venerdi santo - prologo

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sonela
view post Posted on 3/12/2010, 14:41




Il pallido sole invernale le illuminava il viso e dava un po’ più di tepore alla piccola di quattro mesi avvolta nell’ampio scialle. Stava lì da un paio d’ore, rannicchiata sulle scale di marmo della chiesa,col coperchio della scatola di scarpe a raccogliere l’elemosina che copriva i peccati dei fedeli.
Miriam guardava ognuno trascorrendo quel tempo infinito ad osservare i più piccoli particolari, sperando di racimolare abbastanza per evitare le percosse serali del marito prepotente e ubriaco.
Il giorno prima era andata bene: aveva rimediato cinquanta euro prima che cominciasse a fare buio, dei quali solo trenta erano finiti nelle mani di Ivan, mentre aveva speso gli altri per mangiare in fretta un pezzo di pizza col pomodoro accompagnato da una spremuta d’arancia. Il poco che le era rimasto era servito per comprare qualche vestito alla bimba, Elena. Era un esserino forte, a dispetto della conformazione minuta, costretta a succhiare il poco latte dalla madre in mezzo alla strada..
-Dove hai preso questi vestiti nuovi?! Li hai comprati, eh?!!!- Urlava sempre Ivan, qualsiasi cosa le dicesse aveva costantemente un tono minaccioso. Il puzzo di alcool le inondava il naso e non le lasciava le narici neanche dopo che il suo aguzzino se ne tornava al bar a consumare ciò che faticosamente aveva raccolto. -Non li ho comprati!! Credimi, li ho….rubati al centro commerciale!-
Aveva mentito bene. Le aveva creduto a tal punto che le aveva fatto l’ennesima richiesta: - Brava! Hai perfino imparato a rubare; bene, allora ruba per me una bottiglia di vodka, la prossima volta, cioè domani. - Ecco: quel giorno sperava di avere la fortuna di raggiungere una somma adeguata ad evitare di rubare davvero, per rimandare le botte ad un’altra sera e acquistare quella stramaledetta bottiglia. – Piccola mia, pure oggi dobbiamo riuscire a mangiare; se ci ammaliamo per noi è finita!-. Il domani era per lei scandito da tempo dagli umori e dalle assurde pretese del suo disgraziato marito; trentenne lui, lei soltanto un'adolescente di quindici anni.

Edited by sonela - 5/12/2010, 09:33
 
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lagrandefame
view post Posted on 3/12/2010, 15:09




Il tema è importante, drammatico, potresti utilizzare questo pezzo per costruirci un racconto più lungo, con un'evoluzione e dei dialoghi, incentrati in un'unica giornata fatta di stenti e di paura. Potrebbe essere un buon racconto antinatalizio.
 
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sonela
view post Posted on 3/12/2010, 15:17




E' questa la mia intenzione, è soltanto un inizio. Riguardo all'antinatalizio, non è quello che cerco, anzi...il Bambinello è lo Stesso che è finito inchiodato alla croce del venerdì santo. Più che anti- natalizio, lo ritengo ante-natalizio. :)
 
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lagrandefame
view post Posted on 3/12/2010, 18:48




CITAZIONE
Più che anti- natalizio, lo ritengo ante-natalizio.

Uhm...non male, mi stuzzica.
Bene, allora...al lavoro!
 
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Samanta Sonaglia
view post Posted on 6/12/2010, 22:13




Ho aggiunto 'prologo' al titolo e ho spostato anche questo capitolo nella sezione dedicata ai capitoli, e ora filo a leggere l'altro capitolo di questo racconto ante-natalizio che si prospetta mooolto interessante ;)
 
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4 replies since 3/12/2010, 14:41   20 views
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