E' uscito il n. 4 di CREATIVITY PAPERS!!!

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Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/11/2011, 13:31




E' uscito il n° 4 di Creativity Papers, la rivista creativa.
104 pagine di attualità, cultura, recensioni, fumetti, poesie e racconti. Il pezzo forte di questo numero, è l'INTERVISTA ESCLUSIVA alla NEWTON COMPTON.
La rivista è consultabile e scaricabile gratuitamente nel nostro nuovo sito:

CREATIVITY PAPERS



Per scaricarla basta connettersi con l'account facebook, cliccado sul tasto blu 'connect' che trovate in alto a sinistra.

In allegato per l'e-book de I Quaderni: Autori verso il libro di Roberta volpi, una guida per gli aspiranti scrittori su come trovare la via migliore per pubblicare le proprie opere.
Anche l'e-book è consultabile e scaricabile gratuitamente nel nostro sito.

Buona lettura!
 
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cristina@
view post Posted on 10/11/2011, 14:11




Scaricato!
Sfogliato al volo e' gia' una gioia per gli occhi...
Si parte ora con la lettura.
 
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lagrandefame
view post Posted on 10/11/2011, 17:29




Notevole...Notevole. Complimenti Boss. Complimenti a tutti. Ora vado a leggerlo profondamente nei suoi contenuti.
 
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cientje
view post Posted on 10/11/2011, 17:33




Complimenti da parte mia e di mia moglie Agnes! :clap: :flower:
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/11/2011, 18:59




E' la migliore soddisfazione per tutto il lavoro che ci sta dietro (ed è davvero tanto, chi non è addentro non lo sa) sapere che il risultato incontri il favore di chi legge... però, please... trovatemi un impaginatore, nun ce la fo più!!!! :lol:
Scherzo ;)
 
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lagrandefame
view post Posted on 10/11/2011, 23:59




Appunto, scherzi Roberto. Senza l'impaginazione non si va nemmeno a puttane. Coraggio, assolderemo un aiutante.
 
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Samanta Sonaglia
view post Posted on 11/11/2011, 12:11




Siamo già quasi a 200 letture e più di 20 download :sbong:
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 12/11/2011, 18:47




276 e 30, rispettivamente.
 
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Samanta Sonaglia
view post Posted on 14/11/2011, 22:01




347 e 32, sempre rispettivamente, e considerando che tra 12 e 14 c'è stato il fine settimana, più che bene, direi :win:
 
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view post Posted on 22/11/2011, 14:02
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Arieccomi! :lol:

Aggiorno: superate le 700 visualizzazioni e i 40 download. ;)

Ho cominciato a sfogliare la rivista. Il primo pezzo che ho letto è quello di Eva sulle "nuove piazze".
Bel pezzo. Veritiero, soprattutto. E' la prova schiacciante che per conoscere il nostro futuro bisogna guardare agli Stati Uniti: infatti, essendo più avanti di noi, loro arrivano a un risultato per primi.

Io sono stato negli States e la descrizione di Eva è praticamente quella dei mall (outlet o centri commerciali che dir si voglia). La differenza è che questa è per loro una realtà da anni: cioè, la vivono come normalità perché sono totalmente assuefatti ad essa e le alternative non le vedono proprio.
C'è da dire però che gli spazi immensi e le distanze chilometriche li hanno spinti a vivere in questo modo.

Per noi che siamo abituati alle "piazze" (e siamo agevolati non poco dalle ridotte dimensioni del territorio), assistere al cambiamento... non è esattamente un trionfo per la nostra identità come popolo.
 
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Roberto Sonaglia
view post Posted on 22/11/2011, 18:59




715 e 43, infatti, a questo momento, Anto.
Mi piace che - seppur per il momento solo fra noi redattori - si commentino pezzi specifichi del mag, mi piacerebbe la cosa coinvolgesse anche i lettori non addentro ai lavori. Magari studio un Blog, da inserire nel Sito di CP, dove mettere via via alcuni degli articoli pubblicati, in modo da farli commentare... sempre che funzioni, altrimenti è solo lavoro in più per il sottoscritto ;)
 
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view post Posted on 22/11/2011, 19:27
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Onestamente penso sia una grande idea, Robi. Perché quando uno legge un pezzo (che trova interessante, ovviamente), la prima cosa che pensa è la propria opinione in materia. Giustamente.
Lo trovo geniale per coinvolgere i lettori! Dare al lettore la possibilità di controbattere a un articolo o avvalorarlo.
 
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view post Posted on 22/11/2011, 19:42
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Letto l'articolo di Ylenya sull'abbandono degli animali.

Come lei stessa sa, questo argomento mi tocca profondamente e di cose da dire ne avrei molte: non lo faccio perché l'ha già fatto lei nell'articolo! :lol:

La cosa che mi ha colpito di più è la passione, la rabbia e l'indignazione che traspaiono chiaramente da ogni parola che ha scritto. Brava Ylenya!

