Guns of Brixton

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Francesco Paul Molteni
view post Posted on 5/6/2016, 14:25




GUNS OF BRIXTON

Mi scuserà in anticipo il buon Paul Simonon ("When they kick at your front door") e di riflesso il suo amico Joe. Le migliori parole sono già state scritte ("How you gonna come?") e ovviamente sono le loro. Nulla fotografa più Brixton di queste quattro semplici righe ("With your hands on your head, Or on the trigger of your gun"?). Mani sopra la testa o dito sul grilletto? Manco a dirlo a sud del Tamigi si preferisce il ribellarsi all'arrendersi, l'urlare all'accettare; guns of Brixton è tutto ciò. Il quartiere è quello dell'immigrazione asiatica e caraibica, e i jamaicani tendono a essere parecchio chiassosi quando si muovono. I ritmi in levare gioiosi del primo ska si erano già rallentati in un rocksteady più consono alla critica dei rude boys. La guerra tra gang, lo spaccio, il controllo delle armi, la rivalità tra soundsystem come pretesto per il controllo infiammavano già l'isola da parecchi anni. E' questo che arrivò in Inghilterra quando emigrare divenne più facile. La cultura dei rude boys, l'uso sprezzante della polvere nera, le rivalità pregresse si rifusero in un contesto che era già periferia, fisica, umana e sociale. Povertà dilagante, disoccupazione, criminalità endemica, allogi infimi, amenities scarsissime. E' la più classica delle ricette rodate, il risultato è quanto di più prevedibile potesse esistere. Le ronde sempre più frequenti, le perquisizioni indiscriminate, la tensione che sale, ci scappa il morto. Il dito è sul grilletto. Il nervo scatta tra il 10 e il 12 Aprile 1981 e la rivolta lascerà per strada 320 feriti, 150 edifici danneggiati o distrutti, centianaia di automobili bruciate. Tra queste almeno 52 della polizia. Se si volesse descrivere la guerriglia urbana con un esempio sarebbe questo: manifestanti stimati tra i 5000 e i 25000, poliziotti: un paio di migliaia. Accortesi di aver creato un ghetto-polveriera, gli occupanti dei palazzi della city scelsero la via più subdola, stabile, sicura per dare un colpo di spugna. Qualche esproprio mirato, sussidi ancora più ridotti, le leve del mercato immobiliare salde tra le mani, la necessità di un nuovo polo alternativo dove i dandy londinesi potessere ostentare alterità. La gentrification fu rapida. Complice la vicinanza al centro, Brixton ora è il nuovo radical-regno dei giovani alternativi; la scena musicale e culturale è vibrante, la socialità diffusa. Il premio "Great Neighbourhood Award 2013" è il simbolico passaggio di consegne ad altri suburbs. La componente immigrata resta però forte, la musica in levare e bassi ritmati animano ancora le notti del quartiere, la musica elettronica incalza. Ciò che resta intatto è l'orgoglio di questa gente che sa quel che ha vissuto e non lo vuole dimenticare. Il reggae sta cedendo il passo all'hip-hop ma la voglia di raccontarsi resta; dal palco del brixtonsplash non più di 4 ore fa un bambino di una decina di anni infiammava qualche migliaia di persone con rime taglienti. "E' qua perchè dobbiamo raccontare, tramandare", ha urlato l'Mc dal palco. Cuori in alto, spalle coperte e dito sul grilletto. Guns of Brixton.

You can crush us
You can bruise us
But you'll have to answer to
Oh, the guns of Brixton..
 
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