Una conversazione con..., Elvira Tonelli

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Terry78
icon12  view post Posted on 24/1/2013, 18:39




1) Ciao Elvira e benvenuta nel mio piccolo spazio. Ti va di presentarti ai lettori? Descriviti con 5 aggettivi, spiegando il perché di questa tua scelta.
Grazie per la tua ospitalità. Che dirvi di me… Sono piuttosto introversa e tendo ad aprirmi soltanto quando conosco bene una persona. Sono fin troppo puntuale e odio arrivare in ritardo a qualunque appuntamento. Non a caso, salvo imprevisti, sono sempre in anticipo e poi mi tocca aspettare!!!! So di essere molto determinata e quando mi metto in testa una cosa, cerco di ottenerla. Sono sincera e odio le persone false. E, infine, a detta di molti sono un po’ permalosa…

2) Ti piace sia leggere che scrivere, ma quali libri ami leggere? Vorresti citare qualche autore preferito, spiegando il perché? E che genere di libri ami scrivere (rosa, gialli, thriller, fantasy, etc.)?
Sì… amo molto leggere. I miei autori preferiti in assoluto sono Danielle Steel e Nicholas Sparks. Mi piace anche molto Ken Follett e leggo parecchi libri che trattano di storie vere: in particolare romanzi le cui protagoniste sono le donne che, con coraggio, affrontano la vita a testa alta. Insomma leggo un po’ di tutto, tralasciando i thriller, gialli e fantasy che non rientrano nei miei generi preferiti. Anche se non escludo nulla. Mi è infatti capitato di leggere ultimamente un paio di libri fantasy e non mi sono affatto spiaciuti.
Mentre, per quanto riguarda la scrittura, amo scrivere romanzi d’amore in ogni sua forma e trasmettere, sempre e comunque, messaggi di speranza.

3) Hai anche esperienze radiofoniche e giornalistiche. Cosa ne pensi di questa tua esperienza nel campo del giornalismo? Utile per scrivere oppure no?
Sì è vero. Subito dopo la laurea ho svolto uno stage presso un’emittente televisiva locale, che mi ha dato modo di imparare a “far nascere” una notizia: dalla segnalazione, alla ripresa e al confezionamento del servizio, sino a giungere alla conduzione del telegiornale, poi ho lavorato in radio. Anche qui mi occupavo della realizzazione dei vari Gr e format. Ora sono addetta di redazione di un quotidiano online della provincia di Cuneo dove vivo. Diciamo che il mio lavoro mi aiuta, forse più di altri, a essere sempre e costantemente informata sui fatti che accadono ogni giorno soprattutto a livello locale. Per quanto riguarda l’utilità del mio lavoro nello scrivere, beh… diciamo che scrivere un libro, un racconto, una poesia non è come scrivere una notizia, è molto di più. Bisogna non soltanto riportare i fatti, ma arricchirli di emozioni e sentimenti, quindi il mio lavoro è utile, indubbiamente, ma è la passione che mi porta a scrivere.

4) Quanto trai dalla tua esperienza personale per scrivere le tue storie?
In realtà finora non ho mai scritto nulla di autobiografico. I miei libri non parlano di me, bensì di storie che penso e “creo”. Tendo a prendere spunto da fatti che vivo, questo sì: un viaggio che ho fatto, un evento che ha segnato la mia vita, ecc. Inoltre chi mi conosce può trovare qualcosa di me nel carattere di alcuni personaggi, ma nulla di più.

5) Passiamo ora a “Il sole ora splende” edito dalla Artemuse edizioni. Com’è nata l’idea di scriverlo? Perché hai dato questo titolo al tuo romanzo? E’ autobiografico o c’è qualche elemento autobiografico?
Questo libro è nato un po’ per caso, su richiesta dell’editore, in attesa di un altro romanzo che l’Artemuse mi pubblicherà prossimamente. Fa parte della collana “I quaderni delle Matrioske” le cui protagoniste sono donne. Il titolo racchiude il messaggio che voglio trasmettere ai lettori: la vita ci pone di fronte numerose sfide, alcune delle quali particolarmente pesanti. Nonostante ciò ci riserva anche delle belle sorprese. Sta a noi avere il coraggio di affrontare gli ostacoli per tornare a vedere il sole splendere. Non è un libro autobiografico.

