| Riflettevo in questi giorni sulle motivazioni che fanno andare avanti il magazine, principalmente le mie motivazioni. Riflessioni ovviamente scaturite da quel che mi accade intorno. Fin da quando è iniziata questa avventura (della quale sono 'direttore' per nomina proposta, non per narcisismo) lo scopo è stato quello di creare una rivista interessante, anche utile per certi versi, e dare la possibilità a persone che hanno qualcosa da dire, e la voglia di farlo, nella libertà consentita dal buon gusto e dalla Legge. Non ho, né voglio vendere l'illusione di 'cambiare il mondo e la società'. Come tutte le proposte fruibili nel web, l'azione se vogliamo chiamarla così coinvolge un piccolo gruppo, un'elite. Non sono 2-300 lettori (sempre che tanti siano, non c'è riscontro, parliamo di 'clik', non di 'copie vendute', e chi clikka magari neanche legge, fa solo presenza, lo dimostra la scarsità di commenti che quasi tutte le riviste online, Blog e simili hanno) che cambiano il mondo. Non sono i discorsi, i soliti, quelli che sento intorno a me da 40 anni, tanti discorsi, tante chiacchiere che escono da comode torri d'avorio in cui è bandita la parola 'fare', ma c'è spazio solo per le esortazioni ad altri perché 'facciano'. Allora resta il discorso 'passione', fare le cose per passione, e 'possibilità', dare delle possibilità. Motivazioni positive,credo. Che vengono a mancare nel momento in cui ci si ritrova a fare i conti con nervosismi, diatribe, conflitti che in fondo sono guerre tra poveri, fatte mentre, come al solito, chi comanda divide et impera. Personalmente la mia battaglia la porto avanti ogni giorno, sul lavoro, nei rapporti umani, seguendo quegli ideali che mi ha insegnato mio padre, e in nome dei quali non ho mai avuto una vita comoda. Non posso passare le giornate incollato a uno schermo di pc, cazzeggiando o lanciando proclami che aumentino la mia autostima. Io lavoro, per vivere, è una battaglia quotidiana, e il poco tempo libero lo concedo (quasi) tutto a portare avanti forum e magazine. La mia rivoluzione inizia ogni mattina, quando mi guardo allo specchio, e non termina nemmeno di notte, perché sogno. Ho sempre creduto che un sorriso e un 'grazie' fossero più importanti di uno stipendio, ma ultimamente sto cominciando a cambiare idea, chiedendomi se sia il caso, visto che una tessera dell'Ordine ce l'ho, e un lavoro da giornalista pagato pure, dedicare tutte le mie energie a fare quello che fa il 90% delle persone, anche quelle web: promuovere se stessi. Il che comporta decisioni riguardo il ruolo del mag. Cosa che, d'altra parte, equivarrebbe a togliere un granello di sabbia dal deserto, visto che di realtà simili, dall'impatto culturale e sociale minimo (per usare un eufemismo), internet è piena.
Roberto Sonaglia
|