Una conversazione con..., Nadia Rita Puccio2

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Terry78
icon12  view post Posted on 27/1/2013, 10:55




1) Ciao Nadia e ribenvenuta nel mio piccolo spazio. Oggi siamo qui insieme per parlare della tua nuova opera che si intitola “Bouquet di donna” edito dalla Nulla die edizioni. Una raccolta di ben 80 poesie. Cominciamo a parlare per prima cosa della copertina. Una tua splendida realizzazione. Raccontaci un po’ cosa rappresenta e perché hai scelto questa immagine per il tuo libro.
Ciao Teresa e grazie, ancora una volta, per avermi dato la possibilità di lasciare la mia “voce” nel tuo piccolo spazio. Sì, Bouquet di donna è un'altra mia raccolta poetica. La copertina, realizzata con l'uso soave delle matite colorate, rappresenta la Grazia Femminile, che qui fa il suo ingresso trionfale. Dai nebbiosi pennacchi del nord giunge Lei...Con Lei, e in Lei, il pensiero si eleva , come l'esuberante fragranza di fiori che porta in un braccio. Ogni fiore allude ad un raffinato aspetto umano. Lei, la Grazia Femminile, ricciuta e rosea come un fiore, è l'immagine della vita stessa. Lei fanciulla, Lei donna.
“sotto la coltre di una tenera notte è giunta un fiore di donna”


2) “Bouquet di donna”... come mai la scelta di questo titolo?
Bouquet di Donna è il titolo di una poesia, la ventottesima della raccolta. Esiste più di un motivo per la scelta di questo titolo, ma oggi ti parlerò solamente del primo. Gli altri, sebbene sfumino sempre in questo, richiederebbero una voce più acuta di quella che ho adesso a mia disposizione, qui non posso essere prolissa... Questo si rifà alla poesia stessa, affermo, nel mio piccolo, intimo e scarno animo poetico, che la poesia è uomo. Io scrivo perlopiù di notte, ma non per scelta...E' la poesia a scegliere la notte, così com' è stata la poesia a scegliere me. Lui...poesia, è come un amante che giunge nelle ore più quiete, e sussurra all'orecchio così teneramente che quasi si sviene dal languore. I versi, che lascia sospesi sulle labbra, percorrono, come un brivido freddo: schiena, braccia e mani; l'inquietudine, il batticuore e anche la paura (della mia inadeguatezza nei confronti della poesia) ricoprono in senso, il sé... Mi sono opposta con tutta me stessa a questi palpiti, ma non ci si può opporre per tutta la vita. A questo aggregarsi di emozioni e sensazioni ho detto sì...
“ Un sì e la mani si preparano alla nudità del verso, a toccare il suo volto d'uomo...” Scivola la sottoveste della fanciullezza, ben più saggio è il rigoglio di essere donna”.


3) A chi hai deciso di dedicarlo questa volta? Perché?
L'intera silloge è dedicata e ispirata a una bravissima Poetessa di Padova(la mia poetessa del nord) Nina Nasilli . Un destino poetico, il nostro, compiuto in pochi mesi. Lei è giunta inseguito a una sentita preghiera, come il piccolo petalo di un fiore d'acacia. La vita quotidiana, si sa, è intervallata da momenti di solitudine, la mia era occupata dalla solitudine poetica. Ero inquieta, non riuscivo a scrivere, cercavo la rapidità della bellezza espressiva. Desideravo accostare questo mio cuore, velato di poesia, a quello di una poetessa vivente. Non mi bastava più la mia dolce Emily Dickinson, Emily Bronte, il mio Giovannino (Pascoli), Hesse, loro erano lontani come le mie prosatrici L.Alcott, J. Austen, L. Montgomery. Avevo bisogno di trovare un “presente” un contrappunto in un altro cuore poetico, un cuore vivente in grado di “ri-velarmi”. Volevo SENTIRE il pensiero che si desta e ridesta nell'animo di una Poetessa, conoscere il suo PENSIERO. Un pomeriggio, all'imbrunire, alla finestra, ho ascoltato una “nenia” giungere da lontano... “Nina na...Nina na di Padova...” Un'incantata felicità. Il segno divino tanto atteso. Lei, e il mio stato d'animo, colmo di solitudine poetica e malinconia, s'è vestito a festa. La gioia segreta è giunta. Ho ri-trovato il mio rifugio poetico.



