Tolstoj non è un forno elettrico... ma gli autori esordienti?

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lagrandefame
view post Posted on 30/11/2011, 15:35




Dopo le vostre osservazioni sono sempre più convinto che la maggior parte delle case editrici (e riviste, siti...) costituisca uno dei mostri della nostra società.

La casa editrice con cui ho pubblicato il mio primo libro (e ultimo per loro) t'incita all'autopromozione sfrenata. Molti suoi autori si ficcano dappertutto, anche nei siti in cui si parla di cucina giapponese. Io mi sono rifiutato, col risultato che mi hanno lasciato da solo...coi refusi di cui scusarmi ogni volta coi lettori (milioni). E mai che mi abbiano chiesto, all'inizio, di spiegargli i temi dei miei racconti.

Hai ragione Roberto, con la musica è diverso, la sua spontaneità non lascia scampo a chi vuole vendersi.
 
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falug
view post Posted on 30/11/2011, 16:45




Leggendo le vostre osservazioni, mi è venuto in mente un saggio di Alessandro Baricco
"I BARBARI", che sarebbero le nuove generazioni di giovani che il mondo lo vivono in modo diverso dai nati prima del '80. Per Baricco è già avvenuta una sorta di mutazione genetica, che li porta a vivere più esperienze possibili, ma tutte in modo supeficiale, senza approfondire nulla, un pò come le api che svolazzano di fiore in fiore, raccogliendo un pò qua, un pò là. Se non l'avete letto, ve lo consiglio, Feltrinelli editore.
 
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ciste di seta
view post Posted on 30/11/2011, 18:31




dunque, 2 parole 2 da uno che è completamente fuori dal vostro mondo, non pubblicherò mai niente (anche se mai dire mai) e attualmente non mi interessa l'argomento
mi piacerebbe leggere, però vi garantisco che non è facile, sono spaesato e mi affido ai (al) forum per trovare il bandolo della matassa

ora, il problema: a cosa serve il forum? a far incontrare e scontrare scrittori creativi... a far leggere i vostri scritti... a me per leggervi e imparare qualcosa
quindi: raggiunge il risultato?

in parte, perchè gli scrittori non hanno intenzione di confrontarsi, vogliono solo pavoneggiarsi, non generalizziamo però

in definitiva credo che l'utilità starebbe nel creare un gruppo di confronto, dove scambiarsi idee, consigli, momenti di cultura, critiche su i grandi classici per capire come modernizzarsi, commentare quello che accade nel mondo e che può interessare l'arte (tutto può interessare l'arte), creare qualcosa d'insieme (vedi creativity papers), unirsi per creare un modo per promuoversi insieme perchè anche la parte economica non può essere sottovalutata

se volete utilizzare il forum per crescere occorre sbattersi un po', se volete cazzeggiare a me sta bene, ma a questo punto meglio invitare gente di fuori che ha voglia di fare 2 chiacchiere e 2 letture come passatempo

p.s.: il mondo dell'editoria fa schifo, c'è poco da aggiungere

p.p.s.: chissà cazzo ho scritto, facevo conti nel frattempo, ho scritto a rate, non che se mi ci fossi dedicato di più avrei scritto meno cagate...
 
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lagrandefame
view post Posted on 30/11/2011, 18:32




Mi sembra molto interessante il suggerimento che dai, Fabricio, e la chiave di lettura che ne fornisci. E' vero, si vogliono vivere milioni di esperienze, senza soffermarci su una, perché ciò che volgiamo vedere è dove possiamo trarne profitto. Quell'esperienza non dà alcun frutto? Via, fuori dai coglioni. Quell'altra invece sì? Perfetto. E si va avanti così, fino ad invadere qualsiasi spazio disponibile. Lo vediamo in politica. Il tutto con una superficialità che fa rabbrividire.

Ciste, non hai scritto cacate (metto la c al posto della g, sono del sud), col tuo originale modo di esprimerti hai efficacemente sintetizzato, almeno credo, ciò che fino ad ora abbiamo detto. Mi hai dato anche un altro spunto di riflessione quando parli di "pavoneggiarsi". Eh sì, c'è anche gente che il dibattito culturale lo apre, lancia il confronto, parla forbito, cita aforismi, filosofeggia, fa una panoramica sociale. Ma poi ci accorgiamo che c'è qualcosa che non va. Ci rendiamo conto che il confronto, che ben presto si tramuta in squallida lite alla Sgarbi, è soltanto un modo per pavoneggiarsi, appunto. Per autocompiacimento. Per vendersi. E tutto ciò che si è detto prima non ha alcun valore.
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 30/11/2011, 18:52




Molti spunti, andiamo per ordine.

