercato solo di creare una metafora su quello che penso degli esseri umani e della festa della donna

Certo, certo! Figurati! Piace lo stessooo!
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 30/6/2011, 12:02




Sul discorso 'originalità' non mi pronuncio, è praticamente impossibile scrivere qualcosa di originale nel 2011, direi comunque che il racconto prende spunto dai comportamenti di certi insetti, vedi le api, con qualcosa che mi ricorda la Madre degli Aliens nel secondo film della serie. E se Cameron ha potuto ispirarsi agli insetti, non vedo perché anche tu non possa farlo.
La metafora non è affatto male, anche se, verso la fine, tende un po' verso il retorico, ma penso sia dovuto al tipo di messaggio che volevi dare. Cioè, se devo proprio dirla tutta, magari è qui che un po' di originalità viene meno: gli uomini sono sempre i soliti vigliacchi e le donne alla fine si ribellano. A costo di sembrare misogino, decenni di femminismo non hanno impedito la creazione in laboratorio di veline e affini. Pardon, affinE, altrimenti Valerie Solanas spara anche a me, visto che Andy Warhol ce l'ha fatta a morire da solo.
Sulla struttura del racconto, penso anch'io certe parti siano un po' prolisse, magari tagliando qualcosa e mettendo più dialoghi aumenta la scorrevolezza.
 
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elbepi
view post Posted on 1/5/2012, 21:38




Secondo me hai visto solo il significato superficiale del racconto, non afferrando quello che in realtà volevo dire: il tema del femminismo è presente ma decisamente non è il tema centrale del mio messaggio. Il finale è molto emblematico il tal senso: la donna che cede alle lusinghe che aspramente criticava e contro cui ha combattuto. è una critica in generale agli esseri umani che spesso (vedi rivoluzione russa tanto per fare l'esempio più eclatante) tendono a dimenticare i valori per cui hanno combattuto in favore del potere o del benessere. Ovviamente mi sono ispirato a "la fattoria degli animali" di orwell
 
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17 replies since 9/3/2011, 00:57   157 views
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