Due chiacchere con..., Evelyn Storm

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Terry78
icon12  view post Posted on 21/7/2011, 19:17




1) Ciao Evelyn e benvenuta nel Forum "Creativity station". Ti va di presentarti ai lettori del Forum?

Ciao a tutti e grazie per questa opportunità. Mi chiamo Evelyn Storm e sono un'autrice. Ho appena pubblicato un romanzo e sono redattrice di articoli per una rivista online. Ma sono anche un'accanita lettrice e mi diletto a disegnare e cantare. Sto “semplicemente” assecondando le mie passioni per sentirmi realizzata, dare un senso maggiore alla mia vita, e soddisfare il mio desiderio di creatività.


2) “Grido d’amore” è il tuo romanzo, anche se hai collaborato per diverse testate giornalistiche ed hai scritto poesie e fumetti per ragazzi, oltre che sei blogger di numerosi blog. Come è nata l’idea di scriverlo? E perché hai scelto questo titolo per la tua storia?

Da sempre volevo colmare quel lato sentimentale della mia anima che cercava la massima espressione in una storia d'amore. Volevo ricreare sulla carta una storia travolgente, appassionata, a tratti triste e tormentata. L'idea mi è venuta nel bar di una mia amica, come poi avrò modo di spiegare dettagliatamente. E si è sviluppata man mano che altre persone o circostanze mi hanno dato ulteriori idee. Ricordo che durante la stesura aggiornavo di frequente il mio diario non solo con le esperienze vissute, ma anche con la musica, i film e le condizioni atmosferiche, in modo che fosse il più realistico possibile. Mentre il titolo l'ho scelto sempre insieme alla mia amica. Le ho portato 10 titoli e alla fine è rimasto “Grido d'amore”, assolutamente perfetto per rendere l'idea di un libro sì rivolto ai sentimenti, ma non certo sdolcinato o semplice.


3) Già il titolo suggerisce una struggente storia d’amore, ma per te, realmente, l’amore è così?

Non proprio. Io sono figlia unica e provengo da una famiglia tradizionale, e quindi non potrei immaginarmi innamorata del mio fratellastro più giovane. Certe circostanze che vivono i miei protagonisti sono esagerate, esasperate fino al limite. Quello che posso dire è che ho cercato di trasferire la mia idea di amore, inteso come un sentimento esaltante, potente e assoluto, nella storia. Ne sono la riprova le innumerevoli frasi, i messaggini languidi, i dialoghi appassionati disseminati lungo tutte le pagine del libro.


4) Qualcuno o qualcosa ti hanno ispirato il romanzo? Chi, ad esempio, e come mai?

Certamente, sono stata ispirata da più di una persona. La prima che mi viene in mente è la mia amica Sabrina, che è stata la mia inesauribile fonte per creare al meglio il personaggio di Kyra. Mi è bastato osservarla lavorare nel bar di sua sorella, soffermandomi sulla sua gentile e professionale attenzione ai clienti, e sui racconti a proposito del suo hobby di danzare, per delineare da subito la figura femminile che avevo sommariamente in testa. Poi gli stessi clienti del bar mi hanno suggerito altri personaggi, al pari del film “La vita che sognavo”. Ma anche attori o personaggi famosi hanno avuto la loro parte nel suggerirmi delle figure piuttosto che diversi lati del carattere di alcuni di loro. E la band dei Tokio Hotel, perfetta come “Musa ispiratrice” per la band del romanzo, e per ideare Tomas. Il merito del quale è del cantante Bill Kaulitz. Di tutto un po', dunque.


5) Nel tuo libro troviamo soprattutto due personaggi principali: Kyra Castelli e Tomas Morgan. Hai scelto di narrare la storia in prima persona e far “parlare” i tuoi personaggi. Come mai questa scelta stilistica?

Ho solo pensato che i lettori potessero meglio immedesimarsi nella storia, e capire maggiormente i diversi stati d'animo, le emozioni e i turbamenti dei due protagonisti se ascoltati dalla loro stessa voce, per modo di dire, piuttosto che sentire il tutto da una voce fuori campo. Inoltre sia Kyra che Tomas descrivono dettagliatamente la vita che hanno “vissuto” nel 2008, quindi oramai già trascorsa, ma è proprio attraverso la prima persona che i lettori potranno comprenderli a fondo. In quanto a me, ho solo messo le basi per il seguito della storia, ambientata nel 2011, quindi 3 anni dopo i fatti narrati nel primo libro.


6) “L’inverno su noi” è la canzone dedicata a Kyra e a Tomas. Come è nata in te l’esigenza di raccontare in parole e in musica la loro storia d’amore? E quanto è importante per te la musica?