@Antonio
D'accordissimo che confrontarsi apre la mente, d'altra parte che facevano Platone & co. nelle accademie? Poi tornavano a casa e scrivevano Il Simposio. Sicuramente quell'editore di cui abbiamo parlato in pvt, che pubblica chiunque, ha fatto il calcolo che dici tu. Non vorrei però essere nei suoi panni quando gli arriveranno 5.000 manoscritti (perché gliene arriveranno) e dovrà tenere fede alla promessa di pubblicarli tutti. Non so che farà, magari ne stamperà 2 copie per ognuno, col risultato di sputtanarsi definitivamente. Per fare gli alternativi bisogna nascere alternativi, e quell'editore proprio non mi sembra fatto di tale stoffa, vedremo... mentre continuiamo a confrontarci.

@Luca
Niente da aggiungere, se non le immortali parole di Lester Bangs: "ho visto su quel palco, in mezzo alle luci che brillavano e ai suoni una promessa, di totale e immensa libertà, che non ho mai più visto da alcun'altra parte".
E' vero, sono gli editori che spingono all'autopromozione selvaggia, lasciando nella maggior parte dei casi l'autore a se stesso. Tu hai reagito nel modo giusto, mandando a quel paese il primo e cercandone un altro per il tuo secondo libro. La maggior parte degli aspiranti scrittori, invece, non si pone nemmeno il problema anzi, non si preoccupa nemmeno di pretendere (è un suo diritto) in fase di contratto una certa promozione per il proprio libro. E' come se la Warner Bros. avesse detto agli Husker Du, "vi stampo i vinili, poi ve li vendete da voi". Immagino che avrebbero fatto Bob Mould & Grant Hart.

@Fabricio
Spunto interessantissimo, mi dispiace solo venga da Baricco, quello che ha scritto Seta, non propriamente un romanzo (romanzo? Sono meno di 100 pagine vendute al prezzo di Guerra e Pace, appunto) che scava molto in prodfondità e che, con la Scuola Holden, fa quello che fanno certi editori: vende speranze a pagamento. Lo spunto però, ripeto, è interessante, piuttosto, per un rapporto fra autore-lettore-società, consiglierei la Lettera a un giovane poeta di Rilkje, piuttosto che Baricco.

@Ciste
Trovare gente interessata a confrontarsi su queste tematiche, oltre che al cazzeggio, per portarle al forum? E' quello che cerco di fare tutti igiorni, qui, su fb, in giro per siti, facendo un magazine. I risultati? Non disastrosi, ma nemmeno entusiasmanti, tanto che ho avuto più feedeback, paradossalmente, da persone tipo la Direttrcie Editoriale della Newton Compton che dagli aspiranti scrittori. Buffo vero?
 
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lagrandefame
view post Posted on 30/11/2011, 19:48




CITAZIONE
Trovare gente interessata a confrontarsi su queste tematiche, oltre che al cazzeggio, per portarle al forum? E' quello che cerco di fare tutti igiorni, qui, su fb, in giro per siti, facendo un magazine. I risultati? Non disastrosi, ma nemmeno entusiasmanti, tanto che ho avuto più feedeback, paradossalmente, da persone tipo la Direttrcie Editoriale della Newton Compton che dagli aspiranti scrittori. Buffo vero?

E sai perché, secondo me? Perché nell'intervista si evince serietà da parte dell'editore, che non promette, che è contro l'editoria a pagamento, contro l'autopromozione. Si evince che per pubblicare bisogna lavorare e sudare parecchio, e non farsi le seghe inserendo i propri profili ovunque. Noi aspiranti scrittori, leggendo l'intervista alla Newton, ci siamo cacati addosso. Allora l'unica soluzione è ignorare e continuare a fare i furbi. Anzi, i finti furbi.
 
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ciste di seta
view post Posted on 30/11/2011, 19:48




io credo che il mondo dell'arte sia un mondo bastardo
richiede tanto impegno e ti dà indietro pochissimo
se poi parliamo di soldi mi immagino che quel pochissimo si trasformi in quasi nulla
mentre vedi il coglione di turno che si arricchisce scrivendo minchiate
questo porta all'esasperazione e a comportarsi come si comporta il coglione
c'è poco da fare, sarebbe bello campare con le proprie passioni, soprattutto quando pensiamo che ce lo meritiamo
quindi tutti perdonati, anche chi parla di cucina giapponese pur di farsi conoscere
l'arte non è un hobby, è uno stile di vita, ma è uno stile di vita anche mangiare e il pane costa

un gruppo creativo sarebbe bello soprattutto ai giorni nostri, c'è merda ovunque e ci stiamo annegando
il forum potrebbe essere utile per fare selezione, ma non si può pensare che venga preso troppo sul serio di per se
la gente vuole vedere prima i risultati, poi metterà la propria disponibilità... i tempi sono questi.... o potrebbe funzionare promettere carrettate di euro...

io vedo un futuro roseo per chi sta combattendo per l'ideale comune di creare qualcosa di unico e potente, sono tremendamente ottimista e so che nascerà un gruppo di talenti che cambierà il modo di concepire l'arte
sarà rivoluzionario, sarà furore e armonia, sarà l'insieme degli elementi che stimoleranno contemporaneamente tutti i i nostri sensi, e con i mezzi di comunicazione che ci sono oggi potrà essere sempre ovunque contemporaneamente

purtroppo non potrò aiutarvi e mi toccherà beccarmi solo i benefici, spero solo vi sbrighiate che c'ho fretta...

