Happy new year Mr. Grigula! - part two.

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Grigula
view post Posted on 25/6/2010, 10:02




Alle 9 precise Grigula bussò a casa di Karrabusu e lo stesso gli aprì la porta e lo fece accomodare all’interno. Stava ultimando gli ultimi preparativi della vestizione veglionesca.
A questo punto urge aprire un piccola parentesi per descrivere l’abbigliamento di entrambi.

Grigula praticamente vestito come poc’anzi: jeans neri, giubbotto in pelle da motociclista in stile vintage (lui direbbe acquistato nel negozio dell’usato, invece!), al collo una kefiah originale portatagli dalla Palestina da un amico che faceva il volontario con Emergency e ai piedi stivali da custom byker.
Karrabusu secondo le ultime tendenze (con qualche tocco personale!). Giubbotto viola tipo Moncler, jeans di 2 taglie più grandi portati con nonchalance ad altezza pelvica (fra la fine del giubbotto e l’inizio dei pantaloni intercorreva uno spazio di almeno 50 cm ricoperto da un paio di boxer bianchi a vista, marchiati CK!), ai piedi sneakers di marca taglia 48 e in testa uno di quei ridicoli cappelli stile Michael Jackson o J. Timberlake.
Condito con la sua stazza fisica il tutto aveva un che di inquietante!

Alle 9,30 fra le preghiere e le raccomandazioni di mamma Arremùnda (20) e sotto una pioggia scrosciante, i due amici con Grigula al volante della Daewoo Nubira SW del ’97 del padre di Karrabusu si avviarono verso Samatzai e la loro serata di fine 2009.

Seppure a denti stretti Karrabusu lasciò che Grigula collegasse il suo lettore mp3 allo stereo dell’auto e col volume a pompa consentisse ai Linkin Park di far loro da compagni di viaggio. Del resto l’album scelto era perfettamente in linea con la serata, infatti si intitolava “Minutes to Midnight”. Più azzeccato di così!!!


Vuoi per la pioggia, vuoi per l’auto che detto tra noi era un vero scassone e più di 80 Km orari non riusciva a fare, sta’ di fatto che i due fecero il loro ingresso a Samatzai alle 11 zero zero!
Seguendo le indicazioni dei cartelli posizionati ad hoc dagli organizzatori della serata, arrivarono ad un enorme parcheggio sterrato e davanti a loro, illuminato da potenti riflettori, apparve “L’Obelisco” la cui insegna era sormontata da una mano enorme che mostrava il dito medio a forma di obelisco!

- Minchia Grì, qua il ghigno (21) lo fanno bello grande!
- Strano simbolo però! Sei sicuro di tutto quello che mi hai detto? Mi sembra un posto piuttosto strano…più che alternativo, ambiguo direi!
- Ma itte (22) ambiguo e strano! Tocca che entriamo che c’ ho fame…

All’ingresso 2 buttafuori controllarono i due mega pass e li fecero entrare con uno strano sorrisetto sulla faccia.

- ‘cazzo c’ avevano da ridere quei due?
- Che ne so Gri’! Pensiamo a divertirci… guarda il pelo che c’è! Ceee… non so da dove cominciare…
- Comincia che andiamo a sederci…magari in quel separé di la in fondo.
- Si, si li và benissimo! C’è una tipa che fa lap dance!

Si diressero verso la postazione mentre dalle enormi casse acustiche “Relax” dei Frankie Goes to Hollywood faceva dimenare le persone che affollavano la pista da ballo in un turbinio di luci strobo.

