Iniziativa editoria olandese

« Older   Newer »
  Share  
Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/2/2012, 12:40




Vedi Acre, se ci inventiamo qualcosa da italiani, facciamo robe di questo tipo (tutte cose che ho visto personalmente):
- Editori a pagamento tipo il Filo.
- Furbastri che non hanno mai scritto un romanzo ma fanno manuali del tipo "vi insegno io a scrivere e pubblicare" e i polli ci abboccano a decine, poi quando ne hanno sottomano abbastanza decine mettono su una 'agenzia letteraria di consulenza'.
- 'agenzie letterarie di consulenza' che ti spillano centinaia di euro per poi proporti a editori a pagamento.
- 'editori' che ti chiedono centinaia di euro per farti un ebook senza garanzia di promozione (con Word me lo faccio da me, con facebook me lo promuovo da me).
- 'editori' che fanno concorsi a pagamento promessa la pubblicazione al vincitore (col dubbio che tale vincitore sia un parente o un amico dell'editore, che quindi gli stampa il libro coi soldi dei gonzi che hanno partecipato al concorso).
- Varie ed eventuali.

Meglio se 'copiamo' le idee degli altri, cercando di migliorarle, invece di inventarci l'ennesima italianata.
 
Top
Acreàstro
view post Posted on 10/2/2012, 13:30




Risate ;) Io mi riferivo ai veri italiani (te, p.es.), cuelli il cui genio è invidiato da tutti ;) Tutte le cose che elenchi, le conosco anche per esperienza diretta, es.: cuì ò partecipato in cualità di paroliere a un concorso canoro per bambini... La bambina classificata prima à vinto solo perché il paparino aveva corrotto parenti, amici e conoscenti affinché votassero la foglioletta: correvano gli anni 80 del 1900! Suppongo sia per cuesto che da allora non si è più organizzato alcun concorso canoro per bambini, peccato! Buon pomeriggio a tutti!
 
Top
cientje
view post Posted on 10/2/2012, 13:51




In ogni caso i risultati si vedono sugli scaffali delle librerie in modo particolare quelle nelle capitali del mondo, come ad Amsterdam per esempio, dove si trovano i romanzi di giovani autori italiani e anche di valore. Oltre a Saviano, Giordano (molto amato qui in Olanda) c'è poi Ammaniti che sembra proprio essere la rivelazione italiana del secolo... sì non sto scherzando: Mia moglie per esempio, che oltre a essere una pittrice legge più che dipinge sin dall'età infantile e non lo dico perché sta con me, ma più che altro perché rappresenta un esempio lampante di chi compra e legge libri, considera quasi tutti i romanzi di Nicolò straordinari e lui uno scrittore di enorme talento... non ti permette di staccarti dalla pagina mi ha detto lei, commentando il romanzo , Steal You Away.
 
Top
Giovanni Melappioni
view post Posted on 10/2/2012, 18:53




L'Italia, terra di fregature. Eh sì... Comunque, da quel che leggo dalla testimonianza diretta di cientje è dalla base, dal lettore, che parte la sostanziale differenza tra queste due realtà. Non che ci sia molto da fare, a questo punto... Chi le cambia le teste? Il tempo, l'esempio e la fortuna. Questo non significa però che dobbiamo abbatterci. Roberto parlava di agenzie letterarie, io lavoro per una di queste (porto la mia testimonianza, il thread si profila interessante) ossia: una percentuale delle vendite va a loro, il libro lo stampano loro con lulu (meglio di una tipografia locale perchè così è sempre disponibile online) e lo portano alle librerie locali. Io non compro niente salvo che ci siano richieste dirette a me (colleghi, amici ecc.) che magari vogliono la mia stupida firma. Loro organizzano presentazioni qua e là (guadagnando sulla percentuale delle vendite, non le pago) e io, ma solo perchè lo voglio, organizzo le mie presentazioni miste, con il pittore Scarpellini e artisi diversi ogni volta. Dicono che sono autoprodotto ma io preferisco dire Indie-author. Ricordate i green day pre major? Giravano con i demo autoprodotti, dormivano dai fan e suonavano ovunque capitasse. A me piace quel sistema e vi assicuro, è divertente davvero. Questo mi preme infatti, provare sensazioni divertenti. Che ne pensate?
 
Top
elipiovex
view post Posted on 10/2/2012, 19:03




Non è male se non ti da la sensazione di essere assolutamente da solo ad autopromuoverti.
Confermo è una giungla il mercato editoriale italiano per gli esordienti.
Invece per quanto riguarda l'idea olandese la trovo un po' complicata, forse è proprio il discorso azionario che rende il meccanismo un po' contorto...
 
