Ali d'Acqua - II

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Roberto Sonaglia
view post Posted on 28/5/2010, 19:07




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“Se tutti avessero un Oceano..."

- La senti quella musica, Gracelyn?
- La sento, Gabriel.
- Viene da laggiù, da qualche parte della città, o forse...
- Viene dall'Oceano, e la città la riflette, come se ogni nota fosse un’onda, ogni pausa un contrappunto, ogni...
Grace sorrise, sollevando lo sguardo verso il cielo sopra il cielo, oltre l’atmosfera azzurrina che delimitava lo spazio della spiaggia bianca che era una nuvola, ma allo stesso tempo uno scoglio. Si fece più vicina all’Arcangelo, appoggiando la testa sulle spalle di lui. Gabe seguiva la melodia mormorandola con un filo di voce, mentre batteva leggermente il ritmo sulle labbra con le dita.
- ...ogni strofa un poema ancora da scrivere - concluse Gabriel.
L’Ondina sorrise ancora, stringendosi a lui sul divano rosso, sospeso sulla bianca superficie del nembo - Si, è così che la sento cantare, fra l’Oceano e la Terra, le onde e le case.
- Canta della fine della scuola, del tempo che si ferma e i giorni diventano infiniti, e assi da surf, e cittadelle nel cielo...
- Canta dell’inizio dell’estate, del tempo che regala un secondo per ogni ora che passa, e risate sottomarine che diventano energia...
- Giù in città è iniziata, Gracelyn. Non ho più dubbi.
- Anche negli Oceani. Come avevano profetizzato i Padri.
- Come disse il Capo... - Gabe sollevò il pollice e lo sguardo in alto.
Grace ridacchiò, con la sua voce verde smeraldo intonata col sorriso che le illuminava lo sguardo -Avremo il nostro daffare, penso.
- Già. Ma il mondo sopravviverà, alla fine, no?
- Lo ha sempre fatto, amore - rispose l’Ondina scalza, chiudendo gli occhi e iniziando a canticchiare quella canzone dei Beach Boys.



Sopra l'Oceano

Quando vide Gabe per la prima volta, in un piccolo, ma accogliente diner sulla Pacific Coast Hwy, fra L.A. E Frisco, Grace pensò fosse un tipo strambo, di quelli che se ne stanno per i fatti loro, e non sorridono molto. Ma che, comunque, avesse qualcosa di interessante da raccontare, a chi con pazienza l'avesse ascoltato.
Aveva subito notato la Nikon sul tavolo, poggiata distrattamente accanto a un taccuino e al pacchetto di rosse, e pensò quel tipo dall'espressione seria, che quasi intimoriva, perché chissà a quali pensieri sovrastava, fosse un reporter, un giornalista, qualcosa del genere. Ne incontrava continuamente, per lavoro, e lui aveva qualcosa che le rammentava un indagatore dei sottosistemi del reale -un'espressione che le era sempre piaciuta, da quando le era venuta in mente, durante una riunione con alcuni esponenti di Greenpeace, e usava spesso, quando rifletteva tra sé sulle meccaniche, talvolta assurde per lei, del mondo di superficie.
Passando accanto al tavolo dove l'uomo sedeva, intento a bere il suo caffè, Grace vide che, vicino alla reflex, e al pacchetto di sigarette, c'erano delle foto, che raffiguravano luoghi a lei familiari. Viveva ormai da tanto tempo a L.A. Che non poteva non riconoscere, per esempio, Sunset Blvd., Glendale, Burbank. Incuriosita si fermò accanto al tavolino del reporter, e gli chiese se le avesse fatte lui, quelle foto.
Gabe rispose di sì.

