Il ritorno di Malcolm

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Giovanni Pili
view post Posted on 16/11/2010, 19:17 by: Giovanni Pili




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Le attese dilatano il tempo. Se non hai da fare per coprire quelle buche, sono una vera tortura. Due secoli fa esistevano i servizi di posta; uno chiedeva un pacco e poi aspettava... aspettava, e dopo un certo periodo, quando il postino suonava ci si precipitava con ansia per scoprire che si trattava solo di una bolletta da pagare. Poi finalmente il pacco tanto atteso arriva, ma è sbagliato.
Nel nostro caso avremmo dovuto essere sicuri; trattandosi di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Uno parte, ci risulta che arrivi e poi, ci si aspetta che torni.

- Dottor Brian, questa parte io la taglierei. Si tratta solo di un rapporto e tutto poi rimane in archivio. Disse il Professor Neuman. - Allora questo volontario, il tale... Malcolm; che fine ha fatto? O meglio, se è lui, cosa gli è successo?

Così continuai a recitare il rapporto dal principio. Beh, avrei dovuto partire da molto prima di Malcolm. Almeno un secolo indietro, ma erano tutte cose che tra noi si sapevano benissimo; l'esercito si è trovato tra le mani diversi studi e brevetti, li ha accatastati per anni fino a quando non siamo (dico noi della comunità dei fisici) riusciti a risolvere i vari problemi pratici e soprattutto logici. Tanto per non menarvela troppo, anche se capisco sia difficile da mandar giù; sappiate che da qualche parte, in un universo alternativo, Cesare non è mai stato assassinato, visto che ha dato retta alla moglie, restandosene a casa perché lei quel giorno aveva i suoi presagi.
E' il gatto di Heisenberg, o di qualcuno dei suoi amici, tre secoli erotti fa. Il principio di non determinazione, la casualità e l'infinita coesistenza di eventi probabili: un fenomeno cambia in ragione di chi osserva, o cose del genere. Tanto è inutile che vi scrivo le formule, il mal di testa non passerà, anzi tenderà a peggiorare. Il tempo è come un albero; il tronco è il presente che fonda le sue radici nella storia e proietta i suoi rami al futuro. Possono esistere dal punto di vista dell'osservatore presente, infiniti futuri possibili. Ma se uno si volge a ritroso si finisce sempre verso le radici, passando per un solo tronco. Dal punto di vista dell'osservatore presente il passato è sempre quello.
Se due versioni di me partissero contemporaneamente per il passato e si fermassero in una stessa data sarebbe un bel casino. Essendoci infiniti futuri la probabilità che questo accada tende allo zero, per motivi che mi aspetto siano ovvi a chi legge.

- Malcolm Little, nato nel 2267 nello stato dell'Oregon. Doveva essere il primo a fare un viaggio del genere; non so di altri esperimenti prima di questo, nel caso comprendo come mai non se ne sappia niente.
- Lei crede che ci sono stati altri episodi analoghi Dottor Brian? - Chiese Neuman. - Bella domanda, curioso il fatto che stessi per porgerla a lei professore. - Neuman si irrigidì ma per quanto volesse ribattere non disse niente. - Bravissimo pilota della flotta spaziale, un curriculum impeccabile; comincia nella NASA e finisce con noi, con l'anello.

L'anello gluonico è un apparecchio dalla omonima forma, alto una decina di metri, in titanio e altri materiali che mi interessa poco descrivere. Nel rapporto audio-visivo sarebbe stato superfluo descriverlo nei dettagli e in questo momento non mi sento al sicuro. Non voglio divulgare niente, per ora, e me ne fotto se questo fa della mia storia, solo una storia. Fatto sta che Malcolm ci è passato una settimana fa per quell'anello e un'ora dopo ci è uscito. Ma era lui? Questo dopo una snervante ora di attesa. Il pacco era arrivato, o meglio, la ricevuta di ritorno. Ma era la ricevuta di qualcos'altro. L'avevamo spedito noi, ma non era lui quel Malcolm.

- Dottor Brian - mi interruppe togliendosi gli occhiali e portandosi una mano in faccia, come per asciugarsi un sudore immaginario - questo punto non è chiaro, e lei me ne darà sicuramente atto. L'uomo che avete messo in quarantena già da una settimana è si o no il Malcolm che avete spedito in epoca napoleonica?.
- E' entrambe le cose professore. E' sicuramente un Malcolm, nato nell'Oregon nel 2267, partito una settimana fa dal capannone A-203, Area 51, Nevada. Ma non è quello che ... Cristo, non è lui. Ma per Malcolm siamo noi quelli diversi.