4) Quali tematiche affronti in questa tua nuova raccolta poetica?

Le tematiche sono varie. Carezzevole è il sentimento profondo per la natura, che anche questa volta è stata generosa, con me. L'amore, la speranza, la solitudine poetica. Riconosco nella Poetessa, Nina Nasilli, la vera Essenza della Poesia. É Lei con il suo linguaggio espressivo, misterioso, complesso e simbolico, che muta questa mia solitudine, come l'aria promessa della primavera. I versi della Poetessa Nasilli, sono rapide correnti che portano via, sensibili e decisivi. Il suo linguaggio è un turbinio singolare. Tutto investe, tutto appare su-reale; la vita è consapevolezza; risuscita il Senso. L'Essenza è certezza. In più di una poesia, di Bouquet di donna, ho cercato di esprimere il “volere”, il “bisogno”, il “desiderio” di vedere la mia Poetessa giungere dal suo nord, per destarmi da questo mio profondo sonno invernale. La sua visione, illusione, parvenza illusoria, realtà...è giovinezza, sorgente operosa di immagini serene e dolci che hanno dato vita a questa intera raccolta.

5) “Sono cresciuti i fanciulli”, poesia che apre l’intera raccolta. Parliamone. Chi o che cosa te l’hanno ispirata? Di che cosa parla?

Parla dei poeti, della loro “evasione” da questo mondo razionale. Ho immaginato il sì della Nasilli alla Poesia...I Poeti appartengono alla terra di nessuno, anche se permangono in questa. E se un tempo sono stati silenti infanti, adesso sono fanciulli inquieti, pensatori in cerca della loro patria. Patria intesa come terra saggia del verde pensiero. Un pensiero capace anche di ridurre il dolore per le ingiustizie morali subite. Privo di malvagità. I Poeti sono in grado di Sentire ed è per questo che “evadono” per disfarsi della razionalità, dell'artificio sociale e tornare alle origini emotive. Tornare a Sentire...Tornare al tepore. I Poeti hanno nuove rotte, nude caviglie...loro non hanno bisogno di nulla se non di un mezzo espressivo instaurato con il sé. I Poeti non si vedono se non di notte, quando il corpo del senso s'accende e s'alza in volo come una lucciola notturna.



6) Un’altra poesia che spicca è “Me: Cicerone”. In ogni poesia ti ricolleghi sempre alla natura. Per te che significato ha la natura nella sua profonda essenza? Davvero ha tutti questi significati reconditi? Come mai attingi a piene mani da essa?
La natura, Teresa mia...è così INTENSA, INCANTEVOLE “FASCINOSA”. Io, e non ne posso proprio fare a meno, vivo sulla riva assolata, dietro le colline del verde pensiero. Trattengo il respiro dinanzi alla bellezza della natura. É così “semplice” e “grandiosa”...Non si può non avvertire dolcezza dentro al petto alla visone di un fiore, (La Dalia, la Gerbera quale bellezza)all'arrivo delle rondini a primavera. Non si può non avvertire un tuffo al cuore allo sciabordio di un lento fiume, al canto dei grilli in agosto. Si desta una musica, l'arpa dei poeti, cara Teresa, credo sia questa. Basta Sentire...tornare a Sentire. E' un po' come quando si prova ad ascoltare il mare dalle conchiglie...io quel mare lo sento. Sento lo stupore pieno di lode che mi conquista. Il cuore s'agita in petto come una ghirlanda di fiori al soffio del vento. Succede...succede Teresa senza ch'io possa fermarlo...succede...