@Robi
Complimenti per il Breaking News. La pagina per me più piacevole da leggere in assoluto (quindi considerando anche le mie) perché breve, informativa e che va dritta al punto.
 
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view post Posted on 23/11/2011, 23:16
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Letto l'articolo di Marco sulla legge riguardante lo sconto sui libri.

Avevo sentito di questa legge, ma non sapevo di che si trattasse. Articolo molto valido, specialmente dal punto di vista informativo.

Letto anche l'articolo di Luca sull'operatore sociale.

Non c'è niente da fare: quando a parlare è uno che vive le cose dal di dentro, suona tutto incredibilmente reale.
Estremamente coinvolgente, spiega l'evoluzione del personaggio come fosse un film.

Perticolarmente d'accordo sul fatto che a lungo andare si diventa insensibili. Penso che questo accada agli infermieri e ai dottori prima di tutti: purtroppo è umano che l'abitudine renda insensibili, solo che quando a diventare insensibili sono coloro che trattano la vita di persone, ci appare mostruoso. Ma perché? Semplicemente perché noi non siamo abituati e una "semplice" cazziata a un vecchio o a un immigrato da parte loro viene interpretata in maniera affatto diversa da noi.

Per questo motivo non sono invece d'accordo sulla conclusione finale. Non credo che essere retribuiti in maniera adeguata possa aumentare la pazienza di un o.p. (o infermiere, o dottore, ecc...) che ha ascoltato gli sfoghi di tossicodipendenti per un anno intero o che dipinga un sorriso sul cuore mentre pulisce l'ennesimo sedere rattrappito. Non credo i soldi possano annullare il potere dell'abitudine, un potere che fa sbiadire tutto, perfino l'amore.

Tuttavia la paga dovrebbe essere a mio avviso alta: i militari prendono un sacco di soldi per fare qualcosa di molto mooolto meno degno di ciò che fa un o.s.
Io ho il massimo rispetto per questa figura. Ho abbozzato appunto un racconto breve dove asserisco che agli occhi di Dio (o della Verità, per chi non crede) vale mille volte di più il lavoro di un o.s. retribuito che una donazione da 50.000 euro per costruire una struttura. Perché altrimenti significherebbe che i ricchi sono avvantaggiati sulle persone normali anche nella "corsa al Paradiso". Invece il Paradiso si deve guadagnare, non comprare. E lo si guadagna con le azioni, col PROPRIO tempo speso ad aiutare gli altri - animali o persone che siano.

Questo il mio punto di vista. Scusate la prolissità, ma l'argomento mi tocca e Luca è stato straordinariamente coinvolgente.

Edited by michelplatini - 23/11/2011, 23:45
 
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lagrandefame
view post Posted on 24/11/2011, 02:58




Grazie Antonio, il tuo punto di vista è molto interessante, che condivido quasi pienamente. Hai proprio ragione, secondo me: a lungo andare l'abitudine rende insensibili, ciclicamente, anche se si è medici e/o infermieri (su quest'ultimi avrei anche un aneddoto tragicomico da raccontare). Sono d'accordo anch'io sul fatto che un'adeguata retribuzione non può rendere un operatore sociale più paziente, anche perché credo che la pazienza sia una delle poche cose al mondo che non si possa comprare. Il mio finale vuole essere provocatorio, perché le associazioni e cooperative che si occupano del sociale, nonché comuni, regioni e ministeri degli interni, giocano sul fatto che un operatore sociale, secondo loro, debba essere per forza un santo, tra l'altro coglione, e che fa questo lavoro solo ed esclusivamente per spirito di carità. Ogni giorno gli o.s. tentano di proporre miglioramenti alle strutture che accolgono le utenze, per rendere loro una permanenza più dignitosa possibile, e ogni giorno i vertici fanno orecchie da mercante, la qualità è per loro solo uno spreco e una perdita nei bilanci; spesso sono costretti a prendere gravi responsabilità senza alcuna tutela; sovente vengono buttati allo sbaraglio senza nessuna garanzia contro utenze particolarmente "sensibili". Tante volte sono costretti a improvvisare, in mancanza di strumenti adeguati, per contenere situazioni e per gestirle nella maniera opportuna. Dalla parte dei vertici non c'è quasi mai un appoggio strutturale. E inoltre la riconoscenza da parte loro (si lavora con le persone per un progetto in cui si crede) latita senza dignità. Quindi, alla fine, l'unica gratificazione (a parte quella che viene da se stessi per il lavoro svolto) resta lo stipendio. Ma anche questo con molte difficoltà. E se non arriva nemmeno questo, l'o.s. sociale un po' s'incazza.

Ho letto anch'io il pezzo di Ylenya. Davvero molto sentito, partecipato.
 
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29 replies since 10/11/2011, 13:31   352 views
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