L'anello emetteva un campo di forza prodotto da un numero incalcolabile di particelle gluoniche, delle entità sub-atomiche capaci di esistere al di là del tempo e dello spazio. Malcolm lo percorse una settimana fa, e tornò come previsto un'ora dopo. Con una tuta di fattezze diverse, diversa pettinatura, diverso tono di voce. Era lui, eppure non ci riconobbe. Si aggirava spaesato per la sala attorno all'anello, come una bussola che gira a vuoto nello spazio senza più riferimenti.
Nel presente di quel Malcolm altre persone e altre istituzioni lo avevano portato a intraprendere quella missione, ed era stato spedito in epoca napoleonica per capire come avesse fatto Napoleone a vincere la battaglia di waterloo nel 1815. Noi lo avevamo mandato in epoca napoleonica per scoprire come mai Napoleone avesse usato i sommergibili di Fulton nella manica, nel 1805 e non anche i dirigibili che pure erano stati già inventati, assieme al telegrafo voltaico. Si trattava di un viaggio pilota, niente di rilevante a livello storico-scientifico in fondo, cosa cambiava se avessimo saputo le ragioni dell'imperatore francese?

- Tutti i vari paradossi temporali erano stati studiati a fondo, ma evidentemente al peggio non c'è mai limite. Professore è mio parere che i viaggi nel tempo debbano essere limitati solo allo studio dei vari futuri possibili. Per il passato potremmo inviare sonde robotiche, dal momento che anche se venissero trovate determinerebbero un futuro alternativo, un ramo del tempo nel quale noi non viviamo. Quindi non subiremmo conseguenze. Il problema è per i nostri viaggiatori, che farebbero un viaggio senza ritorno.
- Si spieghi meglio.
- Lei sa che dal punto di vista dell'osservatore il futuro si presta ad un numero di varianti che tende all'infinito. - Giusto - confermò il professore - Questo vale anche per un viaggiatore che parte nel passato... ma poi deve tornare al futuro. Poniamo il caso che io arrivi il giorno prima che Cesare venga assassinato. A quel punto il futuro riprende il suo verso originario e quindi il giorno dopo io mi ritroverei in una storia alternativa, dove Cesare se ne sta a casa e muore di vecchiaia, determinando una catena di eventi che al mio ritorno mi porteranno in un futuro diverso. Questo è quello che è accaduto al nostro Malcolm.
- Credo di esserci quasi, ma sia più preciso.
- Il nostro Malcolm è finito in un futuro alternativo, noi ci siamo appioppati un'altra versione: un Malcolm di un presente alternativo che è finito nel nostro. Noi abbiamo sempre ragionato dal punto di vista di chi saluta il viaggiatore, ma non a fondo dal suo punto di vista. Mi segue?
- Dio mio! come abbiamo fatto a non pensarci?


***



Il tempo stringe. Non sono un romanziere; questo è solo un diario. Lo scrivo per sfogo, perché quello che abbiamo fatto non mi piace. Malcolm - quel Malcolm - è stato abbattuto nella sua cella di quarantena due giorni fa; proprio mentre presentavo il mio rapporto al prof. Neuman.
A dispetto degli universi alternativi, previsti dalla quantistica e da noi così tragicamente verificati una settimana fa, una costante esisterà sempre: la natura umana, che tende a cercare la verità. Per insabbiarla prima degli altri. Sapere un segreto è un potere, condividerlo è anarchia. Anche il nostro Malcolm deve aver subito la stessa fine.

Ho bisogno di una birra e direi che me la merito, dato il lavoraccio di questi giorni, non vedo una birreria da secoli. Il tempo è buono, la gente per le strade è in festa, si attende con ansia l'arrivo del Fuhrer dell'Europa nazista, il nostro viaggiatore è morto anche un pò per colpa loro; nella sventurata ipotesi che anche i nazi possano costruire un proprio anello. Sapeva questo Malcolm? Era cosciente di essere una variavile dipendente in un universo di fattori determinanti?
Berrò alla sua salute, sognando un universo alternativo, dove noi yankees vinciamo la seconda guerra mondiale e portiamo la Coca Cola fino in Russia.

Edited by Giovanni Pili - 19/11/2010, 18:09
 
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