La mia maledizione, Racconto di Hank Moody

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Roberto & Samanta
view post Posted on 30/6/2010, 11:52




Selezionato dal forum Scrittori della Notte

Oh luce, amata odiata luce, spero di rivederti una volta morto.
Il tuo ricordo, ormai, non è altro che un idilliaco sogno perso nella mia memoria.
Perso come la mia figura. Perso come la mia Anima.

Riprovo a guardami allo specchio. Non mi vedo.
La mia giovane bellezza e ancora li. Io non la posso vedere ma sono cosciente che persiste alla dura prova di Kronos.
Sono cosciente di essere un mostro.
Un Etimmé,un Aluka, un Upir Lichyj, un vampiro malefico, un non morto, uno spirito che brucia...

CHE IO SIA MALEDETTO!

Porto questa piaga biblica mandata da me stesso. Neanche Ramses fu cosi cieco di fronte all'ovvio.
Quel maledetto Diavolo e le sue vane promesse. Il sibilo assordante che assicura di far svanire il male che si porta dentro.
All'epoca la verità mi si nascose ma potevo ugualmente riconoscerla ma da bravo uomo istintivo decisi di seguirlo.
Ho chiesto perdono più volte a Dio per quello che sono diventato.
La risposta è sempre nulla. Un perenne sguardo severo contro la mia scelta.
L'uomo è un mostro peggiore ma Lui preferisce loro a me.
Guerre, violenze, stupri, vendette, morti futili... Il male del mondo è provacato dagli uomini.
Io ho ucciso una sola volta.
D'allora non mi nutro più di persone ma neppure ciò è bastato a Lui.
Il misericordioso Dio non perdona. Pensare il contrario è un' utopia.
Sono il nuovo Adamo. Cacciato dal Paradiso per il secondo peccato originale, anche questa volta, per una donna.

Quant'era bella Lei. Fidia e Policleto non avrebbero potuto fare di meglio.
Erano i miei primi istanti da mostro, avevo fame, le forze mi venivano meno; in questo brodo primordiale di animalità notai una bellissima ragazza con indosso un ciondolo particolare. Un ciondolo che sprigionava energia seducente, energia passionale.
Lo portava su quel suo bellissimo collo e rendeva il suo volto ancor più radioso. Raggi di luce che contronavano il viso, come quelli che ormai non potevo più vedere, quelli che io stesso mi sono proibito.
Lei era il mio sole, il mio astro personale in questo vuoto universo.
Avevo voglia di lei, avevo voglia di toccarla, di baciarla.
Tentai. Non si scotò, mi voleva. Era l'unione tra il mondo degli astri e il mondo terrestre.
Baciai le sue carnose labbra fino ad avere un estasi mistica da far invidia a Santa Teresa stessa.

Improvvisamente quel maledetto serpente si impadroni di me.
La voleva, IO LA VOLEVO.
Era la sua ricompensa per questa condizione di semi-dio, di dannato.
Addentai foracemente la giugulare, come un leone con la gazzella.
Fu brutale,sanguinolento e blasfemo. Una caduta improvvisa dalla Rosa dei Beati alla Bocca dell'Inferno.
Ormai la mia metamorfosi era completata. Ero pienamente un mostro.
D'allora cercai di redimermi, appoggiandomi ad una mera speranza ma ormai il contratto non poteva essere rescisso.

A breve in questa piccola e semplice stanza rivedrò la luce e finalmente lascerò questo mondo per scontare la mia pena nell'altro.
Oh luce, amata odiata luce, trafiggi il mio corpo dei tuoi raggi affinchè io possa finalmente riposare in pace.


<<dottre questo è il nuovo paziente che ci è stato mdandato dal Sacred Heart Hospital>>
<<hanno fatto un anamnesi? Uno studio dei sintomi? Hanno mandato la sua cartella clinica?>>
<<certo dottore,eccola. Qualche mese fa ha stuprato una ragazza. Il giorno dopo lei si è sparata e il paziente presenta sintomi di negazione psicologica e rimozione>>
<<si si, leggo che crede di essere un vampiro. Lo porti nel mio studio.>>


(Racconto vincitore del Concorso Letterario interno "SANGUE E INCHIOSTRO" organizzato dal Forum Scrittori della Notte)
 
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