Innanzitutto diciamo che la canzone non voleva svelare troppo la situazione sentimentale dei due ragazzi. Per buona parte della storia Kyra e Tomas si trovano in disaccordo, sembrano cane e gatto, paiono mal sopportare l'una la presenza dell'altro. Seppure abitino nella stessa casa. La canzone fa capire e non fa capire a che punto stiano, e il tutto è per non rovinare il piacere della lettura ai futuri lettori. L'esigenza di scriverla è stata immediata. Volevo trovare un modo non banale per pubblicizzare ulteriormente il romanzo, e quindi ho pensato: “Quale tra gli scrittori che conosco canta? Nessuno, a quanto ne so.” E, in verità, volevo anche mettere alla prova la mia passione per la musica, creando una canzone inedita con l'aiuto di un musicista. Anche perché la mia prima passione è stata proprio la musica, o meglio il canto. Da bambina quello era il mio sogno, diventare una rock-star.


7) Quale tra i tuoi personaggi è il tuo preferito? Perché?

Mi piacciono tutti i personaggi, altrimenti non penso li avrei creati, ma se proprio devo annunciare qual è il mio preferito, direi senza dubbio Tomas. In un certo senso Tomas sono io quando avevo 17 anni. Ho messo tutte le mie ansie, i desideri di gloria, il sogno di realizzarmi con la mia band di allora in lui. Un altro motivo è che mi ricorda il cantante dei Tokio Hotel, Bill Kaulitz, che non ho mai negato mi abbia ispirato il personaggio. E infine, adoro Tomas perché ammiro la sua capacità di amare nonostante la giovane età, riuscendo a provare dei sentimenti talmente forti da andare al di là della sua sopportazione umana.


8) A quale pubblico pensi si rivolga il tuo libro? Chi vorresti raggiungere con la tua scrittura?

Ho pensato di raggiungere con la mia scrittura i giovani adulti. É questa la mia fascia di pubblico. Anche se penso che il mio libro possa piacere sia ai ragazzi più giovani, ma anche a chi non è più adolescente. L'amore, i sogni, l'amicizia, le responsabilità della vita, il lavoro e la scuola accomunano tutti, più o meno, e quindi non penso a dei limiti, a delle barriere. Certo, magari il sessantenne che si apprestasse a leggerlo potrebbe non trovarlo troppo consono alla sua età. Ma in linea di massima vorrei che il mio libro si apprestasse a raggiungere una vasta fascia di pubblico e quindi di età. Sarebbe interessante anche per confrontare i vari pareri...


9) Hai un libro nel cuore, che ti ha ispirato la storia, oppure più autori ispirano la tua penna?

Nessun libro ha ispirato la storia, che è mia e frutto soltanto della fantasia. Fantasia che si è unita alla vera vita che mi è scivolata intorno nel 2008. Per le scene d'amore, invece, per trovare il massimo dell'ispirazione, mi sono affidata a William Shakespeare con il suo “Romeo e Giulietta”.


10) Quale consiglio di scrittura senti di dare ai lettori del Forum? Spiega brevemente come scrivi le tue storie? C’è un momento della giornata in cui ti senti maggiormente ispirato? Deve esserci una particolare atmosfera attorno, o scrivi benissimo ovunque?

Lungi da me credermi degna di poter dare consigli a qualcuno. Posso dire senza alcun dubbio di leggere molto, soprattutto libri in tema con i propri interessi. Poi credo che crearsi un blog personale in cui fare pratica e mettersi in gioco difronte ad un pubblico sia importante. Infine, consiglierei di fare ricerche su Internet, di scrivere il più possibile, di curare l'ortografia e, nel caso qualcuno volesse darsi alla scrittura, di buttarsi e fare il tutto e per tutto per realizzare i propri sogni. Tornando a me, prima di iniziare qualunque cosa io decida di scrivere, penso all'idea di base. Un minimo di idea ci vuole, come le fondamenta per una casa che sono essenziali ai futuri lavori. Dopo mi affido alla musica. Ascolto il mio iPod con le musiche che preferisco, posiziono le dita sulla tastiera del computer e inizio a mettere giù tutto quello che le note mi suggeriscono. Ci sarà sempre tempo, in seguito, per migliorare, cambiare o addirittura riscrivere quella prima bozza. L'ispirazione mi viene praticamente sempre, ne ho fin troppa. L'importante è diluire e scegliere al meglio tutte le informazioni che raggiungono il mio cervello. E scrivo ovunque. Mi è capitato persino di buttare giù dei concetti in una discoteca all'estero, mentre la gente che mi ballava intorno guardava verso la mia direzione come se fossi un' aliena. Anche se un'atmosfera particolare acutizza i miei sensi e raddoppia la mia creatività.


11) Progetti per il futuro? Qualche anticipazione...

Di progetti ne ho tanti. Negli ultimi anni mi sono prefissata di non divulgare troppo quegli avvenimenti o quelle idee che non si sono ancora concretizzati nella realtà, ma senz'altro posso dire che ci sarà un seguito a “Grido d'amore”. Ho anche intenzione di creare altre mie canzoni inedite, al di là dei libri, e nelle pause, di dedicarmi al disegno.

Potete leggere l'intervista anche qui:
http://terrysfantasy.blogspot.com/2011/07/...elyn-storm.html


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Edited by Terry78 - 21/7/2011, 20:35
 
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