Top
Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/2/2012, 19:06




CITAZIONE (Giovanni Melappioni @ 10/2/2012, 18:53) 
Ricordate i green day pre major? Giravano con i demo autoprodotti, dormivano dai fan e suonavano ovunque capitasse. A me piace quel sistema e vi assicuro, è divertente davvero. Questo mi preme infatti, provare sensazioni divertenti. Che ne pensate?

Anche i Clash facevano così, per non dire i Beatles ad Amburgo. Piace anche a me, fa molto "Rock n' Roll writer on the road"!!!
Concordo su due cose: che il thread si profila interessante, e che la differenza la fanno i lettori. Non a caso negli ultimi tempi stiamo discutendo un po' ovunque proprio riguardo questo problema, che la gran parte degli aspiranti scrittori non legge quello che scrivono i loro "pari grado" (per molti ho il sospetto non leggano proprio niente, visto come scrivono), al contrario di quanto probabilmente succede altrove. E non c'è assolutamente interesse a quanto accade fuori dalla porta di casa. Luciano ha scritto che nelle librerie olandesi si trovano opere di giovani autori italiani, qui in Italia non ho mai visto un romanzo di uno scrittore olandese contemporaneo, o svedese, o camerunense, o lituano, o albanese. Vedo i finlandesi solo perché c'è l'Iperborea, una casa editrice di nicchia fatta da appassionati di quella letteratura.
Per quanto riguarda le agenzie, io naturalmente parlo di quelle messe su apposta per spillare quattrini, non delle tante, serie, che lavorano per l'autore. Anzi, personalmente auspicherei un sistema all'americana, dove cioè un autore potesse rivolgersi ad un'agenzia, che lo consigli, lo aiuti a crescere e migliorare nello stile, e infine si preoccupi di cercare editori interessati. Per tornare alla musica, i Beatles senza Brian Epstein forse suonerebbero ancora al Cavern per quattro vecchi compagni di bevute nostalgici.

Acre, io non sono un genio, altrimenti ce l'avrei già fatta. Ma ti ringrazio del complimento perché so è sincero :)
 
Top
Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/2/2012, 19:31




Certo, però, l'idea "writers on tour"... facciamo un'antologia coi nostri racconti e andiamo a promuoverla e venderla in giro: caffè letterari, mostre del libro, circoli culturali, manifestazioni estive... come una Rock band, mica sarebbe male, Giovanni, pensa che colpo mediatico: "gli scrittori emergenti sulla strada per dare voce personalmente alla propria creatività in un panorama editoriale chiuso in se stesso"...
 
Top
Giovanni Melappioni
view post Posted on 10/2/2012, 19:45




È questo che ci vorrebbe. Non solo non ci leggiamo fra noi (in general parlando) ma si resta a sformarci i sederi dietro i monitor, come amebe inerti in una pozza d'acqua stantia. Nel gruppo fb ho fatto un paragone con i tatuaggi, perchè avendone ovunque so di che parlo... Scrivere è bello di per se ma i libri non vivono della tua idea e dell'inchiostro, nascono grazie a essi ma vivono dei lettori, bisogna muoversi un pò, creare lettori che poi di riflesso leggeranno anche gli altri emergenti (o almeno, ci si prova). Se le case editrici snobbano, fanculo! Mi adatto e che siano i lettori a giudicarmi. Esistono sistemi alternativi, underground. Usiamoli. Facciamoci leggere. E divertiamoci alla faccia dei fili, dei mondi adori :D
 
Top
Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/2/2012, 21:50




Divertiamoci, infatti!!! Quando iniziai la mia 'avventura' di scrittore online, cioè quando iniziai a fare blog, frequentare forum di scrittura, la cosa principale era quella: cercare di divertirmi condividendo una passione che mi porto dietro da sempre con altre persone che fossero in sintonia. A volte è successo, anzi, spesso, altrimenti non avrei pensato di mettere su un forum, e poi un mag, e devo dire che fare queste cose continua a divertirmi, oltre che permettermi di conoscere persone in gamba che, non so quanto casualmente, sono anche autori in gamba, e lavorare insieme a loro. Poi c'è l'altra faccia della medaglia, e cioè vedere un panorama desolante di individualismo, autopromozione, ignoranza per dirla tutta, da una parte, e squali che badano solo al soldo dall'altra. Però, alla fine, mi dico: "chi se ne frega, io vado avanti per la mia strada". E se si tratta di mettersi sulla strada, cazzo, c'ho scritto un romanzo, on the road! Se ricordi, Giova, avevo in mente quell'antologia "ebook form nowhere", costituita da racconti di noi del forum e del mag. Chissà che possa essere quella l'occasione per portare in giro un po' di "cultura emergente"? Sarebbe un bel modo per far vedere che 'fare' e 'parlare' sono due cose diverse ma, alla fine, sarebbe un bel divertimento.
Io l'ho buttata là, se son rose... speriamo non facciano la fine di Marinella!
 
