BRAVO, BURRO!, JOHN FANTE

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lagrandefame
view post Posted on 2/1/2011, 18:33




Probabilmente non gliene frega niente a nessuno, ma lo dico lo stesso: John Fante è il mio maestro, e il suo stile è la mia scuola. Ammetto che quando ho comprato Bravo, Burro! (Einaudi Stile Libero, 2010) l'ho fatto quasi ad occhi chiusi; ho sentito l'odore di Fante e ho preso il libro, senza pensare che potesse essere una cacata pazzesca. Per fortuna, questo libro non si è rivelato affatto una cacata pazzesca. Bravo, Burro! è il libro meno conosciuto di Fante, mai più ripubblicato dopo la prima edizione americana del 1970, e addirittura in Italia ha visto soltanto ora la luce grazie all'Einaudi. E' una storia per ragazzi, una sorta di favola scritta in collaborazione con lo sceneggiatore Rudolph Borchert, rielaborato poi più tardi dallo stesso Fante. Il libro avrebbe dovuto avere un adattamento cinematografico e soprattutto avrebbe dovuto far parte di un ambizioso progetto di Orson Welles, poi però mai realizzato (fonte: introduzione al testo di Francesco Durante). Come già detto, Bravo, Burro! è un libro per ragazzi, brioso, vitale, ironico, con tanto di morale e ambientazione favoleggiante radicata in un pittoresco Messico popolato di tori, matador, asinelli (burros), proprietari terrieri, tequila. La storia è molto semplice. Manuel è un ragazzino forte e coraggioso, in groppa a El Valiente, il suo burro, il suo asinello. Entrambi sono protagonisti di una serie di piccole ed eroiche avventure (in cui compare anche il glorioso e terribile toro Montana Negra) che hanno l'intento di redimere Juan Cabriz, il padre di Manuel, ex matador caduto in rovina, vedovo, fannullone e ubriacone.
Insomma, tutto molto semplice, niente di futuristico. Ma Fante rende questa favola estremamente graziosa e squisita. La storia si evolve con una scorrevolezza inebriante, pervasa da una magia narrativa dalla prima all'utlima pagina. Certo, chi crede di trovare in questo libro tracce dei grandi libri di Fante rimarrà deluso, ma resterà di stucco se lo leggerà da una prospettiva diversa. Tuttavia, nonostante si tratti di un libro che si diversifica notevolmente dal resto della produzione fantiana, un attento lettore troverà nelle pagine di Bravo, Burro! temi ricorrenti cari a Fante: l'infanzia (raccontata spesso nelle due meravigliose antologie di short stories Dago Red e La Grande Fame), l'amore per gli animali, i rapporti conflittuali tra padre e figlio e, infine, il legame tutto particolare con la fede religiosa.
La chicca del libro, sin dalla prima edizione di quarant'anni fa, è costituita dalle eleganti e artistiche illustrazioni di Marilyn Hirsh.
Personalmente, credo che Bravo, Burro! sia un testo da far leggere ai ragazzi nelle scuole e, soprattutto, è un libro che regalerei a mio figlio, senza indugio. Perché la bellezza non ha tempo, non ha età. E non ha fronzoli e artifici. E' una questione di stile; e John Fante ha uno stile grande così.
 
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