A questo pensava, mentre, comodamente allungata sulla poltroncina di prima classe del volo Los Angeles-Sidney, i piedi liberati dalla scomoda tortura delle costose scarpe di pelle, ascoltava in cuffia una selezione musicale di Rock FM, piacevole e non intrusiva. Non era un vezzo da grande manager, quello di viaggiare sempre nella maniera più confortevole possibile. La sua natura marina lo richiedeva, e durante i viaggi elaborava le strategie più efficaci per dare il proprio contributo, attraverso l'operato della Star-Shaped Seashell org., la società che dirigeva, per il miglioramento della qualità della vita di un pianeta minacciato da troppi disequilibri. E comunque pagava di tasca propria tutti i numerosi spostamenti che la carica (e la sua missione) richiedeva.
Mentre l'aereo si avvicinava all'Australia, sorvolando quell'Oceano Pacifico che era la sua casa, e dove, nelle profondità, abitava il suo popolo, Grace pensò alla crisi che - come aveva confermato Gabriel - era iniziata. Avrebbe coinvolto mare e terra, e probabilmente anche il cielo. Ma era sicura, e la convinzione veniva rafforzata dalla sicurezza con cui Gabe le aveva parlato, poche ore prima, sedendo accanto a lei, e abbracciandola, sulla loro nuvola che somigliava a uno scoglio, che un Angelo e un'Ondina, e tutte le forze della Luce, avrebbero protetto il pianeta dalle spire multidimensionali del Kraken, e delle sue legioni di incubi dilaganti.


Puntate precedenti:

Prologo

Capitolo I



Edited by Roberto Sonaglia - 29/6/2010, 12:44
 
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luciana turina
view post Posted on 29/5/2010, 06:35




Questo racconto mi ha preso da matti, prologo e capitolo uno compresi. Adesso non vedo l'ora di leggerne il seguito .
E' di grande effetto la differenza tra il materialismo organizzato delle loro vite sulla terra e la poesia del loro incontro sulla nuvola, con quel dialogo sognante sul tempo che si ferma..
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 29/5/2010, 17:37




Ci sono ancora un sacco di capitoli, e vedrai la storia virerà in territori più fantasy. Per quanto riguarda la dicotomia tra mondo regolato/spiaggia bianca, la tua lettura è giusta, ma parziale... ma di questo, ancora, non puoi rendertene conto, tutto sarà più chiaro proseguendo nella lettura.
Infine mi fa piacere vedere che la "sindrome di Ali d'Acqua" continua a colpire: ogni volta che lo posto da qualche parte c'è almeno una persona che ne rimane favorevolmente catturata. Stavolta tocca a te, Luciana ;) :P :lol:
 
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Samanta Sonaglia
view post Posted on 1/6/2010, 22:33




Dalla realtà dura e rude vissuta sul mondo terrestre, a quella fatta di Sogno e dolcezza sulla Spiaggia Bianca. Un Mondo d'Amore dove non esiste altro che l'Angelo e l'Ondina, abbracciati stretti sul Divano Rosso.
Sogno che, ogni volta che i due si trovano distanti, portano dentro per sentirsi vicini... magari ricordando i primi tempi della loro conoscenza... come fa Grace in volo verso il disastro ;)

Luciana... vedrai che storia che leggerai! ;)
 
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Jesterfield
view post Posted on 9/6/2010, 09:20




CITAZIONE
Quando vide Gabe per la prima volta, in un piccolo, ma accogliente diner sulla Pacific Coast Hwy, fra L.A. E Frisco,

Ma non era uno Starbuck's??

Credo che la lettura di questo capitolo sia stata inficiata dal fatto che in passato ho letto anche i successivi... sennò la suspence sarebbe molta di più...

Adoro come scrivi...
 
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FranciB
view post Posted on 11/6/2010, 21:33




Scritto veramente bene, molto profondo e appassionato, per quanto il mio umile commento possa valere :) anchese alcune cose non le capisco. Che percezione hanno di questa realtà astratta sulla nuvola? Cioè, si conoscono già o no?
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 12/6/2010, 09:35




CITAZIONE (Jesterfield @ 9/6/2010, 10:20)
Ma non era uno Starbuck's??

No no, lo Starbucks appare in un altro capitolo ;)
Matteo, se continui con tutti questi complimenti magari ci penso davvero a rivedere tutto il raccponto e mandarlo a un editore!!! :D

CITAZIONE (FranciB @ 11/6/2010, 22:33)
Che percezione hanno di questa realtà astratta sulla nuvola? Cioè, si conoscono già o no?