6) In questo romanzo racconti la storia di Jessica, una ragazza abbandonata dalla madre a 3 anni e con un padre alcolizzato. Quindi, Jessica subisce violenze di ogni sorta, ma nonostante questo rimane integra nel suo carattere e sa perdonare. Credi che il dolore possa far cambiare le persone? Come mai hai scelto di affrontare un argomento così delicato nel tuo romanzo?
Il dolore indubbiamente fa cambiare le persone. Purtroppo, molto spesso, in senso negativo. Nel caso del mio libro, invece, il dolore renderà Jessica più forte. E la sua forza le permetterà di ritornare a gioire alla vita. Avrà bisogno di un aiuto, ma lo sforzo più grande sarà lei a compierlo. Ho deciso di affrontare questo argomento perché voglio portare tutti a riflettere sul problema della violenza sulle donne, fisica e psicologica, una violenza che distrugge chi ne è vittima nel profondo. Ora, nel caso del mio libro, Jessica riuscirà a “rinascere”, ma quante donne, invece, non ce la fanno? In quanti casi l’aiuto arriva troppo tardi? Uno spunto di riflessione, il mio, per far sì che non si spenga mai l’attenzione su questo aspetto negativo e cruento della società nei confronti del cosiddetto “sesso debole”, una definizione che non mi è mai piaciuta, perché noi donne non siamo affatto deboli, anzi…

7) Ci sarà un seguito, o è un libro autoconclusivo?
E’ un libro autoconclusivo, ma… mai dire mai…

8) Vorresti citare un passo, una frase significativa del tuo libro, spiegando la ragione della tua scelta ai lettori...
Vi cito questa breve frase: “Non è continuando a stare sola che puoi ricominciare a vivere”. Parole semplici, ma che sono servite a Jessica per ritornare a galla. Da questo momento in poi capirà che accettare l’aiuto di qualcuno non è uno sbaglio, anzi…

9) A quale pubblico pensi si rivolga il tuo romanzo? Chi vorresti raggiungere con la tua scrittura?
Il mio libro è rivolto principalmente alle donne. Mi piacerebbe, però, fosse letto anche da tanti uomini, soprattutto da quelli con un animo sensibile e amanti delle belle storie d’amore. E poi, come ho già detto, potrebbe essere letto come un punto di partenza, dal quale far partire una riflessione più approfondita sul tema della violenza sulle donne.

10) Un consiglio per chi vuole “affacciarsi” in questo affascinante mondo della narrazione... cosa ti sentiresti di consigliargli?
A tutti coloro che amano scrivere, consiglio di continuare a farlo, nonostante le difficoltà che oggi si incontrano nel mondo dell’editoria. Quando si “partorisce” un libro, la soddisfazione che si prova è davvero tanta, ma mai quanto quella che si assapora quando c’è apprezzamento da parte dei lettori. Non bisogna, però, mai dimenticare che si scrive prima di tutto per passione. Tutto il resto viene dopo.

11) C’è un sogno nel cassetto? Qualcosa che non hai realizzato, ma speri presto si realizzi?
Sì! Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di aprire una libreria in cui dar vita a molti incontri con gli autori, con un’attenzione particolare agli emergenti, e realizzare un angolo lettura per permettere alla gente di fermarsi e decidere con calma quali libri acquistare. Insomma, una sorta di libreria-biblioteca!!! Non credo, però, di poterlo realizzare a meno che… non vinca una cospicua somma di denaro!!!!!

12) Progetti per il futuro. Qualche anticipazione...
Vi posso anticipare, come già ho detto, che prossimamente uscirà un altro mio romanzo, sempre per Artemuse editrice. Prima, però, leggete “Il solo ora splende”. Per gli interessati il libro è acquistabile qui: www.twinsgroup.it/twinsstore/product.php?id_product=88 e, al momento, in alcune librerie locali.

13) Vuoi aggiungere qualcosa, prima di concludere l’intervista?
Vorrei rivolgere un appello a tutti i lettori. Leggete gli emergenti! Non abbiate paura di incappare in fregature. Sovente si tende ad acquistare un libro di un autore o personaggio famoso per “andare sul sicuro”, ma ci sono molti emergenti che valgono. E non lo dico solo per sponsorizzarmi: ho avuto modo, in questi anni, di leggere alcune opere di autori alla prima esperienza letteraria, o comunque non conosciuti, e ne sono rimasta sorpresa! E, ovviamente, se il mio libro vi piace, passate parola!!!!!


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Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/01/u...ra-tonelli.html
 
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