amcozza |
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| Labbra dai miei occhi appuntate perché cosi siete di baci disabitate? Vermiglie pieghe socchiuse parlatemi una schiuma vi bagni, un tremore per vicinanza sorriso vi dia fatevi fuoco, madide e lucenti carnose schiudetevi come fiore e eccitate pronunciate il mio nome lacerate i silenzi che portate in voi fine siate di un desiderio di baciare ardente tangibile e bramoso! Ad un avvicinamento un compenso offrite, non siate infedeli in una guerra di paure: non vi è minaccia ma desiderio di fusione in una sfera colma di mistero nel tempo e nello spazio sospesa; non isolatemi nella mia identità non appassite come ultime foglie sul ramo. Non so nulla di voi non conosco le ricompense che rilasciate a chi vi raggiunge quando ostili non siete e ad altre labbra vi attaccate! E' in fondo al cuore che risiede lo slancio che vi reclama: slancio non passeggero e fugace ma persistenza di sentimento ragione ed esultanza piena che concepibile vuole farsi in un coronamento di essere. Oh splendete, luccicate, addolcite desiderate di appartenere a chi vi attende, mutate i vostri orli vellutati, senza rossetto non impallidite ma rosseggiate e progredite di amore per raggiungermi e farmi immortale: vivente io sia vissuto su voi in una vita che muore e scompare. Senza contatto non vi è fonte vitale ma lesioni di solitudini e malinconie reiterazione di voglia di morire trasloco nel nulla e nel vano! Labbra non mi sfiorate appena ma soffocatemi di vita!
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