Aspetta i prossimi capitoli e vedrai, no? ;)
 
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ƒelix
view post Posted on 29/6/2010, 10:53




CITAZIONE
Si fece più vicina all’Arcangelo

O,O""

CITAZIONE
appoggiando la testa sulle spalle di lui.

In questa poesia d'amore narrata come una storia, penso suonerebbe meglio "POGGIANDO", anziché APPOGGIANDO.

CITAZIONE
Gabe rispose di si.

hai dimenticato l'accento sul SI, :P

Spero non ti offenda per l'abitudine che ho di segnalare ogni piccola svista che noto. :)
A parte questo, il pezzo è bello, cercando di non scendere nella banalità di dare giudizi, come gli altri che ho letto fin'ora. Nell'ultima frase si scorgono diverse cose, dico bene? ^^
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 29/6/2010, 11:42




Fai benissimo a segnalare le sviste che noti, anzi, ti esorto a continuare. Però, prima di considerarla una poesia d'amore in forma di racconto, aspetta entrino in scena i Mostri, la morte e la distruzione... come si scorge dall'ultima frase, appunto ;)
Non ho capito qual è la prima svista che mi hai segnalato, mentre vado a corregegre il "sì", quello mi era proprio sfuggito :D
Comunque, per i giudizi, per quanto banali possano sembrarti, a me pare giusto che chi voglia esprimerne sia libero di farlo. Non giudichiamo tutti quanti ogni cosa che leggiamo, fosse anche Dostoevskij?
 
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ƒelix
view post Posted on 29/6/2010, 13:13




La prima non era una svista, era più che altro... ehm, niente ^^"
No scherzo. Anche Cloud è un arcangelo. Ecco perché dicevo un'entità superiore... né un angelo né un demone... quindi quando l'ho letto mi sono stupito! :)

Comunque per quanto riguarda la banalità dei giudizi, non so se hai capito male ma io intendevo la MIA banalità, avendoti detto che lo trovo BELLO. :)
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 29/6/2010, 17:38




Ahhh... allora avevo ragione io, che Cloud e Gabriel si conoscono!!!!! :o: Magari facciamo un crossover, prima o poi ;)
Però, dai, dammelo un giudizio, la banalità è nell'orecchio di chi legge, non nella penna di chi scrive, e ogni opinione non può che aiutarmi a migliorare.
 
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ƒelix
view post Posted on 29/6/2010, 18:32




Mesà che noi due pur essendo conterranei non parliamo la stessa lingua :P
Io intendevo: "Il tuo pezzo è bello. Scusami se sembro banale. Finito".
:) Comunque stasera (se la connessione prende) leggo le altre parti... *.*
Complimenti ancora, e per la cosa del crossover, perché no? ;)
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 30/6/2010, 21:16




Mi sa anche a me, perché intendevo "non mi sembri banale". Cioè la banalità è soggettiva, dipende da chi recepisce il giudizio, non da chi lo scrive. A m, spesso, suonano più banali giudizi di tre pagine che non dicono nulla, piuttosto che un "bello" che la dice lunga. Ora hai capito, conterraneo (mi sa che troppi anni a Pisa hanno annacquato il mio umbertidese, porc!!!)
 
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ƒelix
view post Posted on 1/7/2010, 00:47




Ah, now I've understood!?
Comunque mi spiace, ma ho avuto - come sospettavo - problemi con Internet. Al più presto porterò avanti la lettura di 'Ali d'acqua', non vedendo l'ora di scoprire come affronterai le pietre miliari del Fantasy "vero e proprio", quali battaglie, mostri (come hai detto tu), colpi di scena... perché ci saranno, vero?
Domanda retorica u.u :)
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 1/7/2010, 17:46




Molto retorica. Altroché se ci saranno. Doom & Gloom a pacchi, vedrai ;)
 
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14 replies since 28/5/2010, 19:07   97 views
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