Top
Giovanni Melappioni
view post Posted on 10/2/2012, 22:00




Io ci sto. Parlare PER fare! From nowhere or elsewhere
 
Top
Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/2/2012, 22:07




Bene. Intanto allora inizio seriamente a cogitare circa l'antologia (per la quale abbiamo già diverse adesioni fra i membri della band, compreso te, Giova). Poi ne discutiamo in apposita sede (quella di redazione).
Destination anywhere, the road and the sky ;)
 
Top
lagrandefame
view post Posted on 10/2/2012, 22:33




Writers on the road? C'è già la mia firma di adesione? No? Eccola: Luca Lagrandefame.

Comunque una piccola esperienza del genere l'ho avuta tra la fine del 2010 e il 2011 con l'antologia The Clash. L'editore (e Roberto ormai sa qual è), che si autofinanzia e fa quasi tutto da sé, ha portato in giro i propri autori per l'Italia (io purtroppo ho partecipato solo a tre-quattro date) a presentare il libro, proprio come una rock band underground. Ci siamo divertiti da morire ed è stato interessantissimo e utilissimo. Ci siamo resi conto che esiste un'altra editoria. Un'altra Italia.
Dunque, sul serio, io ci sto. Facciamo 'sta antologia. E andiamo.
 
Top
Roberto Sonaglia
view post Posted on 10/2/2012, 22:58




Te l'avrei estorta con torture medievali, tipo ascolto della discografia completa di Engelbert Humperdinck, se non mettevi la tua firma, Luca!!!
Perfetto, e così siete in due a confermare che un'esperienza del genere è, oltre che utile e interessante, anche divertente. Chissà come mai tutte le cose buone devono avere un'impronta che viene dalla musica, eh, Luca? Ma allora è vero che come il Rock n' Roll non c'è niente ;)
E allora, senza perdere tempo, si inizia. Pigliamoci il w/e per cogitarci, poi da lunedì cominciamo a parlare dell'antologia, contenuti, ovvio, ma anche tutta la parte propedeutica al 'tour'. E poi andiamo sul serio.
Per il momento abbiamo 6 autori coinvolti e/o interessati, e un racconto già pronto (mica semino idee se non ho già un po' di fertilizzante sottomano? ;) ).
 
Top
lagrandefame
view post Posted on 11/2/2012, 12:01




Un solo dubbio, poi approfondiamo meglio la prossima settimana: considerando che l'intenzione è quella del tour, forse dovremmo pensare di fare un'antologia cartacea. A quel punto dovremmo pensare di autofinanziarci. Si potrebbe partire con un centinaio di copie da portarci in giro, altre per eventuali recensioni a radio indipendenti, riviste indipendenti etc, etc. Purtroppo ignoro i costi (ovviamente roba piuttosto spartana) però potrei chiedere al mio editore un po' di notizie. L'idea potrebbe essere quella di creare un collettivo iniziale per poi estenderlo. Ma poi ne parliamo.
 
Top
EvAsA86
view post Posted on 11/2/2012, 23:07




Non avevo letto questo messaggio così importante che ha interessato tutti gli 'omini' del forum!!!! :D
Davvero efficace come organizzazione editoriale, perché in effetti solo "i migliori" o quelli giudicati tali dal pubblico hanno modo di emergere e di passare una selezione attraverso la critica e la curiosità di chi li legge e continua ad aver voglia di leggerli e perciò investe su di loro. Certo il problema delle "azioni" nel queadro italiano diventerebbe il solito "magna magna" e clientelismo... E poi affidare ad un investimento così aleatorio il tuo futuro non mi entusiasmerebbe poi tanto. Solo che per lo meno c'è una visibilità più forte, rispetto a quanto avviene su internet e sul panorama degli "emergenti" dove pare ci speculino un po' tutti....
Devo dire che leggendo il messaggio, mi è subito venuta in mente l'iniziativa dei "quaderni", il fatto che anche qui ci sia un "comitato di lettura" o si formi comunque e che sia in ogni modo incentivato lo scambio di idee. Mi sembra un duro colpo all'individualismo "all'italiana", insomma mi sembra che anche noi, nel nostro piccolo siamo piuttosto emancipati sul panorama autoriale. E questo grazie ai fondatori e all'organizzazione che ognuno di noi contribuisce a mantenere e innovare!
 
Top
30 replies since 7/2/2012, 13:42   648 views
  Share