(20) Raimonda;
(21) Gesto del dito medio alzato;
(22) Ma cosa;




Appena seduti una bionda appariscente e truccatissima si avvicinò e servì loro cocktail di scampi, mignon di pasta sfoglia alla bottarga, aragosta alla catalana e zampone con le lenticchie.
Al cento del tavolino appoggiò un secchiello con stampigliato il logo del locale e all’interno un bottiglia magnum di Moscato spumante.
Karrabusu si buttò sul cibo e iniziò a trangugiare di tutto senza però mai perdere d’occhio la ragazza che si esibiva poco lontano abbrancata a un palo eseguiva delle evoluzioni che manco al circo.
Infine dopo 3 calici di spumante e un paio di sonori rutti si buttò nella pista da ballo puntando una bionda cotonata in guepierre e calze a rete, con due tette enormi e che agitava il culo come un ossessa al centro della pista.

Grigula rimase nel separé a guardarsi intorno.
C’era qualcosa di strano in quell’ambiente. Non sapeva cosa, ma la sensazione che tutto non fosse quello che sembrava, non lo abbandonava.
Ad esempio gli sembrava che tutti fossero un po’ troppo su di giri, poi che le ragazze fossero troppo discinte e super truccate (anche per una discoteca!) e che avessero un aria esageratamente lasciva. Ora poi il dj mandava “Don’t leave me this way” di Jimmy Sommerville dopo essere passato da “You make me feel” di Silvester.
Mentre cercava di decifrare questi elementi, una persona si sedette nel divano accanto a lui.
Grigula voltò la testa e vide un ragazzo dall’aria un po’ effeminata che disse:

- Ciao carino, tutto solo? Io mi chiamo Giuliano ma tu puoi chiamarmi Giuly!
- Ciao. Mi dispiace ma non sono solo. Sono con un mio amico… quello là lo vedi? Quello che si sta’ strusciando la biondona al centro della pista…
- Mio Dio, stai col troglodita! Guarda, non l’avrei mai detto... un bel ragazzo come te… non è che stasera siete sciolti? Che so’ una serata da single?
- Sempre siamo single, mica solo oggi!
- Mi fa’ enormemente piacere! Ma dimmi, da dove vieni? Non ti ho mai visto da queste parti. Col tuo look da ribelle alla Marlon Brando... non mi saresti sfuggito!
- Intanto questo non è un look, ma un semplice abbigliamento da motociclista… datosi che io vado in moto! E in effetti questa è la prima volta che vengo qua…

Intanto più in là al ritmo di “Hot stuff” di Donna Summer le cose fra la bionda e Karrabusu erano bell’e che avviate verso l’indecenza più sconcia fra l’indifferenza, bisogna dirlo, degli altri occupanti della pista che anzi a guardar bene non erano da meno.

Grigula continuava a seguire l’amico con la coda nell’occhio quando si sentì sfiorare la mano e il ragazzo vicino a lui disse:

- Infatti mi sembrava strano non averti notato! Eppure non me ne perdo uno di Gay Party!
- Cosa??? Cosa hai detto GAY PARTY???
- Si, perché?
- Non mi vorrai dire che questa è una festa gay?
- Certo che lo è!!! Ma è solo per inviti e se tu sei qui lo sai certamente…!
- Alt! Frena, frena… io non sapevo un cazzo di niente! Il mio amico ha vinto 2 ingressi gratuiti tutto compreso… e mi ha chiesto di accompagnarlo!
- Sicché non sei dei nostri? Che peccato… stasera comunque se mi dai retta potresti cambiare idea!
- Macché cambiare idea! Non ho niente contro i gay… per carità… ma ognuno ha i suoi gusti e i miei non combaciano con i vostri!
Ma tutte quelle storie sull’elezione di “miss chiappe di marmo” e “mister tatoo” allora?
- Tutto vero! Dopo la mezzanotte e dopo i brindisi, i più bei travestiti parteciperanno al concorso di “miss chiappe di marmo” e subito dopo verrà eletto “mister tatoo”!
- Ho paura di chiederti quest’ultimo in cosa consiste…….
- Oh! È facile! Il più bel tatuaggio sul pisello! Vuoi far parte della giuria?
- Manca solo quello! Cazzo devo avvertire Karrabusu !! Quello sta’ pomiciando con un trans e non lo sa... !!!

