Schiavitù, Sonetto

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cientje
view post Posted on 24/4/2012, 08:08




Tu,
schiavo dei beni terreni
liberati da queste catene
che imprigionano la tua anima,

devastando la tua esistenza
con fugaci voluttà
come la spumeggiante cresta dell’onda
quando svanisce sulla rena;

donne incantevoli in paesaggi idilliaci
dove la carne s’infiamma
bruciando lo spirito eterno,

cibo, bevande e denaro
incassati e spesi dal tuo corpo vigoroso
ma pur sempre caduco.
 
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EvAsA86
view post Posted on 24/4/2012, 13:15




Mi sembra una bella descrizione della superficialità della vita!
 
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Kingsbridge
view post Posted on 27/4/2012, 14:51




Non sembra una poesia :/ comunque il contenuto è bello...
 
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cientje
view post Posted on 28/4/2012, 12:08




QUOTE (Kingsbridge @ 27/4/2012, 15:51) 
Non sembra una poesia :/ comunque il contenuto è bello...

Ha la struttura del sonetto, due quartine e due terzine. Grazie :)
 
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Luca Montesi
view post Posted on 2/5/2012, 03:10




la trovo invece un vera poesia semplice ed efficace, fuori dall'ermetismo colla forma esprime lo stesso contenuto di fuggire dal canto delle sirene che hanno abbagliato questo mondo.
 
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oyttam
view post Posted on 7/12/2013, 18:33




In realtà il sonetto dovrebbe essere rimato e i versi non sono scritti in metrica. No, non è un sonetto
 
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world_press1
view post Posted on 9/1/2014, 09:38




CITAZIONE (cientje @ 28/4/2012, 12:08) 
CITAZIONE (Kingsbridge @ 27/4/2012, 15:51) 
Non sembra una poesia :/ comunque il contenuto è bello...

Ha la struttura del sonetto, due quartine e due terzine. Grazie :)

Questo non è un sonetto! Non basta suddividere i versi in due quartine e due terzine per poter parlare di sonetto! Innanzitutto non ci sono rime, i versi non sono metrici neanche a dirlo. Il sonetto prevalentemente è un insieme di endecasillabi che seguono uno schema metrico BEN BEN BEN definito. Oltre agli endecasillabi si possono inserire dei settenari per un sonetto rinterzato, ma ci sono varie soluzione come il sonetto minore, il continuato ecc... ecc...ecc ... Donde il tuo non è un sonetto. Il sonetto è nato nel 1.200 e nel corso degli anni le sue regole hanno subito modifiche, ma mai tanto radicali come vorresti fare tu. Se vuoi fare un sonetto non puoi essere estremamente moderno, è una tradizione e la tradizione non roviniamola. Quindi ti prego di unire i versi e di smettere di parlare di sonetto.

Tu,
schiavo dei beni terreni
liberati da queste catene
che imprigionano la tua anima,
devastando la tua esistenza
con fugaci voluttà
come la spumeggiante cresta dell’onda
quando svanisce sulla rena;
donne incantevoli in paesaggi idilliaci
dove la carne s’infiamma
bruciando lo spirito eterno,
cibo, bevande e denaro
incassati e spesi dal tuo corpo vigoroso
ma pur sempre caduco.
In questi termini, e fatte queste premesse, si potrebbe iniziare a discutere su una lirica che ritengo gradevole. Eliminerei il settimo e l'ottavo verso perché la similitudine mi sembra superflua e quasi "aggiunta tanto per". Condanni la materialità, e questo è un bene. Quel "tu" all'inizio mi piace (era improponibile se presentato come primo verso d'un sonetto). Insomma la sensibilità ce l'hai, devi solo leggere di più (e più sonetti per chiarirti meglio le idee) e maturare ancora.
 
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8 replies since 24/4/2012, 08:08   89 views
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