Straniero in terra straniera, di Robert A. Heinlein

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Roberto Sonaglia
view post Posted on 15/7/2010, 18:16




Un classico della fantascienza allegorica, e sicuramente il capolavoro di Robert Heinlein, insieme a Fanteria dello Spazio.
Straniero in terra straniera (Stranger in strange land, 1961) racconta l'odissea di Valentine Michael Smith, un terrestre cresciuto su Marte, e allevato dagli abitanti del pianeta rosso, dopo aver perso i genitori, due astronauti in missione. Michael, una volta cresciuto, torna sulla terra, e ha modo di confrontarsi con la cultura e la civiltà di un pianeta per lui 'alieno'. La sua concezione della vita, che è quella degli abitanti di Marte che l'hanno allevato, permeata di un universalismo e un pacifismo ante-litteram per i tempi in cui il romanzo venne scritto (e che, curiosamente, è agli antipodi dei 'valori' parabellici da guerra fredda trasmessi da Heinlein con l'altra sua grande opera), ne fanno una sorta di Messia 'capitalistico', che sfrutta le proprie conoscenze superiori per creare una 'chiesa alternativa' che ricorda molto le varie Dianetics o Scientology fondate in tempi successive, guarda caso, spesso, da ex-scrittori di fantascienza passati alla predicazione, e sicuramente molto influenzati dall'opera di Heinlein.
Naturalmente anche la parabola cristologica di Valentine Michael Smith è destinata a un sacrificio finale, che Heinlein prepara con maestria e riempiendo il percorso del romanzo con tante di quelle suggestioni e idee, da lasciare nel lettore un ricordo indelebile di quest'opera. Che ogni tanto torna a far capolino nella mente, ogni volta che la cronaca, o la storia, ci mettono di fronte a conflitti, su più o meno vasta scala, combattuti in nome di ideologie o credo religiosi.
Un romanzo anticipatore, ancora attualissimo e dalle molteplici sfaccettature. Da leggere, anche per chi non ha mai masticato molto la fantascienza.
 
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