Ma non ci fu bisogno di avvertirlo. In quel momento a causa di uno sfregamento pelvico più spinto degli altri, Karrabusu avvertì una protuberanza che non avrebbe dovuto esserci in quella parte del corpo della biondona cotonata.
Preso dalla curiosità allungò una mano che trovò immediatamente occupata da qualcosa che non avrebbe neanche voluto immaginare e contemporaneamente la bionda proruppe in un mugolio e gli affondò la lingua in bocca!
Karrabusu realizzò l’equivoco e preso da un conato di vomito allontanò la bionda con uno spintone che la fece volare dritta in un separé vicino. Atterrò sopra due energumeni che pomiciavano e trascinò a terra cibi e bevande dal tavolino.

I due tizi incazzatissimi si lanciarono su Karrabusu che vistosi aggredito stese il primo con una testata in faccia (reminiscenze di S. Elia!) e all’altro affondò nello stomaco il suo piede destro calzato di un 48 ma di ottima marca!
Nel frattempo la biondona si era rialzata, gli era balzata sulla schiena e gli tirava i capelli.

Grigula si lanciò in soccorso dell’amico ma scivolò sullo spumante che inondava il pavimento e cadde lungo disteso.
Intanto la pista da ballo ormai era sembrava un ring del Wrestling. Sedie che volavano, bottiglie, parrucche, tacchi a spillo e quant’altro volavano da una parte all’altra e dagli altoparlanti impietosamente e ad un volume pazzesco veniva fuori il classico dei classici, YMCA dei Village People!

Il Dj dal microfono implorava tutti di cessare la zuffa a cui ora partecipavano anche i buttafuori. Questi ultimi presero di mira Karrabusu e appena questi si liberò della bionda con una “Batista Bomb” ( era anche un appassionato di Wrestling e il suo preferito era “The Animal” Batista!) gli balzarono addosso con l’unico risultato di beccarsi cadauno un cazzotto sul naso, che li mandò a tappeto e lì rimasero.
Scrollandosi di dosso altri aggressori Karrabusu urlò verso Grigula:

- Porta la macchina all’ingresso e aprimi lo sportello, presto!!
- Vengo ad aiutarti Karrabu'!!
- Noooo! Qui mi arrangio io…porta la macchina svelto, che subito arrivano gli sbirri!

Alla parola “sbirri” Grigula si lanciò fuori dal locale pattinando su un lago di spumante. Raggiunta l’auto, con un testacoda sullo sterrato si inchiodò di fronte all’ingresso de “L’Obelisco” e contemporaneamente aprì lo sportello del passeggero.
Neanche 2 secondi dopo Karrabusu si fiondò dentro inseguito da bottiglie, scarpe, qualche sedia volante e dalla voce di George Michael che cantava “I want your sex”!

- Vai! Vai…cazzo! Che qui ci fanno il culo…!!!
- Il culo ce lo fanno in tutt’ e due i sensi mi sa… e togliti quella cosa dalla testa!

Con gesto rabbioso Karrabusu si strappò dalla testa un pezzo di tessuto che si rivelò essere un tanga leopardato taglia XL!

- E che cazz…! Finzas sa’ mudàndas ana pérdiu cussos fròscios pudèscios…! (23)

E così dicendo aprì il finestrino e gettò l’indumento all’esterno facendolo seguire da uno sputo di un chilo e mezzo.
Grigula diede gas e si lanciò a fari spenti fuori dal parcheggio sterrato mentre la notte si illuminava dei botti e dei fuochi d’artificio della vicina Samatzai che così festeggiava l’arrivo del duemila10.


To be continued...

(23) Anche le mutande hanno perduto quei culattoni puzzolenti… !




Chiedo scusa per il ritardo. Sono stato occupato a completare un racconto per il mio blog e ad iniziarne un altro che mi ha preso tutto il tempo a disposizione.
Spero che il ritardo valga la pena...
 
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