Maria Daniela |
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| IL PICCOLO PINO.
Gina era la giovane cima di un piccolo pino che non voleva crescere, perché soffriva di vertigini.
Anche se la sua famiglia era sempre intorno a lei, pronta a sostenerla in caso di necessità, la piccola Gina aveva troppa paura e aveva deciso di non mangiare.
“Rimarrò sempre minuta, così il vento non mi scuoterà.” – pensava. Ma nonostante i suoi sforzi, le sue radici assetate si nutrivano lo stesso dal terreno e il pinetto in poco tempo cominciò ad allungarsi.
Un giorno un vento fortissimo si alzò e Gina, spinta di continuo a destra e a sinistra cominciò a sentirsi male.
“Ohi, ohi.. mi gira la testa!”
E ancora:
“Ohi, ohi mi sembra di svenire!…Papà, mamma aiuto!!”
I suoi genitori non sapevano più a che santo votarsi per riuscire a calmare la loro figlioletta.
“Ah, se almeno potessi abbracciarvi..” – disse all’ improvviso Gina. Ed ecco balenare nella mente della sua mamma un’ idea grandiosa.
“Ascoltatemi bene: alla prossima folata di vento spingiamoci l’ uno contro l’ altro e allunghiamo le braccia!”
Fu così che Gina potè abbracciare i suoi genitori per la prima volta, proprio grazie al vento che tanto la spaventava.
Da quel momento Gina mangiò tutti i giorni, divenne alta e robusta e smise di soffrire di vertigini. Ora aspettava con ansia l’ arrivo del suo amico vento per poter accarezzare i suoi cari e per ascoltare le mille voci che egli portava con sé nei suoi lunghi viaggi.
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