ah, non basta che ci creda io, dovete crederci per primi voi, sù! (sono andato un pelino fuori topic, eheh)
 
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lagrandefame
view post Posted on 30/11/2011, 20:13




Certo, è vero, il mondo dell'arte è proprio un mondo bastardo. Qualcuno ci muore, qualcun altro ci campa e ci sguazza senza dignità. Nonostante il pessimismo di fondo, io ci credo in un futuro culturale migliore rispetto a quelo odierno. Ma, a pensarci bene, non è che ci voglia tanto.

Senti Ciste, ci serve un cassiere per il nostro collettivo culturale. Ci stai?
 
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gnamo
view post Posted on 30/11/2011, 21:57




Mi inserisco e concordo con molti di voi, ma sono più ottimista. E' vero che molti usano internet per autopromuoversi e d'altronde, in un mondo dove qualsiasi altro modo costa una fortuna, se sei bravo ad usare il web ci sono modi per farsi vedere e tutto diventa accessibile. E' vero anche che si discute poco di cultura e gli scrittori sembrano poco interessati. Per me per esempio, che scrivo abbastanza, ho pubblicato un romanzo, partecipo ai concorsi e scrivo sul mag ma che mai avete visto scrivere sul forum il motivo è semplice: il mezzo. Nel senso che è difficile per me parlare di queste cose attraverso la tastiera, io per addentrarmi nei miei gusti e parlarne liberamente ho bisogno di parlare con qualcuno di fronte e, possibilmente, un buon bicchiere di vino. Lo posso fare anche davanti a 1000 persone però l'interfaccia PC mi frena. Per il resto avete ragione sul modo in cui l'era berlusconiana ha ridotto la cultura italiana e sul modo in cui i giovani usano internet. E' vero però che noi siamo uomini dell'altro secolo, siamo vissuti anche prima e abbiamo l'idea di ciò che significa realtà, molti di loro no, la loro realtà è viziata. Conosco persone che chattano per ore sul web e che se si trovano per strada manco si salutano. Ah, il saggio di Baricco non è niente male, rende bene l'idea.
 
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falug
view post Posted on 30/11/2011, 22:05




Il mondo dell'arte è sempre stato bastardo, e chissà quanti talenti ha bruciato. Quanti grandi artisti hanno davvero patito fame , solitudine, sofferenze varie, ma hanno continuato a fare ciò che sentivano e amavano. Alcuni sono poi stati riconosciuti per il loro valore, altri sono inesorabilemente scomparsi e hanno perduto l'immortalità cui forse avevano agognato. Se c'è talento e passione, forse, e dico forse, ci sarà fama e, talvolta, immortalità.
 
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lagrandefame
view post Posted on 1/12/2011, 16:53




Condivido pienamente le osservazioni di gnamo e Fabricio.

E' vero, anch'io molto spesso (quasi sempre) preferisco aprire una discussione guardando in faccia gli interlocutori per cui a volte evito di aprirmi nel web, lo faccio soltanto con chi mi sembra abbia instaurato un rapporto di rispetto e fiducia (si può parlare di fiducia in internet?). Ed è anche vero che molti di noi siamo di un'altra generazione e ci aspettiamo che le cose accadono diversamente. Concordo con quanto si dice in merito al reale valore di uno scrittore e al suo "dovuto" diritto di farsi un minimo di pubblicità nel web. A questo proposito però si presuppone anche l'intelligenza, il rispetto e la decenza del soggetto nell'autopromuoversi.

Se c'è talento e passione può esserci fama e immortalità, è vero. Ma soprattutto c'è una sublime ragione di vita, e forse è ciò che dovrebbe contare per un artista.
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 1/12/2011, 18:50




CITAZIONE (lagrandefame @ 30/11/2011, 19:48) 
E sai perché, secondo me? Perché nell'intervista si evince serietà da parte dell'editore, che non promette, che è contro l'editoria a pagamento, contro l'autopromozione. Si evince che per pubblicare bisogna lavorare e sudare parecchio, e non farsi le seghe inserendo i propri profili ovunque. Noi aspiranti scrittori, leggendo l'intervista alla Newton, ci siamo cacati addosso. Allora l'unica soluzione è ignorare e continuare a fare i furbi. Anzi, i finti furbi.

Esatto, e questo mi da lo spunto (non è vero, è semplicemente il punto successivo) per un'altra discussione, che è poi la continuazione di questa, e non ne faccio un altra per tenere vivo l'interesse ma, semplicemente, perché i libri si scrivono a capitolo. Sia Dosto che la Newton, penso, concordano.
 
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26 replies since 28/11/2011, 18:49   159 views
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