7) Una poesia davvero molto bella è “Foglie di mimose”. Ce ne vuoi parlare...
La lirica parte con un desiderio...e l'attivazione dell'immaginazione.
“Se potessi volare come il pettirosso, mi poserei cortese sulle tue mani, e allora, solo allora, oserei sfiorare la semenza della parola”.
Il desiderio di attingere alla vera Essenza poetica, muta il pensiero sotto forma di un pettirosso. Solo con un aspetto così piccolo e cortese, potrei osare avvicinarmi a Lei. La semenza, allude alla vera Poesia, racchiusa nelle mani della Poetessa Nasilli. Lei Poetessa, Lei Poesia.

“Oh, poetessa! mi investe il vento e di colpo svanisce il sogno. Volgo lo sguardo al nord. Giacciono la luna e le stelle. Un guanto d'argento cucito al calare della sera. Un ramo di mimosa a me proibito”
Sibila il vento, si denudano gli occhi, e di colpo la realtà, la consapevolezza che il nord, come la Poesia, come la mia Poetessa sono lontani...si carica. Il reale precipita, l'autunno giunge a gran voce, e raccoglie in sé le foglie di mimosa, simbolo di forza, femminilità, libertà, caratteristiche della Poesia della Nasilli.
“Un ramo di mimosa a me proibito” .


8) Quale figura retorica ami usare nella tua poesia? Perché?

Credo sia la metafora...Il mio inverno, la mia primavera, il mio autunno, la mia estate, non sono solo indicazioni stagionali, ma metafora dell'esistenza. I paesaggi, hanno duplici aspetti. Ho conosciuto la Poetessa Nina Nasilli nel mese di Novembre, inizio autunno, ma come si evince in alcune poesie, ho vissuto come nel tepore della primavera. I paesaggi spogli autunnali siciliani, hanno lasciato posto a verdi prati e chiazze scarlatte, eleganti papaveri ed esuberanti farfalle. Elegante ed esuberante come la Poesia della Nasilli, come Lei. Era autunno...ma il mio animo non era lontano dalla primavera.




9) Ancora non hai fatto una presentazione dei tuo libri. Immaginiamo un po’. Dove ti piacerebbe farla? Cosa diresti di questa tua nuova raccolta poetica?


No, Teresa, non ho ancora fatto una presentazione in libreria. Parlare delle mie emozioni a gola spiegata non mi fa di certo andare in brodo di giuggiole, questa è più che un 'intima certezza. É già tanto, credimi, questo mi espormi. Io preferisco sedere all'ombra di un tacito bosco e non dare un volto alle mie parole, ma solo un corpo al senso... A ogni pubblicazione, e questa è la seconda, mi sento come un pioppo spoglio nella nebbia autunnale. Non so se riuscirò mai a trovare quella “vivacità” che fa da ornamento a quel tipo di presente. Non occorre spiegare la mia poesia...non mi occorrono dissensi, né consensi...la mia poesia è questa: semplice, scarna, volutamente, forse, infantile. Queste mie liriche non sono un modello di conoscenza. Ma va bene così... la mia Poetessa di Padova ha capito ed era ciò che più desideravo, sono “ serena ”.


10) Progetti per il futuro. Vuoi lasciarci con qualche anticipazione? Continuerai a dipingere e a scrivere poesie...
Continuo a scrivere e dipingere, malgrado il tempo da dedicare a questa mia passione è ormai poco, visto che lavoro in tutt'altro settore. Ma L'uomo non può staccarsi dal mistero dell'esistenza. Il pensiero non s'arresta.. e questa volta s'è elevato al cielo, infatti, la mia nuova raccolta poetica si intitola: Uccelli migratori. Tutti i poeti prima o poi, come gli uccelli migratori, lasciano il loro nido...loro, non possono essere investiti dal freddo inverno...morirebbero...Loro, vivono nel tepore della primavera. Non so se e/o quando verrà pubblicata questa nuova raccolta, una cosa è certa cara Teresa, dietro la mia quotidianità c'è l'intima bellezza della pura poesia.
Lei ... oh Lei : è il mio rifugio...

9788897364467g

Potete leggere l'intervista anche qui: http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/01/u...ta-puccio2.html
 
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