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| CITAZIONE (Roberto Sonaglia @ 29/5/2010, 12:11) Un racconto inseribile nel filone universale della 'educazione sentimentale', quelli che raccontano riti di passaggio esistenziali, illuminazioni che fanno crescere. Il tuo lo fa utilizzando la metafora del ballo (esotico, per di più), dando ad esso risvolti quasi da 'altra dimensione', e caricandolo di simboli che trascendono l'atmosfera provinciale in cui hai immerso situazioni e personaggi. In qualcosa mi ricorda Pavese, in altre Fellini, in altre ancora certe biografie di musicisti americani, bianchi folgorati dal potere del Blues e del Jazz. In poche parole, uno dei migliori racconti che ho letto finora sul forum. Complimenti. Beh, che dire, grazie . Ora che mi ci fai pensare forse un po' di influenza di Pavese c'è, soprattutto nell'ambientazione, ma anche in alcuni passaggi sparsi. Non è che mi dispiaccia, perché Pavese lo adoro. Grazie ancora per i complimenti!
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